Ti odio non più di quanto ti ami.

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Attenzione: la trama della storia è stata tratta da un headcanon su tumblr.

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Se c'era una cosa della quale Lance fosse sicuro, era che odiava Keith.

Non ne sapeva il motivo reale, sapeva solo fosse così e sapeva anche quanto il sentimento fosse ricambiato da parte del corvino, che non perdeva occasione per stuzzicare ed irritare Lance in ogni modo umanamente possibile e non.

Proprio come in quel momento.

Il castano si coprì il volto con una mano, sospirando e guardando in direzione del corvino che, seduto a pochi centimetri da Lance, guardava ovunque tranne che in sua direzione.

"Keith." Chiamò, ma il corvino non dette segno di averlo sentito e anzi, continuò a fare finta di nulla anche alle successive chiamate da parte del cubano.

"Keith, ti stai comportando come un bambino."

"Beh, e tu mi stai dando corda."

Keith rispose, finalmente, girandosi per un momento verso Lance e quando quest'ultimo glielo fece notare il corvino imprecò.

Keith si sporse verso il bordo del divano, dando le spalle a Lance ed incrociando le braccia al petto, con un espressione che Lance sapeva fosse un misto fra l'incazzato e l'infastidito.

"Eddai Mullet, la stai facendo troppo tragica."

"Smettila di chiamarmi così."

"E tu smettila di darmi le spalle!"

"Sai cosa? Okay." Annunciò Keith improvvisamente, girandosi finalmente nella direzione di Lance e affrontandolo.
"E ora che vuoi fare?" Chiese ironicamente, con tono sprezzante.

Lance strinse i pugni. Gli prudevano le mani, ma si autoconvinse che la violenza non avrebbe di certo risolto tutti i suoi problemi e che certamente non doveva colpire Keith in volto, in modo da cancellargli quell'espressione tanto arrogante.

"Allora? Che hai intenzione di fare, Lance?" Keith guardava l'altro, attendendo una risposta che non tardò ad arrivare.

"Questo."

Lance si sporse quel poco che bastava per far sì che le sue labbra scontrassero quelle di Keith in un bacio e, prima che il corvino potesse staccarsi, il cubano lo prese per la nuca, costringendolo ad approfondire al massimo quel contatto.

Quando i due si staccarono, leggermente ansanti, lo sguardo di Keith si addolcì. Ma il corvino cercò comunque di tentare di apparire arrabbiato, nonostante agli occhi di Lance quella farsa non avrebbe mai retto.

"Devi smetterla di far concludere ogni nostra discussione così."

"Se sai già come andrà a finire, perchè non fai mai nulla per cercare di impedirlo?"

Keith non rispose, gettando un'occhiataccia in direzione di Lance.

Lo odiava. Di questo ne era sicuro.

***

Keith lo fece ancora.

Quel piccolo, irritante rumore che proveniva dal fondo della gola, quello che il corvino riservava a Lance solo quando pensava che il cubano stesse dicendo o facendo qualcosa di veramente, veramente idiota.

"Cosa c'è, Mullet, hai forse un piano migliore?" Domandò Lance, distogliendo il suo sguardo da Pidge, che tentava di analizzare i pro e i contro del piano di Lance.

"Io non ho detto niente." Fece Keith, atono, ma Lance ribattè.

"Hai fatto quel rumore."

"Quale rumore?"

Love you more than I Hate you -KlanceWhere stories live. Discover now