21. I colori dell'anima - Il Ballo, parte 2

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Pareva fosse passato un'eternità quando invece l'orologio batteva le dieci: erano passate due ore da quando era scesa vestita da principessa?.

Hermione si mosse e cercò di aprire gli occhi; ma si rese conto di avere una benda sopra la mschera. Non sapeva come fare a liberarsi, la corda stringeva sui polsi e le caviglie e muovendo leggermente la gamba destra una fitta di dolore la travolse. Era caduta sul ginocchio e la cosa non era positiva. Con i suoi genitori aveva visto alcuni medical drama babbani e sapeva che se non fosse intervenuta il dolore si sarebbe amplificato mentre il movimento limitato. Cercò di distenderlo quando delle dita affusolate le toccarono il dorso della mano.

"Ferma Hermione, ti prego. Se fai così le corde non fanno altroché stringerti e graffiarti". Era Draco, che le bisbigliava all'orecchio.

"Draco, sono caduta sul ginocchio e credo di essermelo rotto" sussurrò lei.

"Cavolo, adesso ci libero ma non riesco a vedere niente. Sento freddo, sintomo che le candele sono state spente", rispose Draco. La ragazza riconobbe la frustrazione nella sua voce.

Allora Draco prese a muoversi freneticamente ma faceva peggio.

"FERMI!" – tuonò una voce – "Se vi muovete le funi velocizzeranno la vostra morte. Vi consiglio di stare fermi in attesa che arrivino i rinforzi dal Ministero" sghignazzò Thorfinn.

Erano spacciati. Tutti immobilizzati, senza bacchetta, mani legati. Non avevano via di scampo.

Poi a Hermione balzò il colpo di genio. Certo incantesimi non verbali. Ma come poteva far arrivare il messaggio? Certo Harry e Ron stavano facendo pratica per diventare ottimi Legilimens e Occlumanti.

"Draco, cerca di aprire la mente. E grida nella tua testa 'Harry, Ron dobbiamo creare un contra – attacco simultaneo in comune alle 10 e mezzo, dice Hermione'. Io farò lo stesso" disse lei bisbigliando senza farsi sentire. Se Harry fosse stato in ascolto avrebbe ascoltato e magari avrebbero potuto almeno liberarsi. Sperando che i suoi due amici fossero in grado di ascoltare le menti senza sforzo magari in quattro ce l'avrebbero fatta, ... il tempo di liberare gli occhi e le mani e agire.

"Perché dovrei?" chiese lui. Lei non poteva vederlo ma stava sorridendo.

"Perché ... "era un segreto tra lei e Harry, qualcosa di vitale importanza per il Ministero. Ma ci rifletté un secondo per capire che l'urgenza era uscire vittoriosi da quell'assurda situazione.

"Perché Harry e Ron si stanno esercitando come legilimens e forse sono in ascolto per captare qualche segnale"

"Va bene"

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Hermione era ferita e lui voleva solo portarla a miglia di distanza. Era tutta colpa sua se erano in quella disastrosa situazione. Se avesse indagato più a fondo su quei materiali sospetti, se avesse dato ascolto la Preside e fosse andato a cercare prima il ragazzino. Se avesse chiamato subito Hermione, se avesse annullato la festa e avesse mandato tutti a casa ora di sicuro non sarebbero in quella situazione.

In quel folle momento si era reso conto di amare Hermione, la sua dolce e saccente riccia, e stava tutto per crollare.

Troppe volte le cose si erano svolte senza che lui potesse intervenire, era uno spettatore passivo che vedeva la gente morire e lui non aveva avuto il coraggio di agire. Per cosa poi, gloria, paura, codardia? Non era nobile come sempre aveva sostenuto. E in quell'istante capì che avrebbe dovuto combattere con tutte le sue forze e capacità, per sé stesso, per Hermione, per la sua scuola, per i suoi amici.
Thorfinn Rowle anche da Mangiamorte era ritenuto la feccia della società ma la disperazione porta ad agire e solitamente a finire in tragedia.

LET ME BE BETTER || Draco & Hermione {DRAMIONE}Where stories live. Discover now