L'Allieva e... serenità in un battito di ciglia

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"Fai assaggiare!" esclamo tendendo la forchetta verso il piatto di Claudio.
"Ma perché la Caprese nel tuo piatto è identica alla mia, tu mangia la tua e io la mia!" ribatte Claudio che tira verso di sé il piattino.
"Sei un ingordo!" ribatto.
"Ah, io?! Ecco perché Calligaris sceglie sempre te per aiutarlo, tu fai andare in galera la gente!" sbotta CC mentre prende un altro pezzo di torta.
"Dai, per favore, un pezzettino. Uno piccolo." ci riprovo.
"Ma neanche una briciola! E poi conosco i tuoi pezzettini: equivalgono a una fetta intera, quindi stavolta non mi freghi, tesoro mio."
Per un momento dimentico la torta "Tesoro mio?" mi protendo verso di lui e lo bacio, ma lui non ricambia, o meglio non del tutto il bacio.
"Effusioni in pubblico?! Potrebbero vederci!" esclama lui con aria allarmata.
"Fino a pochi metri fa non mi sembrava ti dessero fastidio!" esclamo leggermente infastidita.
"E' vero, ma ora siamo nei paraggi dell'Istituto! Se la Boschi ti vedesse..."
"Per quanto apprezzi questo tuo zelante tentativo di proteggermi, ti ricordo che uno la Boschi è a un convegno e due sono abbastanza grande da sapermi difendere dai soprusi della Boschi che, dettaglio da non trascurare, mi ha sempre fatto. Quindi, caro dottor Conforti, o è lei ad avere paura di ufficializzare o ha paura di farsi vedere!" esclamo ribaltando la frittata e fregando il piattino di Claudio.
"Uno ridammi quel piattino, due non ho paura di niente e nessuno!" esclama allungando la mano per riprendersi il piatto, ma abilmente – e non so come – riesco a evitare che lo prenda.
"Non hai paura?! Forse non la paura in generale, ma quella di dire che stai con me sì!"
"Stiamo insieme? E chi ti ha detto che siamo ritornati insieme?" mi chiede con aria impertinente.
"Caro mio, ci siamo baciati poco fa o soffri di amnesia?!" ribatto addentando un pezzettino della sua caprese ottenendo un'occhiataccia da parte sua.
"Ricordo tutto benissimo, ricordo di averti baciata, ma non ho intenzione di urlare al mondo intero che io e te siamo un noi."
"Al mondo forse no, ma in Istituto? Perché no?" gli chiedo tornando seria.
"Alice" dice prendendomi le mani "a parte gli scherzi, io non è che se non ufficializzo non ti amo o non abbastanza, spero tu lo capisca. Non lo faccio perché temo che la Boschi in primis possa pensare male a noi come coppia e poi... va di mezzo anche la mia ricerca."
"Che c'entra la ricerca con noi?" chiedo aggrottando la fronte.
"Io e Beatrice avevamo pensato di introdurre in via del tutto sperimentale quanto proposto dalla ricerca in Istituto, questo porterà via tanto tempo e soprattutto – come mi ha anticipato già la Boschi alcuni giorni fa – molti docenti di vari Istituti, italiani e non, di medicina legale verranno qui e io sarò sotto i riflettori per un po'. E' meglio non aggiungere anche questa faccenda, Alice."
Libero le mani dalla sua presa "Quindi 'noi' è una faccenda, una cosa astratta che passa in secondo piano rispetto alla tua carriera! Ok, non c'è problema!" sbotto prendendo la borsa e mettendola sulla spalla.
"Alice, ti prego, non fare così! Ragiona un momento. Lo faccio anche per te."
"Anche, hai detto bene. Ma tu lo fai soprattutto per te stesso! Tranquillo, pensa alla tua ricerca. A me ci penso io." mi allontano di mezzo passo "Ah, grazie per avermi dimostrato ancora una volta quali sono le tue priorità!" esclamo uscendo dal bar.
Era tutto così perfetto, tutto troppo bello per essere vero: io e Claudio insieme.
Io e lui che stavamo ridendo e scherzando fino a due minuti fa... tutto un sogno nuovamente infranto. E da cosa poi? La carriera?!    

"Stavolta io e Claudio abbiamo chiuso. Davvero, stavolta ha esagerato!" sbotto con Yuki e Silvia nel corso di una delle serate dedicate a sole donne.
"Mi dispiace Alice!" dice Yukino con aria contrita prendendo una mia mano abbandonata sul tavolo del ristorante cinese in cui ci troviamo.
"Alice, io... non so cosa dire. Vi eravate chiariti finalmente! E adesso antepone la carriera! Ma che tipo!"
Non commento. Sono estremamente delusa dal suo comportamento e dal menefreghismo che dimostra di fronte ai sentimenti che provo per lui e che lui dice di provare per me. Forse non sono semplicemente tanto forti da avere la priorità! A questo punto devo solo dedurre questo.
Mi guardo intorno, ci siamo noi tre, due giovani e una piccola comitiva di amici in fondo alla saletta, è un giovedì sera piuttosto tranquillo. Per fortuna!
"Riso con curry?" chiede la giovane cameriera.
"Sono i miei." dice Silvia.
"Riso alla cantonese?" chiede ancora.
"Io." dico semplicemente.
"Un attimo e torno." dice congedandosi solo per un paio di minuti "Spaghetti di soia con verdure." dice porgendo il piatto a Yuki che ringrazia con un piccolo pacato sorriso.
"Buon appetito! Alla faccia di Claudio!" esclama Silvia facendomi sorridere appena.
Mangiamo in silenzio, solo di tanto in tanto facciamo un commento ai piatti che stiamo consumando. E' una serata abbastanza sottotono, o forse sono solo io che non sono di gran compagnia!
Stiamo ormai consumando i dessert, quando si sentono toni abbastanza concitati provenire dal tavolo della comitiva, istintivamente io, Silvia e Yuki ci voltiamo e solo allora sento uno del gruppo gridare "Aiuto! Il mio amico sta soffocando!"
"Alice, vai sei un medico!" mi spintona quasi Silvia.
Timorosa mi avvicino a loro e mi presento come medico, il piccolo gruppo si sposta facendomi vedere cosa stia accadendo, il giovane sta tossendo e sta diventando sempre più rosso in viso, si sta strozzando con qualcosa che deve essergli rimasto incastrato nelle vie aeree, così senza pensarci un minuto di più pratico la manovra di Heimlich e il giovane espelle una piccola parte di una mandorla, sta meglio. Ricevo un piccolo applauso.
"Grazie." mi ringrazia uno dei sei giovani "Grazie infinite."
"Figurati!" dico solo.
"Grazie." biascica il giovane.
"Non preoccuparti, ora stai tranquillo." dico solo per poi allontanarmi.
"Sei un'eroina!" esclama Yuki entusiasta quando ormai siamo fuori dal ristorante e siamo a metà strada, io invece provo ancora una leggera ansia.
Quando ormai siamo a casa, ci stendiamo sul lettone di camera mia e ci rilassiamo guardando per la miliardesima volta "Titanic"... o meglio vediamo in parte il film, anche perché sicuramente prima della scena del ritratto siamo crollate tutte e tre.

Il giorno seguente svegliarsi è un vero trauma, ma intanto devo per forza andare in Istituto!
Silvia si sveglia quando io sto lavando i denti alla velocità della luce, lei invece si pettina i capelli semplicemente, si sistema i vestiti, si trucca di nuovo ed è pronta, la invidio da morire!
"Ali, se sei pronta ti accompagno e poi vado in ufficio!" dice Silvia "Posso fare un caffè?" chiede.
"Certo." dico mentre preparo la borsa "Scusa, hai visto il mio portafogli?" chiedo guardandomi intorno.
"No." risponde semplicemente "Ma ieri l'avevi con te?"
"Sì, abbiamo fatto diviso tre la cena, quindi..."
Osservo a lungo Silvia in volto e lei fa lo stesso "L'hai perso lì?" chiede.
Ci penso un po' su e poi dico ad alta voce il momento in cui credo di averlo perso "Quando ho soccorso quel tipo! Mi deve essere caduto lì!"
"Ali, io però devo andare a lavoro e credo che anche tu debba andare! E' ora."
"Sì, okay... ci vado dopo. Chiamo Yuki, prendiamo il caffè e andiamo!"
Yuki per fortuna si è svegliata e ha l'aspetto più trasandato del mio, ci saluta biascicando un 'ciao' che sembra più che altro volerci dire 'sto in piedi, ma sto ancora dormendo', insomma ha l'aspetto che ho io il lunedì mattina!
Silvia e io non parliamo tanto, è troppo presto per parlare e due credo che siamo ancora troppo assonnate per iniziare un discorso di qualunque genere, tipo e durata!
La saluto con un 'ciao' e un breve gesto della mano per poi salire la scalinata dell'Istituto.

Entro e compio i soliti rituali: entrare nella stanza degli specializzandi, salutare chi c'è (e per ora c'è solo Lara che ha delle occhiaie vistosissime, segno che ha fatto nottata qui) e andare alla macchinetta a prendere un buon caffè.
Quando sto per prendere il bicchierino, sento una voce alle mie spalle "Scusa, conosci una certa...?" il giovane mi guarda intensamente in volto poi mi sorride "Sei Alice Allevi, giusto?"
"S – sì." rispondo "Perché?" chiedo titubante.
"Questo è tuo." risponde porgendomi il mio portafogli "Ieri sera l'hai perso." mi spiega.
"Grazie." lo guardo in volto a lungo. Ha dei folti capelli castani, degli occhi di un verde brillante, un accenno di barba, un sorriso bellissimo. Le spalle larghe, un fisico magro.
"Oh, scusa, non mi sono presentato, sono Davide Mariani. Sono... il tipo che hai soccorso ieri sera." mi ricorda.
"Oh... ah, ma certo! Scusa è che..." inizio io.
"Lo so, eri impegnata a salvarmi la vita! E ti ringrazio credimi, una serata tranquilla poteva trasformarsi in tragedia se non ci fossi stata tu!"
Sorrido appena a disagio "Vuoi un caffè?" dico indicando la macchinetta.
"Dovrei essere io a offrirtelo, ma per ora mi accontento di questo." risponde ricambiando il sorriso "Medicina legale, quindi?" chiede.
"Eh sì. Tranquillo però non ho intenzione di farti del male!" esclamo.
Sorride "Oh, beh, meno male! Sai, sono avvocato, la mia famiglia è composta da soli penalisti quindi... te la saresti vista... diciamo abbastanza male!" esclama, abbasso un po' lo sguardo "Non volevo spaventarti, eh! Scusami se l'ho fatto!" aggiunge.
"Non ti preoccupare, sono abituata a molto peggio." dico solo alzando le spalle.
"La vita qui deve essere dura." commenta.
In quel momento la porta dell'ufficio di Claudio si apre "Molto." dico solo "Beh, ehm... io, dovrei... andare..." biascico.
Davide annuisce e mi sorride "Spero di rivederti fuori di qui, Alice. Ehm, se posso essere sfacciato... ti lascio questo" dice porgendomi un biglietto da visita "lì c'è il mio numero personale... se ti va... se puoi... mi farebbe piacere almeno offrirti un caffè per ringraziarti. Un caffè decente." aggiunge in un sussurro facendomi sorridere.
"Va bene." dico solo prendendo il suo biglietto.
"Allora a presto. Spero!"
Gli sorrido "Ciao." detto questo si allontana.
Quando ormai è fuori dall'edificio, Claudio si avvicina "Chi era quello?"
Lo guardo in volto con espressione fredda "Nessuno. Almeno nessuno che ti riguardi."

_____

Punto e a capo per i nostri eroi,
ma stavolta Claudio se l'è cercata!
Che ne pensate di questo nuovo personaggio Davide Mariani?
Che sviluppi e coinvolgimenti avrà, secondo voi, con la vita della
nostra protagonista?
Continuate a leggere e lo scoprirete…

P.S. Scusate la lunghissima attesa, ma da quando lavoro ho sempre meno tempo per scrivere 😢

L'Allieva... 3Where stories live. Discover now