Chapter 70

3.8K 51 1
                                    

POV'S BEATRICE
Il derby della mole si concluse 2-0 per noi. Anche quest'anno era nostro. Dopo il fischio finale, accompagnati dai cori e gli applausi dei tifosi i ragazzi si ritirarono negli spogliatoi dove tutti insieme festeggiarono la vittoria, mentre io Ludovica e Michela tornammo a casa mia per vestirci e truccarci per la serata.
Finalmente dopo 1 ora e mezza i ragazzi arrivarono sotto casa, tutti sorridenti e scherzosi, per poi dirigerci insieme al locale. Il primo che notai ovviamente fu l'argentino. Paulo gentile salutò tutti con sorrisi, solo a me rivolse uno sguardo molto definito, squadrandomi dalla testa ai piedi abbozzando un sorriso, che io non ricambiai. Ammetto che vederlo mentre rideva e scherzava con i suoi amici mi ha fatto un certo effetto.
Si era già vestito per la serata, indossava una camicia bianca semplice, che metteva in risalto i suoi muscoli, sui quali più volte mi cadde l'occhio, abbinata con dei semplici jeans blu. Il tutto si intonava perfettamente con i suoi soliti occhi vispi di un verde cristallino e quel sorriso bianchissimo che più volte avrei voluto baciare. Mi veniva in mente solo un termine per definirlo: bello, bello da mozzare il fiato.
Dopo i saluti ci dividemmo nelle macchine e ci dirigemmo verso la discoteca. Ironia della sorte in macchina di chi capitai, indovinate un po'? Si proprio Paulo. Fortunatamente non ero sola, con noi c'era Juan Cuadrato, il quale smorzò un po' l'aria, anche perché se no sarei sprofondata dalla vergogna. 
Durante il tragitto Paulo e Juan parlarono tutto il tempo in un fitto spagnolo, scoccandomi ogni tanto qualche sguardo furbo. Ero così curiosa di scoprire cosa stettero dicendo, ma la parlata così stretta e l'alto volume della musica me lo impedì.
Dopo un numero troppo elevato di sguardi seguiti da qualche risatina ci volle tutto il mio autocontrollo per non urlargli in faccia.
Dallo specchietto riuscii ad intravedere Paulo al volante. Il ciuffo che gli ricadeva morbido sulla fronte, gli occhi attenti e la faccia concentrata per la guida a volte interrotta da un piccolo sorrisetto furtivo lo rendevano ancora più affascinante.
Durante tutto il tragitto la mia mente fu immersa proprio in questi pensieri.

POV'S PAULO
La vittoria del derby mi mise di buon umore. I colori, i tifosi, le bandiere e i cori rendevano sempre l'atmosfera fantastica; per questo adoravo giocare i derby perché non c'è modo migliore per rappresentare la tua parte della città, quella per cui  tifi da sempre, quei colori che porti in alto e quello scudetto che più volte hai baciato.
Dopo un bel po' arrivammo sotto casa delle ragazze, pronte per la sera. Erano tutte molto belle, tanto che Federico e Daniele non ci misero molto a riempirle di baci. Però poi vidi lei. Bea era diversa, lo era sempre stata, era bella ma di una bellezza naturale, pulita non come molte ragazze riempite di trucco, e sta sera mostrava tutto il suo splendore. I mei occhi scorsero sul suo corpo per più di qualche secondo, non riuscivo a distogliere lo sguardo, per me era come una calamita. Salutai tutti, a lei rivolsi un sorriso sincero, che però ignorò, andando avanti a rivolgere sorrisi agli altri. Quando parlava con tutti era sorridente, ma quando era distratta io la vedevo, i suoi occhi azzurri erano spenti e non vivi come il solito, il suo sorriso bellissimo non c'era. Io lo notavo, notavo qualsiasi cosa lei facesse. Ma soprattutto mi faceva male sapere che la causa della sua tristezza ero proprio io.
Indossava un vestito corto, blu elettrico che metteva in risalto i suoi occhi azzurri, identici a quelli del fratello, con i boccoli biondi che si posavano dolcemente sulle sue spalle per poi scorrere lungo la schiena, il piccolo naso da bimba e le guance leggermente arrossate le davano un'aria da principessa, la mia principessa.
In macchina notai più volte il suo sguardo cadere su di me, o magari era solo l'immaginazione che giocava brutti scherzi.

POV'S BEATRICE
Dopo 40 minuti a causa del traffico arrivammo a destinazione. Il locale si trovava in centro, in una delle vie principali di Torino, Corso Vittorio Emanuele II. Era molto bello ed elegante, l'area da noi prenotata si trovava in un angolo ed era fornita di divanetti, tavolini con aperitivi sopra, decorati con qualche vaso e piccole lanterne. Era di un colore nero misto al viola mentre luci di tutti i colori sorvolavano le nostre teste e la musica a palla rimbombava nelle orecchie.
Parlai con tutti tranne che con Paulo, il quale continuai ad ignorare. Sembrava così spensierato, continuava a parlare animatamente con Fede, Daniele, Douglas, Juan. Con le forti luci che vi erano gli occhi verdi di Paulo sembrava ancora più cristallini è i suoi denti bianchi risplendevano ad ogni sorriso. < mi sto annoiando, che ne dite di andare a ballare?> sbuffò Berna. Tutti accettarono, io un po' meno, non avevo nessuno con cui ballare e vedere tutti felici faceva precipitare il mio umore ancora più in basso, < io resto qui se non vi dispiace> dissi ed immediatamente Paulo si girò, fissandomi, aprì la bocca come per dire qualcosa ma poi la richiuse immediatamente. < sicura Bea? Dai ci divertiamo?> insistette Michela <non è un problema andate voi> un po' titubanti si diressero verso la pista da ballo, Paulo mi rivolse un ultimo sguardo come di "supplica", forse, per poi seguire gli altri.
Mi resi subito conto che l'idea di rimanere là da sola era stata inutile, passarono 10 minuti e la noia era già arrivata al suo limite. Decisi così di incamminarmi verso il bancone per bere qualcosa e vedere come gli altri stavano passando il tempo. Arrivai al bancone, vi era un bel tipo che serviva, alto muscoloso capelli neri e occhi azzurri ed una piccola fossetta sul guancia destra. Mi rivolse un sorriso < Cosa desidera signorina?> con fare teatrale, che mi fece leggermente ridere < una vodka alla pesca se non le dispiace> replicai io con lo stesso sarcasmo. Dopo avermi servito mi salutò con un bacio mimato con la mano e mi andai a sedere su dei divanetti vicino la pista sorseggiando il mio cocktail. Il mio sguardo vagava tra la folla in movimento nella quale intravidi Ludovica e Federico che ballavano vicini con movimenti lenti e sembrava che si stessero divertendo molto; a quelle immagini mi scappò un sorrisetto pensando a quando continuava a ripetermi che fossero solo amici mentre ora non vedevo l'ora di fargli l'interrogatorio e di prenderla in giro per quello che stavano facendo e per quello che avrebbero fatto, perché si ne ero convinta.
Mi dolse ammetterlo ma stavo cercando qualcuno in particolare, che però non riuscii a trovare. In quel momento nella mia mente partirono i primi film mentali, e se stesse ballando con una ragazza migliore di me, o se la stesse baciando o ancora peggio. All'idea dell'ultimo pensiero mi tornò su il mio alcolico.
Proprio quando ebbi scacciato quei pensieri dalla mia mente che mi si piombo davanti l'immagine che non avrei mai voluto vedere, questa volta però era reale. Paulo stava ballando con una ragazza, non troppo alta capelli neri, occhi verdi, indossava un vestito che poteva essere considerato un piccolo asciugamano, nero scollato che non arrivava nemmeno a metà coscia. Le mani di Paulo si posavano sui suoi fianchi mentre le mani delle ragazza gli avvolgevano il collo. Si muovevano velocemente al tempo di musica con movimenti sensuali; la ragazza iniziò ad avvicinarsi sempre di più a Paulo, gli sussurrò qualcosa all'orecchio leccandosi il labbro superiore. Appoggiò il bacino contro quello del ragazzo e iniziò a strusciarsi lentamente su di lui, facendo muovere il fondoschiena sul membro di Paulo. Vidi le loro facce, quella della ragazza soddisfatta e un sorrisetto malvagio di chi ha ottenuto ciò che desiderava e quello di Paulo leggermente imbambolato con un sorriso sghembo; fino a quando appoggiò le sue labbra su quelle di lei, il bacio era violento, le lingue si muovevano saettando come serpenti, Paulo fece scivolare le mani lungo il fondoschiena e lo palpò più volte. Quelle scene erano troppo, scappai fuori piangendo indifferente dalla confusione che avevo procurato, senza nemmeno rendermi conto che parecchia gente mi aveva notato, che lui mi aveva notato.

POV'S PAULO
Bea era voluta restare lì da sola e la cosa non mi piaceva, le sarebbe potuto succedere qualcosa, o qualcuno ci avrebbe potuto provare con lei. Gli rivolsi un ultimo sguardo, sperando che lei capisse che non volevo lasciarla lì da sola. Ma il tentativo fu inutile, così mi diressi verso la lista per ballare. Lì incontrai una ragazza, bella ma nulla incontro a lei.
Mi chiese se volessi ballare, non avrei fatto nulla di male così accettai. Iniziamo a ballare, lei era molto brava con i movimenti, sapeva come muoversi, oscillava quel suo bacino che avrebbe colpito qualsiasi uomo. Il tutto divenne un po' più spinto e iniziò ad avvicinarsi a me, quando movette il suo sedere su di me non ci vidi più. La presi e la baciai. Non cosa mi prese, ma me ne pentii subito. Non l'avessi mai fatto. Beatrice aveva visto tutto e rimediare non sarebbe stato facile.

//
FINALMENTEEEE sono riuscita a portarvi questo capitolo 😌😌
Cosa ne pensate? So che alcuni mi avevano detto senza ansia 😅 ma ovviamente faccio di testa mia perché più ce n'è e meglio è 😂😂
So che non è molto bello e che non sono bravissima a scrivere, ma io lo faccio per divertimento.
Un saluto a tutte e ditemi che ne pensate
P.s scusate se è un po' lungo 😅😅

Instagram | Paulo DybalaWhere stories live. Discover now