won't you save me?

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Quante volte capita di rimanere bloccati dentro la porta di un bagno della scuola al suono della campanella? E quante probabilità ci sono che qualcuno ti senta sbraitare mentre stai perdendo le speranze?
Michael si farebbe un paio di calcoli se non fosse troppo occupato a far capire alla sconosciuta nel corridoio in quale porta sia rimasto chiuso dentro.
La situazione è quasi divertente quando dopo aver quasi perso la voce per cercare di fermare Stacy, nient'altro che la bidella del suo piano, dal chiudere la scuola e andarsene, sente qualcuno chiamare quello stesso nome in una corsa frenetica.
Non può fermarsi dallo scoppiare a ridere: le disgrazie degli altri sono sempre divertenti.
La fortuna vuole che quel qualcuno rimanga confuso dalle risate di un bagno della scuola e, beh, si fermi a controllare.

"Oh, là! Ci sei ancora?"

"Dove sei?"

"Nel bagno! Ti prego non andartene, sono chiuso qui dentro"

"Sei impazzito?! Stanno chiudendo i cancelli, guarda! Dobbiamo andarcene, andiamo!"

Michael scoppia a ridere di nuovo e, d'accordo, forse è un po' irritante a volte, ma la soluzione ora è una.

"Quale parte del 'chiuso dentro' ti sfugge? Ti prego, dai, non lasciarmi da solo. Ormai hanno chiuso il nostro separato. Vieni qui, chiamiamo qualcuno e ci facciamo aprire"

In qualche attimo di silenzio, persino dalla porta del bagno, si riescono a sentire dei piccoli piedi avvicinarsi a quel pavimento di mattonelle.

"Questo plurale, huh?"

Uno sberleffo si dipinge sulle labbra di quel ragazzetto che non sa usare una chiave in una serratura un po' scassata.
La voce di quel qualcuno è vicina a lui e rimbomba nell'eco delle pareti alte dei bagni.

"Se vuoi rimanere qui fino a domani mattina a me non cambia niente. Voglio dire, sarebbe anche abbastanza furbo, tu che dici?"

"Stammi a sentire, colpisci la porta, voglio capire dove stai"

E, uh.
Forse questa spallata era un po' forte.

"Cristo, non ti ho chiesto di sfondarla! Parlavo di qualcosa come, tipo, bussare!"

"Oops?"

"Non sono nemmeno riuscita a capire qual è la porta..."

"Oh mio Dio" Michael è così divertito da questo tipetto.

"Parla un po', seguo la voce"

"Oh mio, Oh mio Dio. Cazzo, ci sono otto porte, non dodicimila. Andiamo, sono qua!" Lo dice con enfasi, poi bussa su quel catorcio (la porta) un paio di volte.

"Oh mio Dio, non devi urlare. Non capisco se urli, rimbomba tutto!"

La risata adesso è forte e coinvolge la ragazzina nella cosa.

"Non stavo urlando, e poi, oh cazzo. Guarda, ora alzo un braccio, si vedrà la mia mano, credo." Subito dopo la sventola come una bandiera. Anche i braccialetti fanno rumore.

"Uh, ti vedo!"

"Dannazione, sei un falco!"

"Oh sta zitto, potrei andarmene da un secondo all'altro"

"E dove?"

Effettivamente.

"Beh-non lo farò, tanto, perchè sono caritatevole nei tuoi confronti"

Michael si appoggia alla porta, ha un sorriso stupidamente compiaciuto.

"Dimmi un po', tipetto, e tu chi saresti? Non mi pare di averti mai notata"

Lost In RealityWhere stories live. Discover now