Quello che il cuore cela

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Even though you don't mean to hurt me,
You keep tearing me apart.
("Mercy" ~ Shawn Mendes)

~ * ~

Al calar del sole si accamparono di nuovo nel bosco. Rin era palesemente allegra e Kohaku se ne domandava la ragione. Si aspettava che fosse triste, abbattuta o arrabbiata. Non poteva dire, però, che la cosa non gli facesse piacere: se lei era felice, anche il suo animo si rasserenava.

L'umore di Sesshomaru, invece, era nero. Sebbene si limitasse a starsene in piedi in disparte mentre gli altri si dividevano i compiti, a Jaken bastò gettargli una sola occhiata per rabbrividire. Era sempre stato un tipo taciturno, ma il mutismo in cui si era rinchiuso da quella mattina aveva un che di minaccioso.

"Meglio girargli alla larga!" Il kappa si avvicinò maggiormente a Kohaku.

‹‹Che hai, Jaken?›› Lo sterminatore lo guardava con un sopracciglio alzato.

‹‹Ah! Io? Ehm... Andiamo a prendere questa legna sì o no?!››

‹‹D'accordo, d'accordo, arrivo! Non ti scaldare...›› Kohaku scambiò uno sguardo perplesso con Rin, che fece spallucce. Dopodiché il ragazzo si inoltrò nel bosco, seguito dal piccolo demone e da Kirara nella sua forma di gattina.

"Chissà che gli sarà preso..." La ragazza non stette troppo a pensarci: sapeva che Jaken era strano, alle volte.

Si girò e sorrise all'indirizzo dello yokai, appoggiato con la schiena alla corteccia di un albero. ‹‹Ora potrò finire il lavoro di ieri, Sesshomaru-sama.››

Non ottenne risposta. Rin assunse un'espressione interrogativa e lo osservò con più attenzione: si accorse subito che quella che pareva essere una posa rilassata, era in realtà un modo per mascherare la sua rigidezza. Le dita stringevano saldamente la stoffa del kimono sulle braccia conserte. Teneva il viso ostinatamente rivolto verso la foresta, gli occhi fissi su un punto imprecisato. Le labbra erano serrate e contratte.

"Accidenti, è parecchio infastidito! Non fare movimenti bruschi, Rin." si raccomandò.

‹‹Posso accostarmi a voi, Sesshomaru-sama?›› mentre parlava, avanzava piano. ‹‹Così potrei rimuovere le suture rimaste e...››

‹‹Non avvicinarti oltre.›› Il demone le aveva rivolto quelle parole senza guardarla.

La giovane si fermò di botto. ‹‹Ma non posso tagliare i punti da questa distanza!››

‹‹Non lo farai, infatti.››

Rin sospirò e adottò il tono tipico di chi ha a che fare con un bambino capriccioso: ‹‹Per favore, Sesshomaru-sama! Sapete anche voi che sarebbe alquanto spiacevole se si saldassero alla carne.››

Silenzio.

‹‹Prometto che farò in fretta...›› Fece qualche altro passo verso di lui, finché una sua occhiata severa non la costrinse a immobilizzarsi sul posto.

‹‹Non so cosa ti sia messa in testa, donna, ma non ho bisogno di una guaritrice. Stai lontana da me.›› Lo yokai riportò le iridi sul manto verde del bosco, intenzionato a ignorarla.

Rin abbassò il capo. L'aveva chiamata ancora in quel modo. Si era illusa che fosse tornato quello di un tempo, che un briciolo dell'affetto che aveva nutrito per lei fosse riaffiorato, e invece... Doveva far fronte all'evidenza: le cose erano cambiate.

‹‹Come desiderate.›› Stette un momento in silenzio prima di rialzare la testa e guardarlo. ‹‹Posso chiedere a Kohaku di occuparsene non appena sarà to...››

Il cristallo dell'anima ~ SesshRinWhere stories live. Discover now