chapter 24

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Grace.
Anche quel giorno andai a scuola di controvoglia.
Il mio compleanno che dovrebbe essere una delle feste più belle ,insieme al natale, per me è la giornata più brutta.
O almeno questo era quello che pensavo quella mattina.

Arrivata difronte ai cancelli verdi dell'edificio scolastico vidi i soliti gruppetti: quello dei bulli, quello degli sfigati, quello dei secchioni, quello dei popolari...
Poi c'ero io, sul mio muretto con le auricolari nelle orecchie, un blocco da disegno è una matita in mano, che mi estraniavo dal mondo.

Sentii la campanella suonare così misi tutto dentro lo zaino e tolsi le auricolari.
"GRACE"sentii qualcuno chiamarmi, così mi girai verso la direzione da cui proveniva al voce.
E fu li che incontrai i suoi occhi.
Marroni come il cioccolato.
Calum Thomas Hood era santo a me con le braccia dentro.
Un sorriso largo da qui fino a Roma si dipinse sul mio volto.
Feci cadere lo zaino a terra e corsi verso di lui per poi saltare imbraccio a lui allacciando le mie gambe alla sua vita e le mie braccia al suo collo.
Tutto questo sotto gli occhi attenti dei miei compagni.
"Sei qui!"dissi ta le lacrime.
"Sono qui"disse lui stringendomi ancora di più a lui.

Instagram || Calum Hood Where stories live. Discover now