Love at first fight

Capitolo I

"Emma! Cos'è tutto questo casino in camera? Metti subito a posto, altrimenti non vai da nessuna parte! Hai capito?" Sbuffo, alzo gli occhi e cercando di mantenere la calma, rispondo: "Sì ho capito mamma.". 

18 anni e non avevo ottenuto neanche l'indipendenza di gestire la mia camera. Che poi, tutto sto casino lo vedeva sempre e solo lei. Mia mamma l'adoro. Ogni tanto mi rompe, lo ammetto, ma è l'unica persona di cui mi sono sempre potuta fidare. L'unica che non mi ha mai abbandonato e che c'è sempre stata quando ne avevo bisogno.  Da questo punto di vista mi distinguo dalla maggior parte di adolescenti, che preferisce di gran lunga confidarsi con un amico che con un genitore. Non che la trovi una cosa stupida, anzi, ma di amici ce ne sono pochi e di amici veri ancora di meno. 

Oltre ad avere due genitori presenti, avevo anche amici e soprattutto avevo Damiano. Oggi è sabato mattina e mi stavo proprio preparando per andare al lago con lui e i suoi amici e avrei visto pure Sofia, l'unica amica che mi capisce veramente. Damiano sarebbe passato a prendermi nel giro di pochi minuti e io dovevo andare prepararmi: BENE. Mi sa che la camera può aspettare.. non credo morirà se rimarrà incasinata ancora per un giorno. Mal che vada mi prenderò una sgridata da mia mamma, quando rientrerò. 

Mi fiondo in bagno, mi lavo, mi metto il bikini (il pezzo sopra era a triangolo color azzurrino, mentre la mutanda era arancione; adoravo questo dolce contrasto colorato)e sopra indosso un vestitino bianco che risalta la mia abbronzatura ed infine mi lego i capelli biondi con un mollettone. Torno in camera e finisco di mettere le ultime cose nello zaino e, nel mentre, faccio un check-up di tutte le cose che avrebbero potuto servirmi: telo mare, crema solare, casse cuffiette, cibo, soldi, occhiali da sole, .. "Martina, c'è sotto Damiano che ti aspetta!" 

Io al settimo cielo, prendo tutta la mia roba e bacio velocemente mia mamma "Ciao mamma ci sentiamo più tardi. Forse rimango a dormire da Dami, ti farò sapere comunque!" "Mmh, ci sentiamo dopo. Fai la brava! Divertiti."

Non scendevo le scale così velocemente neanche quando ero in ritardo per lo scuolabus. Apro il cancello e vedo Damiano sorridermi. Ero felice.