#Theblondesalad non è un alimento

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Ben ritrovati cari amici!
Come ho anticipato nel feed, ecco il primo argomento che vi propongo: non so quanto siate attaccati ai social e non so se dal titolo abbiate compreso il tema, ma per i più intenditori (e anche per i comuni mortali che navigano in internet e ogni tanto accendono la tv) forse è chiara, o pardon, volevo dire chiaro.
Ebbene sì, se non siete rintanati in un bunker a metri di profondità nel sottosuolo, dovreste aver sentito nominare almeno una volta nella vostra vita Chiara Ferragni. Ma, prima che chiudiate tutto e mi mandiate in un paesino non troppo carino, sappiate che non voglio parlare direttamente di lei, ma della sua figura di "imprenditrice digitale", blogger e influencer.

Spero di non avervi delusi con la banalità, ma credo che questo tema sia piuttosto importante nella nostra quotidianità, perché ammettiamolo: la tecnologia si diffonde sempre di più e i lavori di una volta stanno scomparendo.

Ora, voi non mi conoscete, ma ammetto di essere una diciannovenne (nel cuore e anche un po' nel fisico sono più 91enne, ma fa niente) abbastanza "social" e amante di Instagram. La mia riflessione è nata guardando le storie di quattro figure che seguo ormai da un po': due di loro sono famose, le altre due sono invece ragazze poco più grandi di me che sono, diciamo, un po' meno note.

Mi sono resa conto che una delle famose e una delle non-famose sono delle persone piuttosto umili (o così  si pongono, anche se mi sembrano molto genuine), mentre le altre due non fanno che sbandierare il loro essere belle e ricche.

Non so se qualcuno conosca la Ferragni e sappia qualcosa sul suo conto, ma il messaggio che lei vorrebbe diffondere sui social è quello che i sogni possono essere realizzati se ci si impegna davvero.

Allora: bello eh, cioè apprezzo il pensiero di base, ma guardiamoci in faccia: mi sembra che, a volte, lei e figure simili vendano sogni e non comode realtà. E qui mi collego alle ragazze non particolarmente famose che tramite Instagram pubblicizzano prodotti: no, dico, MA AVETE VISTO CHE RAZZA DI PRODOTTI PUBBLICIZZANO? Marche strane di prodotti nutrienti per una dieta supersalutare che vi faccia diventare magre come loro (che poi sarebbero dei surrogati di cibo vero perché sono frullati, polveri e robe non ben definite), creme per le rughe a vent'anni, centri estetici dove ti fanno magicamente scomparire la cellulite, palestre con personal trainer che a momenti ti viene a prendere anche a casa, trucchi che ti fanno diventare miss universo e abiti che dovrebbero essere all'ultima moda, ma che non metteresti neanche alle undici di sera per portare fuori il cane a fare i suoi bisogni. Mai una volta che "pubblicizzino" enti benefici o inducano a fare beneficenza.

Io buona e cara eh, favorevole al self-made man, ma siamo onesti: io non potrei mai fare quello che fanno loro, per un semplicissimo motivo: non ho i soldi di paparino per pagarmi il preparato di un frullato che costa 200€. Perché sì, sono curiosa e ho pensato bene di andare a vedere le cifre e credo che non ci sia niente di quello che queste influencer pubblicizzano che sia alla portata di una persona con un budget "onesto, tranquillo e sudato", passatemi i termini.

Diciamo che guardando alcune di queste figure, ho più che altro notato un eccesso di ricchezza, uno "sputare" su gente che si alza la mattina per andare a lavorare, magari studenti univeristari che fanno lavoretti per dare una mano in casa, adulti che non tirano a fine mesi.

Tanto per farvi capire: alcune di queste ragazze allestiscono dei negozietti a fine stagione in cui vendono i vestiti che non mettono più (che magari sono stati messi una volta) perché tanto ne hanno una marea nuovi. Ora, non so voi, ma non butterei mai vestiti che mi vanno ancora bene e che sono praticamente mai utilizzati.

Detto questo, non voglio dire che non esistono influencer in grado di trasmettere sani valori e che siano di ispirazione, assolutamente. Però diciamo che, a mio modesto parere, la gran parte tende più (anche involontariamente) ad illudere povere ragazze che sperano di aggiungere un "k" ai followers di Instagram e non vedono l'ora che l'Adidas regali loro tute e scarpe da pubblicizzare, quando la realtà è ben lungi dall'essere così.

Lascio a voi la parola e ovviamente questa pagina resterà qui per essere commentata in qualsiasi momento.

Baci, R.

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