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"Attento!"

Jimin si fermò appena in tempo, sentendo il richiamo di Taehyung, giusto prima di cadere per le scale.
"Guarda dove vai, Jimin, stavi per fare una bella caduta" lo rimproverò il ragazzo dai capelli biondi.
"Oh, hai ragione" disse l'altro con voce atona, rivolgendo un'occhiata di sfuggita alle scalinate davanti a lui.

Taehyung non poté fare a meno di notare lo strano comportamento del maggiore.
Ormai era passato parecchio tempo da quando lo aveva visto in quel modo l'ultima volta.

"Ehi, va tutto bene?" gli chiese, posandogli una mano sulla spalla, e cercando di guardarlo negli occhi.
Jimin evitò il suo sguardo, e prontamente scostò la mano dell'altro dalla sua spalla.
"Si, si, è tutto a posto. È solo che stanotte non ho dormito troppo bene, e ora ho sonno" disse, utilizzando una scusa non troppo diversa dalla realtà, perché davvero non aveva dormito tanto, svegliandosi alle cinque e mezzo.

"Ne sei sicuro? L'ultima volta che ti sei comportato in questo modo è stata quando Yo-" iniziò Taehyung, ma venne interrotto immediatamente dall'altro che si fermò bruscamente e gli tappò la bocca con una mano.
"Non dirlo" scandì per bene le due parole.
Rimosse la mano dalle labbra del biondo e finse un sorriso:" Adesso perché non vai a vedere come sta Jungkook? Scommetto che stanotte ha sentito la tua mancanza. Su, vai!"
E con quelle parole, prima che l'altro potesse anche solo protestare, lo spinse via, correndo poi lontano da lui, volendo evitare ulteriori domande.

Aveva già capito a cosa avesse voluto fare riferimento Taehyung poco prima, perché l'ultima volta che aveva avuto un comportamento simile era stata esattamente un anno prima, ovvero il primo anniversario della partenza di Yoongi.
E lui in tutto quel tempo aveva voluto credere di essere completamente andato avanti, di aver totalmente dimenticato lui e tutti i problemi che gli aveva causato in passato.

Ma la verità era che il pensiero di Yoongi era ancora lì, radicato nella sua testa e nel suo cuore, contrassegnato come uno dei suoi ricordi più belli.
Sospettava che ci fosse una parte di lui non ancora pronta a lasciarlo andare, pur essendo passati ormai due lunghi anni.

Quella era la parte di sé che Jimin odiava di più, la parte che rimaneva ancorata al passato, che non gli permetteva di andare avanti completamente.

Perso nei suoi pensieri, non si accorse degli studenti che camminavano attorno a lui, finché non andò a sbattere contro un ragazzo girato di spalle.
Era poco più alto di lui, e da sotto il cappellino che portava si potevano intravedere dei capelli color menta.

"Oddio, scusami tanto, ero distratto e non mi sono accorto di-" iniziò a scusarsi con dei brevi inchini, dato che il ragazzo sembrava essere più grande di lui, ma si bloccò non appena quest'ultimo si voltò a guardarlo.
Metà del suo volto era coperta da una mascherina nera, e l'ombra proiettata dalla visiera del cappello non permetteva di vedere chiaramente l'altra metà della faccia, ma quegli occhi gli sembravano così familiari.
Quegli occhi accesero una scintilla in Jimin.

"...Yoongi?"


Spazio autrice:
quanti di voi sono sfigati come me e sono rientrati a scuola oggi? :')

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