3. Our Last First Kiss pt 2.

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Passato

A 16 anni

Luke pagò il taxi e scese da lì, aiutandomi a scendere a mia volta. Sorrideva come un bambino ed io facevo lo stesso guardandolo con la coda dell'occhio. Aveva preso la mia mano ed io, nella mia testa lo chiamavo già mio.

Salimmo le scale senza fare rumore, il portiere notturno fece finta di non vederci guardando invece il suo cellulare. Almeno eravamo sicuri che nessuno avrebbe fatto la spia.
Controllammo il corridoio ed era tutto tranquillo, fortunatamente Mrs David non si era accorta che metà del nostro gruppo era fuori a fare festa.

Infilai la chiave nella toppa e la girai il più delicatamente possibile, appena sentii il click mi ci fiondai dentro seguita da Luke che richiuse la porta.

I nostri occhi si incontrarono appena si voltò verso di me. Sembrava teso, continuava a torturarsi il labbro inferiore con i denti, indeciso sul da farsi. Anche io me ne stavo immobile a fissarlo in completo silenzio. Il piercing che aveva al labbro gli dava un'aria più oscura, ma sexy.

Le tende erano abbassate, ma nella stanza era riuscito a filtrare un filo di luce che mi permetteva di vedere  Luke senza dover accendere la luce.

Mi aveva baciata e la sbornia aveva iniziato a passare un bacio dopo l'altro. Oddio, non potevo immaginare cosa sarebbe potuto succedere su quel taxi se fossimo stati più lontani dal locale.

Le mie guance iniziarono a bruciare per i miei stessi pensieri e Luke mi guardava interessato con un mezzo ghigno.

«Bambi...» sospirò avvicinandosi a me. Le sue gambe erano lunghe, quindi gli bastarono pochi passi per raggiungermi. Mise due dita sotto al mio mento e i nostri occhi si incontrarono nuovamente.

«Non guardarmi così, sono sempre io.» Mi sorrise lievemente ed io feci lo stesso. Ma speravo che non riuscisse a capire che cosa stesse scatenando dentro di me. Avevo le farfalle allo stomaco e bramavo nuovamente le sue labbra sulle mie.

Quel minimo di alcol che avevo ancora in corpo doveva pur servirmi a qualcosa!

«Luke?»

«Uhm?»

Mi guardò e con delicatezza mi portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

«Baciami ancora.» Lo pregai, ripetendo le sue stesse parole di poco prima nel taxi.

Luke non se lo fece ripetere due volte, mise una mano dietro alla mia nuca e mi attirò più vicina a lui. Le sue labbra a contatto con le mie mi incendiarono nuovamente. Eravamo come il fuoco e il ghiaccio. Morse il mio labbro inferiore ed io gemetti.

«Mio Dio Kim, questo è il suono più bello che io abbia mai sentito. Voglio sentire i tuoi gemiti ancora e ancora...» sussurrò contro alle mie labbra.

Sapevo che Luke aveva avuto esperienza con delle altre ragazze prima di me e molto probabilmente ci sapeva fare, ma io ero la sua migliore amica. Venivo prima delle altre, no?

Morse nuovamente il mio labbro inferiore prima di alzarmi dalle gambe. Ero appoggiata al suo corpo, sollevata da terra dalle sue braccia che mi tenevano stretta. Arrossii appena sentii la sua erezione premere contro alla mia intimità coperta dal vestito.

Fece qualche passo all'indietro prima di sedersi sul bordo del letto, con me addosso. Raccolse i miei capelli in un pugno e prese a baciarmi il collo. Gemetti nuovamente per la sensazione nuova e lo sentii sorridere contro alla mia pelle.

«Kim, fermami adesso o non risponderò più delle mie azioni.» Gemette frustrato con la voce roca. Aveva il respiro pesante, potevo capire quanto era eccitato.

«Non fermarti, tesoro.»

Gli occhi gli si illuminarono come quando cantava la cover di una canzone accompagnato dalla chitarra, mi sentii lusingata da quello sguardo.

«Sei sicura Bambi? Non si torna indietro...» leccò il mio collo ed io ansimai.

«Ti voglio anch'io Luke.»

Ero sicura di volerlo tantissimo.
Luke era la persona più importante del mondo per me, quello che mi conosceva meglio di tutti, perfino meglio della mia stessa famiglia.

Meritava la mia verginità più di chiunque altro, perché ci volevamo bene davvero. Ero certa che se avessi fatto l'amore con lui quella notte non me ne sarei mai pentita, non avrei dovuto avere a che fare con i rimorsi o con uno stronzo che mi aveva solamente presa in giro per arrivare al suo scopo.

Luke mi fece alzare in piedi davanti a lui mentre si sistemava meglio sul letto. Se ne stava lì appoggiato su un gomito, mezzo sdraiato sul materasso, con un ghigno in volto. Si slacciò lentamente i bottoni della camicia e se la tolse, rivelando il suo corpo tonico e muscoloso. Ero sicura che se quella fosse stata la prima volta in cui l'avessi visto senza maglietta, sicuramente avrei avuto la bava alla bocca.

«Spogliati per me, Bambi. Togli quel vestito.» Si morse il labbro.

Feci come disse, abbassai la cerniera laterale del mio vestito blu e lentamente tirai giù le spalline. Presi un respiro profondo e lo lasciai cadere ai miei piedi rimanendo in intimo davanti a lui. Luke non si perse nemmeno un solo istante della scena, questo mi faceva sentire desiderata. Ma quello che forse lui non sapeva era che non mi stavo spogliando solamente dei vestiti, mi stavo spogliando di ogni insicurezza davanti a lui. In quella stanza io ci avrei lasciato un piccolo pezzetto del mio cuore, sarebbe rimasto lì per sempre.

«Sei bellissima

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«Sei bellissima...» boccheggiò ammirando il mio corpo mezzo nudo.
Mi prese la mano e mi tirò verso di lui facendomi perdere l'equilibrio. Non so come, ma mi ritrovai sul letto con Luke sopra.

Youngblood | Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora