Capitolo 4

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Fare colazione con una bilancia per alimenti che fa battute oscene non è il massimo, soprattutto se si tratta di cose come: “Cosa fa un aedo su una pedana vibrante? Si rapsòda i muscoli!”.

-Se senti dei rumori in cucina, di notte, non preoccuparti: è il pane che AVANZA!- continua imperterrita. Non la sopporto più!
Magari se la assecondo la smette... proviamo.
-Sai qual è la battuta più divertente in Cina?- Mi chiede.
Ci penso su, ma non mi viene niente così rispondo con un “Mmmh”
-Come, non ridi?- continua, -Eppure hanno tanto riso là!-
Nessuno fiata.
Sbatto ripetutamente la testa contro il tavolo. Non è possibile. Salvatemi, vi prego!
Non penso di riuscire a resister ancora a questa tortura.
Guardo l'ora. Sono in anticipo, ma pur di andarmene da lì farei di tutto. Ne approfitto per andare a piedi.

Arrivo ed entro nello studio.
Sto ancora ascoltando la musica quando il mio capo mi vede e si precipita verso di me.
-Oggi devi averla piccola!-
Non penso di aver capito bene, così lo guardo storto.
-Che cosa?-
-Oggi devi fotografare la Averla Piccola.- Mi risponde come se niente fosse.
-Cosa scusa?- Ho un rapporto informale con il mio capo.
-Ma sì, la Averla Piccola, è un comune passeraceo detto anche falconcello! Non lo conosci?-
-Ehm... no. Ma mi sembri wikipedia!-
-Infatti è lì che l'ho letto, fino a stamattina non avevo la minima idea di cosa fosse! Pensavo di essere l'unico stupido- Dice andandosene.

Prendo l'attrezzatura, mi sistemo davanti al trespolo e comincio a fotografare il piccolo uccello. Che paradosso! L'Averla Piccola è un piccolo uccello.

Mi sono presa il pomeriggio libero per andare dal Dottore. Non ho voglia di andarci da sola, così chiamo Louis per chiedergli se ha voglia di accompagnarmi, anche se so già che mi dirà di sì, tanto lui lavora solo di mattina.
Gli telefono e, come previsto, accetta.

Siamo in sala d'attesa e come al solito il medico è in ritardo.
-Ho un'idea!- Esclama lui tutto eccitato, -Scriviamo una storia!-
-Sì, va bene!- Esclamo io tutta eccitata senza un apparente motivo, -Su cosa?-
-Non saprei, su un foglio di carta?-
-Oh Signore, perché tutte a me? Va bene, tralasciamo. Di che genere?-
-Non so... giallo?-
-No, mi fa schifo!- non mi piace proprio il genere. -Fantasy?-
-Mmmh... ok. Però tipo magia medioevale! Tipo non so, un rapporto speciale con la flora.-
-Immaginati avere il potere della flora intestinale!! che figata.-
-Ma sì, ovvio!- scuote il capo, -Immaginati due tipi che si stanno fronteggiando e uno grida facendo strane mosse: “Potere della flora intestinale, vieni a me!” e l'altro, subito dopo, scappa in bagno.-
-Ci sto!- rispondo
-Ma io stavo scherzando.- ribatte
-Non mi interessa. Adesso la scriviamo! Parlerà di questo esattore delle tasse che amava raccogliere fiori, finché un giorno, cogliendone uno magico e proibito, viene catapultato nel medioevo e scopre di avere super poteri.-
-Fantastico- dice rassegnato, -Ma da dove tiri fuori tutte 'ste idee?-
-Non so, ma è il mio turno. Faccio presto.-

Ho lasciato Louis dieci minuti fa e adesso sto camminando verso casa.
Mentre passo per un vicolo poco frequentato per fare prima mi accorgo che ho una scarpa slacciata, così mi abbasso e la allaccio.
Un signore mi passa accanto di fretta e prende la strada a sinistra in fondo al vicolo. Mi alzo, rimetto gli auricolari e continuo a camminare verso casa.
Vado a destra e percorro un lungo viale pieno di negozi a cui nessuno presta ormai più attenzione. Che desolazione. Cammino oltre un bar frequentato solamente da pensionati e vedo lo stesso signore che mi ha superato poco prima uscirne con un pacchetto di sigarette in mano lanciarmi un'occhiata sfuggente, come se fossi fuori luogo in una via come quella. Non ci bado più di tanto, trovo ancora persone non abituate al colore acceso dei miei capelli.
Passo attraverso un parco frequentato da persone ben più atletiche di me che probabilmente vanno a correre dopo il lavoro, mi chiedo dove trovino la voglia. Esco dall'entrata posteriore e vedo che su una panchina di fronte alla strada lo stesso signore che ho incontrato prima sta leggendo un quotidiano. Che strana coincidenza. E che velocità portentosa, aggiungerei.
Comincio ad aumentare il passo, non sono molto sicura che si trovi sulla mia strada soltanto per caso, il fatto che solo dopo qualche minuto lo trovi ancora davanti a me mentre guarda una vetrina non è altro che una conferma dei miei dubbi.
Accelero ancora, ormai ho la certezza che mi stia seguendo e, anche se è giorno, è una cosa che mi inquieta non poco. Lui probabilmente intuisce che ho capito le sue intenzioni e non si cura nemmeno più di nascondere il fatto che mi stia pedinando. Finalmente sono vicina a casa, ma non entro. Non mi va che sappia dove vivo. Inizio a correre verso il supermercato che si trova a pochi metri da me e vi entro. Mi nascondo tra le corsie e gli scaffali. Lo vedo entrare e mi sposto nella direzione opposta a quella in cui si muove, finché lui non si trova nel punto più lontano alla porta e io sono praticamente alla cassa. Esco in fretta e corro verso casa, non mi segue più. Ha perso le mie tracce. Spero. Apro la porta e la chiudo subito a chiave, sono al sicuro.

*Spazio autrice

Siamo tornati. Dai, non abbiamo ritardato di tanto! Comunque per farci perdonare abbiamo fatto succedere qualcosa, visto che fino ad ora non era successo praticamente niente ahahah 
Non sappiamo quando pubblicheremo il prossimo capitolo, forse tra una settimana o forse giovedì prossimo... boh!

Parlo solo per me ora.
Ho letto una fanfiction (Larry) e sento il bisogno di metterla qui perché mi è piaciuta molto. Non c'entra niente con il genere della mia storia ma va beh, sorvoliamo.
Si chiama "L'angelo cadente" e l'ha scritta Virgidellatorre.

Dato che siamo in tema one direction, un'altra cosa che vorrei pubblicizzare (anche se molti di voi vengono direttamente da lì (penso)). Comunque, si chiama: "cose che non dovrebbero esserci nelle fan fiction" e l'ha scritta spacethem. Fa morir dal ridere!

 

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