Family and flowers

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12 Maggio 2001

La bambina se ne stava su quelle scomode sedie che odoravano di detersivo, incrociando le piccole braccia al petto e sbuffando annoiata di tanto in tanto.
Sarebbe dovuta essere a casa sua, a giocare con le sue amate Barbie. Oppure dai nonni, a fare la modella coi vestiti eleganti di sua nonna Joanne. O, ancora, l'ipotesi che preferiva, al parco con Harry.
E invece era lì, al San Mungo, e chissà per quanto tempo sarebbe dovuta rimanere.
Non riusciva a comprendere l'euforia di ciò che la circondava: da lì a poco, sarebbe nato James Sirius e tutti erano entusiasti.
Tutti, tranne lei.
Sapeva da mesi che nella pancia di zia Ginny stava crescendo qualcosa e, ovviamente, sperava che rimanesse lì dentro. 
Non voleva che un neonato qualunque prendesse il suo posto, eppure quel bambino ci stava riuscendo ancor prima di venire al mondo.
Prima la zia Ginny e Harry la portavano a mangiare i dolci nella loro pasticceria preferita ogni settimana, ma avevano dovuto smettere perchè la zia Ginny vomitava ogni volta. Poi avevano smesso anche di giocare a fare la lotta, visto che la donna si stancava facilmente. E poi Harry le aveva dedicato sempre meno tempo, perchè nel tempo libero sistemava Grimmould Place in previsione del lattante in arrivo.
In quel momento tutto ruotava intorno a quel bambino e lei si sentiva estremamente trascurata.
Rose osservò di sottecchi Teddy, seduto accanto a lei, e intento a giocare con il suo Nintendo.
A lui non sembrava importare molto del bambino in arrivo, ma c'era da aspettarselo. Preferiva restare con sua nonna Andromeda che stare dai Potter e, sebbene Harry fosse il suo padrino, non aveva con lui quel legame che legava invece Il Ragazzo che è Sopravvissuto alla piccola Granger.
Rose sbuffò ancora, in attesa che qualcuno la notasse, ma non accadde nulla: Harry era dentro con zia Ginny, zio Arthur e zia Molly, zio Ron era al bar con Neville e Hannah, mentre sua madre era troppo presa a parlare con Calì.
Anche la fidanzata di zio Ron aveva un bambino nella pancia, ma di lui non era gelosa. Voleva bene a zio Ron, ma era Harry l'uomo di cui era innamorata pazza.
Era Harry il suo finto/vero papà. E proprio lui, la stava rimpiazzando. Dopo quella che parve un'eternità, Harry comparve trafelato e con gli occhi pieni di lacrime di gioia. 
<< E' nato >> annunciò, venendo immediatamente stretto da Hermione in un abbraccio caloroso.
Era padre, e non aveva capito cosa significasse prima di quel momento, quando aveva guardato suo figlio negli occhi.
<< E' il bambino più bello che abbia mai visto... >> continuò, con la voce rotta dall'emozione.
A quelle parole Rose scattò in piedi e, prima che gli adulti potessero richiamarla, corse all'esterno, sedendosi sugli scalini e abbracciandosi le ginocchia. Hermione, apprensiva, fece per seguirla ma l'uomo al suo fianco scosse la testa, invitandola a precederlo nella stanza di sua moglie.
Passarono pochi minuti, e poi Harry raggiunse Rose, prendendo posto accanto a lei.
<< Lasciami stare >> gli ordinò con la sua piccola vocina  la bambina, evitando il suo sguardo.
Vedendo che l'uomo non accennava a dire nulla, dopo un po' alzo i suoi grandi occhi azzurri verso di lui, trovandolo intento ad osservarla .
<< Perchè non sei dal tuo bambino? >>
<< Ci sono già tante persone lì, preferisco stare qui con te... >> le sorrise dolcemente, facendole illuminare gli occhi.
<< Ma tu... tu ora vuoi più bene a lui e... non stai più con me >> fece lei, con tono tremolante.
Harry sentì un peso opprimergli il petto alla voce triste di quella bambina vivace e troppo intelligente per la sua età.
La prese tra le braccia e se la mise sulle gambe, accarezzandole i capelli biondi.
<< Rosie, tu sarai sempre la mia bambina e io ti vorrò sempre sempre sempre bene, non cambierà niente. E poi io ho bisogno di te, devi darmi una mano a tenere James, altrimenti chissà se diventera bello e bravo come te >> la rassicurò, stringendola forte a per qualche minuto.
Rimasero in silenzio, un silenzio carico d'amore come tra un padre e una figlia, un fratello maggiore e una sorellina, uno zio e la sua nipote preferita.
Harry e Rose erano e sarebbero stati sempre tutto l'uno per l'altra.
<< Ora vuoi venire a vederlo? >> le chiese e, quando lei annuì, la portò in braccio fino alla stanza di Ginny.
Hermione era lì seduta sulla poltrona e James era tra le braccia di sua madre.
Entrambe le donne si scambiarono un'espressione sollevata nel vedere la piccola tranquilla tra le braccia di Harry, che depose la bambina sul letto, accanto a Ginny.
La zia le sorrise raggiante, sporgendo il bambino verso di lei per permetterle di vederlo.
<< Lo vuoi tenere un po' in  braccio? >> le chiese, ricevendo un timido sì come risposta.
La fece sistemare meglio e poi le posizionò delicatamente James tra le braccia, aiutandola a sorreggerlo
Rose lo osservò per un po', incuriosita: James era minuscolo, al posto dei capelli aveva della peluria chiara e gli occhi erano grandi e scuri, già pieni di vivacità. Gli accarezzò dolcemente la piccola manina, e lui le strinse il dito regalandole  quello che le sembrò un sorriso. Lei ricambiò, continuando a tenergli delicatamente la manina.
<< Sembra che tu gli piaccia >> disse Ginny, sorridendo prima a lei e poi ad Harry che, accanto ad Hermione, osservava la sua famiglia incantato. In quel momento Il Salvatore del Mondo Magico capì a cosa era valso lottare così a lungo.
Rose ricambiò il sorriso e poi ritornò a prestare la sua attenzione a James: anche a lei piaceva e gli diede un piccolo e delicato bacino sulla fronte, promettendo a se stessa che lo avrebbe sempre protetto come Harry aveva fatto con lei.

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