Capitolo 5

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Quella sera Chiara mi invitò ad uscire con lei e le nostre amiche dell'università, ma io rifiutai, fingendo un mal di pancia.
Mi distesi sul letto e chiusi gli occhi, cercando di rilassarmi e di non pensare a niente.
Il rumore del campanello però risuonò in tutta la casa e fui costretta ad andare a vedere chi fosse.
'Sono Federico' sentii dall'altro capo del citofono.
Avevo deciso che l'avrei chiamato il giorno successivo, ma forse anche lui aveva avuto lo stesso pensiero e mi aveva addirittura anticipata.
Ero davvero pronta a ricevere delle spiegazioni?
'Aspetta un attimo!'
Corsi a tutta velocità in camera per cambiarmi.
Indossavo un pigiama talmente imbarazzante che non mi sarei fatta vedere neppure da mio fratello.
Bernardeschi intanto salì le scale e bussò alla porta. Io, dopo essermi messa addosso qualcosa, andai ad aprire.
'Ciao' sussurrò.
'Ciao'.
Era più bello del solito ma cacciai subito via quel pensiero e lo feci entrare.
'Volevo parlarti' dicemmo all'unisono.
'Parlo io' sentenziò, senza che potessi controbattere. 'Quello che è successo ieri...è stato bellissimo, ma totalmente sbagliato. Paulo è il mio migliore amico e non potrei mai fargli questo'.
'Non ero in me...mi dispiace' mi scusai con lui. 'Per qualunque cosa io abbia fatto...però ti prego dimmi che cosa ho combinato'.
Temevo la sua risposta.
Mi consolai, pensando che, se fossimo davvero andati a letto insieme, me lo sarei ricordata.
O...nel caso in cui l'avessimo fatto, avrei sicuramente preferito ricordarlo.
La sua espressione mutò e divenne confusa.
'Non ricordi niente?'
'Qualcosa...a grandi linee'.
'Oh meglio così!Non hai fatto niente di che'.
Cercai di fermarlo ma lui si incamminò verso la porta.
Non appena arrivò all'uscio però, si girò e tornò indietro di corsa.
'Ti ricordi di questo?'
'Di cosa?'
Esitò un attimo, poi avvicinò il suo volto al mio e mi baciò.
Fu allora che tutti i ricordi e le sensazioni tornarono a galla. Quando risentii il sapore delle sue labbra, mi ricordai tutto.
Ero ubriaca e mi aveva portata a casa sua...e poi avevo combinato un disastro bello grosso.
Mi staccai da lui, piena di dubbi.
Perché lo avevo baciato il giorno prima?Perché lui mi aveva ribaciato?E perché volevo farlo di nuovo?
'Ora ricordo' sospirai, pensando che, se avessi potuto, avrei scelto che la memoria non tornasse, perché non sapevo più che cosa fare.
Lo avevo forse baciato perché mi piaceva?
In fin dei conti era quello che gli avevo detto.
Ma come poteva piacermi Bernardeschi?
Io lo detestavo, o almeno...credevo di detestarlo.
Cercai di convincermi che non fosse accaduto veramente e che lui non fosse lì con me, poi però iniziò a parlare e ritornai alla realtà.
'Scusa, non dovevo' disse mortificato. 'Facciamo finta che non sia successo'.
'È quello che vuoi?' chiesi, senza sapere se fosse quello che desideravo io.
'No'.
La verità era che neppure io volevo lasciar perdere.
Mi sedetti sul divano e mi misi le mani tra i capelli. Perché gli avevo detto che mi piaceva, quando neanche io sapevo se era vero?
Mi interrogai su che cosa potessi provare per lui, ma finii col confondermi ancora di più.
Era un bel casino e l'avevo combinato io.
Lui non mi avrebbe mai baciata per prima, proprio perché io non gli piacevo.
Oppure sì?
'Io ti piaccio?'
'Ed io?'
'Te l'ho chiesto prima io' ribattei.
'Ti risponderei di sì, ma non sarebbe la risposta giusta'.
Senza saper spiegare il perché, ci rimasi male e caddi nel silenzio.
Non era quello che volevo sentirgli dire.
Lui si posizionò accanto a me e mi prese la mano.
Io mi irrigidì, ma trovai il contatto con la sua pelle estremamente piacevole.
'Tu mi piaci e forse me ne sono reso conto troppo tardi ma, anche se io piacessi a te, chi lo spiegherebbe a Paulo?'
'Hai ragione'.
'È meglio che vada' constatò.
Si alzò in piedi e ripercorse la strada per arrivare alla porta.
Non volevo che se ne andasse.
Avrei voluto parlare con lui e cercare di capire insieme che cosa avremmo dovuto fare.
Cercare di capire perché avevo fatto quello che avevo fatto.
Era successo tutto così velocemente, che, il mio cervello, era diventato un garbuglio gigante, composto da flashback.
Mi avvicinai per salutarlo e lui fece altrettanto.
Ci ritrovammo a pochi centimetri di distanza e le nostre labbra, inevitabilmente, si unirono di nuovo.
'È come se non fosse successo' sussurrò, lasciandomi da sola come una stupida.
Quello che avevo provato baciando Paulo non era neanche lontanamente paragonabile a quello che avevo sentito con Bernardeschi.
E se fosse rimasto con me probabilmente avrei voluto baciarlo ancora.
Lo avrei fatto senza ombra di dubbio.
Mi chiesi da quando volessi baciarlo e non prenderlo a pugni.
Ero sempre stata attratta da Federico, ma non avevo mai dato peso alla cosa.
Litigarci era di certo più facile che ammettere i miei sentimenti per lui.
La verità era che mi piaceva e tanto.
'Sono nella merda' pensai ad alta voce.

Every breath you take || Federico BernardeschiWhere stories live. Discover now