Capitolo 19

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Cristian

La casa è piuttosto appartata in una zona di campagna fuori città, grande e molto accogliente. Lidia mi accoglie abbracciandomi ed è un fiume in piena - E tu sei Cristian! Il fidanzato di Marta, la mia Marta! Non ci posso ancora credere, ma dove eri finito? Ti aspettavamo, iniziavo a perdere le speranze, Marta è così una cara ragazza ma in quanto a uomini e a relazioni più o meno durature ecco... è un po' come posso dire... carente -

Stringo la mano di Marta nella mia, è dietro di me e le sue dita sono fredde, vorrei scaldarle ma non ci riesco. Durante il viaggio è stata silenziosa, quasi assente, è come se si stesse preparando psicologicamente a qualcosa di più grande di lei e sicuramente qualcosa di insopportabile.

Lidia sta ancora borbottando tutta una serie di improbabili congetture su di me e Marta ma io mi faccio un passo indietro e cingo le spalle della mia ragazza con un braccio, è bella con i suoi jeans attillati e una camicetta nera che mi fa intravedere i suoi capezzoli, non porta il reggiseno e questo mi manda fuori, ho una voglia di accarezzarli, sono miei, lei è mia.

- Ti ricordavo diverso, certo sono passati tanti anni ma mi sembrava portassi gli occhiali ed eri piuttosto come dire... magrolino e timido, ora invece, guardati... - eccola che riparte in quarta, ci aveva appena accennato di seguirla nel soggiorno ma no, non sono così fortunato, devo sorbirmi un'altra parte di ricordi e siamo ancora in piedi, nell'ingresso.

- Oh buonasera sorellina! - finalmente Lidia si zittisce ma è la sorella di Marta ad entrare in scena e non posso che osservarla con astio, stringo il braccio più forte, intorno alle spalle di Marta, voglio farle capire che ci sono e se solo Adele si permette di mancarle di rispetto io...

- Ciao Adele, anche tu qui? - Marta sbuffa scocciata e non si preoccupa di nasconderlo, Adele si avvicina come un avvoltoio che ha appena individuato la sua preda, ho i suoi occhi addosso. È alta e maestosa con un vestitino che non lascia niente all'immaginazione, compresa una scollatura profonda che mette in risalto la sua quarta di reggiseno, se non fosse per quel pancino pronunciato non si direbbe fosse incinta.
Si lecca le labbra e più che una futura mamma mi sembra una tr... Cristian smettila è pur sempre la sorella di Marta, stronza, ma sempre sua sorella.

- Piacere Adele, tu devi essere Cristian... benvenuto in famiglia - sono costretto a darle la mano e quindi a far scendere il braccio dalle spalle di Marta che sento irrigidirsi di riflesso.
Mi sorride maliziosa Adele e non accenna a lasciarmi la mano, mi accarezza il dorso con il pollice, sta flirtando e ci conosciamo da quanto? Cinque secondi?

- Io raggiungo papà e chissà che finalmente non iniziamo questa fantomatica cena - Marta si allontana di poco perché con uno slancio le afferro la mano e la seguo verso il soggiorno, col cavolo che sto da solo con quell'arpia, quella mi stava scopando con gli occhi ed è una che sa il fatto suo ed io sono nel suo mirino.

- Buonasera Cristian, tuo padre come sta? Sono anni che non ci vediamo ormai - Paolo, il padre di Marta è una persona affabile e sembra un po' meno invadente della moglie, non che ci voglia tanto eh.
- Bene e mi ha chiesto di salutarla -
- Oh dammi del tu Cristian, siamo andati anche in vacanza assieme e... da quello che ho sentito sei di famiglia ormai - mi fa l'occhiolino e sorride amorevole verso Marta che contraccambia, mi rincuora sapere che c'è almeno una persona in questa casa che la fa sentire a suo agio. La accarezzo sulla guancia e arrossisce, che voglia che ho di baciarla, magari più tardi mi farà vedere la sua vecchia camera da letto e... contieniti Cristian, non quei pensieri sconci, non ora.

- Sediamoci ragazzi, Marta al tuo solito posto mentre Cristian ovviamente vicino a te, Adele sono così dispiaciuta Mario non sia potuto venire, lavora troppo quell'uomo - Lidia ci invita a sederci e Adele non mi sembra per niente dispiaciuta, se il marito lavora troppo lei non mi sembra una che stia con le mani in mano, anzi.

Si siede davanti a me e mi fissa per tutto il tempo, io per non dare adito a nessun tipo di fraintendimento tengo per mano Marta sul tavolo e non la degno di uno sguardo.
- Allora... che mestiere fai Cristian? - Oh no dopo il terzo grado della madre adesso ci si mette pure la sorella.
- Mestiere è una parola grossa, diciamo che provo a cantare in un gruppo e suoniamo quasi tutti i venerdì al Metz, lo conosci? -
- No ma potrei sempre venire a vederti, chissà quante fan avrai. Non passi sicuramente inosservato -
Marta mi lascia la mano e si agita nella sedia
- Sì come no, sei incinta Adele, devi pensare a pappe e pannolini e non certo a come rubarmi il fidanzato! -
- Marta ma che dici! - Lidia salta su indignata.
- Invece di dire sciocchezze alzati e aiutami a portare gli antipasti, tua sorella deve stare a riposo e non farla agitare! È già al quinto mese-

Marta sbuffa per l'ennesima volta e a malapena riesco a sfiorarle il braccio prima che se ne vada in cucina con la madre.
- Cristian che studi hai fatto? - Paolo intavola un discorso ma l'imbarazzo è evidente e Adele che non si è scomposta un attimo davanti alle accuse della sorella inizia una lenta e proibita carezza sotto il tavolo.
Mi sta facendo il piedino e non contenta si è tolta la scarpa e sta iniziando a far viaggiare il piede molto pericolosamente verso il mio interno coscia.
Sto rispondendo alla domanda di Paolo e sto facendo una fatica tremenda perché Adele è arrivata dritta al punto e non si fa nessun problema, mi sta spudoratamente massaggiando il cazzo, maledetta.

- Mi scusi devo andare un attimo alla toilette - mi alzo impacciato con una scomoda erezione da nascondere.
- Ti accompagno, ti faccio vedere io dove si trova - non ci posso credere, Adele mi viene dietro ma dov'è Marta, dov'è finita?

- Ecco il bagno - me lo indica e non accenna ad andarsene e quando sto per entrare mi spinge fino a far aderire le mie spalle allo specchio e velocemente richiude la porta alle sue spalle.
- Ma che fai... - non riesco a terminare la frase che ho i suoi artigli su di me, una mano sulla cinta dei pantaloni e l'altra sui miei pettorali mentre con la bocca cerca di mordermi il labbro inferiore.
- Non abbiamo troppo tempo, non fare il difficile -
La sposto con un movimento brusco e metto mezzo metro di distanza - Ma tu sei fuori, che ti sei messa in testa? -

Non è finita, ritorna all'attacco baciandomi il collo quando un colpo di tosse ci fa sobbalzare entrambi, è Marta.
- La cena si raffredda, datevi una mossa - ci guarda con disprezzo e profonda delusione e quando le corro dietro impacciato non posso fare a meno di cogliere con la coda dell'occhio il sorriso trionfante sul viso di Adele.

AMAMI se ci riesciWhere stories live. Discover now