CAPITOLO 28: 'E mi sono innamorata...'

729 17 0
                                    

Carlo Conti, più abbronzato di un'orata al forno, continua a presentare ospiti  sconosciuti e antiquariati da più di un'ora mentre la mezzanotte avanza sempre  di più. Nel frattempo ho aiutato mia madre ad allestire la tavola, ho mangiato  qualcosa e mi sono preparata sotto le direttive di Clara. Più veloce di Amazon express mi ha portato l'abito nel pomeriggio ordinandomi categoricamente di indossarlo senza nessuna protesta. 

Adesso aspetto le mie amiche in cucina sperando mentalmente che arrivino subito mentre i miei zii, ormai più ubriachi che sobri, cantano tutti in coro Il triangolo no di Renato Zero. Mio zio Giuseppe si toglie la maglietta, sale su una sedia per intonare un coro da stadio e incita tutti gli invitati a cantare insieme a  lui, lo spettacolo per mia fortuna viene interrotto dal campanello che annuncia l'arrivo delle mie amiche. 

-"Mamma sono arrivate le ragazze, io vado"- le comunico salutando tutti i parenti  da lontano e augurando buon proseguimento. 

-"Mi raccomando non fate tardi!"-  

-"E sta lontano dai ragazzi!"-mi avvertono i miei genitori scoccandomi entrambi un'occhiata severa che non riesco a prendere sul serio a causa dei cerchietti a forma di corna di renna che hanno in testa. Sorrido e li rassicuro mentre prendo la borsa con tutto il ​necessario all'interno, saluto per l'ultima volta tutti e appena sento le prime note di '​Felicità' di Albano e  Romina decreto che è arrivata l'ora di scappare via da quella casa e da quella canzone. 

Esco fuori e vengo immediatamente colpita dal vento gelido di fine Dicembre, mi  copro con il cappotto e la sciarpa alla bell'è meglio ma il vestito decisamente non aiuta.  

Appena l'ho visto sono rimasta senza parole, poi ho chiamato Clara credendo che  fosse impazzita, come le è venuto in mente di farmi indossare un vestito del  genere?!  

Rigorosamente rosso fuoco e con uno scollo a cuore sorretto da due spalline  sottili, il vestito ricade lungo tutto il corpo fasciandomi la vita fino ad arrivare ai  miei piedi. Nessuna decorazione, solo uno spacco laterale che lascia scoperta la  gamba sinistra ogni volta che cammino. Non posso negare che sia bello e che mi stia benissimo ma ho il timori chr spiccheró peggio di Lady Gaga a un sfilata di moda.

I capelli, sempre sotto consiglio delle  ragazze, li ho lasciati leggermente mossi e sciolti. 

Ho cercato su internet un video tutorial per un trucco semplice, ma poi mi sono  ricordata il motivo per cui li odio e ho mandato tutto a fanculo facendo di testa  mia... perché cazzo corrono quando si truccano?! Eseguendo il solito trucco basico che utilizzo sempre durante qualche festa, ho applicato un po' di  fondotinta, colorato le mie guance con una pennellata di blush, eyeliner che, strano ma vero, sono riuscita a fare due linee sottili e uguali, mascara e ovviamente rossetto rosso che andrà via appena addenterò qualcosa.  

Salgo in macchina salutando le ragazze e Federico che, con una semplice giacca bordeaux e il suo contraddistinto sorriso, ricambia il mio saluto dal posto guida. 

Partiamo da casa mia diretti finalmente, per modo di dire, alla tanto attesa festa. Scruto attentamente gli outfit delle ragazze che riesco a scorgere grazie alla luce  che c'è in auto e quella proiettata dai lampioni. Mi alzo dal sedile posteriore affacciandomi per osservare anche Amy, avvolta nel suo semplice abito bordeaux aderente smanicato che le arriva a metà coscia e che ha abbinato con una borsa, un cappello a testa larga nero e un chiodo.   

-"Perché voi siete vestite ​'normali'​ e io sembro pronta per il festival di Cannes?!"-  sbraito nell'orecchio della mia amica facendola sobbalzare e interrompendo la sua amorevole chiacchierata con Federico su non so cosa.  

Quattro amiche e un paio di gnocchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora