Am I Wrong?

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Lei e la bionda non si erano mai sopportate, eppure Abigail avrebbe voluto che ci fosse Annabeth insieme a loro, almeno Percy non si sarebbe comportato il quel modo così imbarazzante.
La ragazza corvina si massaggiò nervosamente le tempie e decise di distendersi sul letto.

" Dormire. Ho assolutamente bisogno di una bella dormita per rilassare i nervi "

Ma per quanto la figlia di Hecate cercasse di prendere sonno quest'ultimo non si decideva proprio ad arrivare, lasciando la ragazza più agitata di prima.

- " Fanculo Morfeo " - borbottò stizzita, alzandosi.
Il sole stava per tramontare e il cielo era avvolto da mille sfumature di color arancione. La luna cominciava ad intravedersi fra le nuvole, portando con sé un leggero vento freddo.
La ragazza corvina si mise sulle spalle la sua solita giacca di pelle, aprì la lunga finestra della stanza e uscì per fare due passi.
La terrazza era più grande di quanto si aspettasse: piena di tavolini, vasi variopinti con mille piante diverse e sedie sdraio per prendere il sole.
Ma ancora una volta non c'era anima viva.

" Assurdo. Possibile che non ci sia nessuno qui? No, improbabile."

Abigail cominciò a passeggiare, avvolta da mille pensieri che le offuscavano la mente. Lasciò che l'aria della sera le riempisse i polmoni, cercando di dar pace anche alla sua anima tormentata.
Sperò che il vento potesse spazzare via tutte le sue preoccupazioni.

Ma qualcosa di peggio era arrivato, per rovinare tutto.

Improvvisamente un rumore lontano attirò la sua attenzione. Sembrava il verso stridulo di un uccello.
Abby non aveva mai sentito un uccello fare un verso così stridente ed insopportabile.
Un'ombra oscurò i leggeri raggi del sole, non lasciando neanche il tempo alla giovane semidea di alzare il capo.
Una creatura sconosciuta le piombò addosso con i suoi lunghi artigli.
Venne bloccata a terra da un'enorme zampa d'aquila, che la teneva immobile a fissare negli occhi quell'orrenda creatura: il viso era coperto da piume nere, che lasciavano intravedere il volto sfreggiato di una donna dagli occhi gialli. Schegge appuntite fuoriuscivano da un corpo squamoso e viscido. Il busto era come quello di un serpente e le zampe erano quelle di un rapace, con artigli affilati come rocce acuminate.
Le sue ali gigantesche coprivano il cielo.
La figlia di Hecate ebbe un brivido lungo la schiena.
Quella bestia era alta quasi 3 metri.
Il mostro avvicinò il suo volto a quello di Abby, facendo uscire una nauseante lingua biforcuta.

- Hai mai provato a prendere una mentina? Hai un alito pestilenziale- Abby evocò le sue due spade, che le apparvero nelle mani da un denso fumo viola.

Con forza le conficcò nella zampa del volatile, o di qualsiasi cosa si trattasse, riuscendo a sottrarsi alla sua presa.
Un grido assordante uscì fuori dalla bocca del mostro, costringendo la ragazza a coprirsi le orecchie.
Quel suono la faceva confondere.
Con grande velocità, la creatura provò a riprendere la figlia di Hecate, che rotolò agilmente, schivandola.
Una fitta di dolore la costrinse a piegarsi.
Sul fianco destro c'era una ferita non troppo profonda, da cui zampillava una discreta quantità di sangue.
Guardò con disprezzo quell' essere, che si preparava ad attaccare ancora.
Abigail richiamò nuovamente le spade, che le apparvero prontamente nelle mani libere.
Cominciò a farle roteare vorticosamente, creando due anelli elettrici di un color violaceo. Li scagliò verso l'essere, che li evitò entrambi.
Abby sorrise e alzò la mano sinistra al cielo.
I due anelli tornarono indietro senza che la creatura se ne accorgesse, tranciando le sue ali di netto. Esse caddero al suolo con un tonfo e del liquido nero cominciò a sgorgare dai due squarci aperti.
Il volatile cominciò ad urlare, costringendo Abby a coprirsi nuovamente le orecchie ed accasciarsi al suolo.
Abigail venne afferrata dalla robusta zampa del pennuto, alzandola in aria e stringendo la presa. La ragazza cercò di prendere aria, ma sentì la gabbia toracica comprimersi, i polmoni schiacciarsi e la gola farsi secca.
Venne scagliata con forza contro il muro.

" Che seccatura "

Abby si rialzò a fatica e controllò lo stato della ferita al fianco.
Doveva sbrigarsi a chiudere la faccenda.

- Se volevi uccidermi dovevi sbrigarti, hai perso la tua occasione. Preparati a diventare uno spezzatino di rapace mutante!

La figlia di Hecate unì le mani a coppa, plasmando una sfera di energia che si andava ingrandendo nelle sue mani fino a diventare un globo compatto di magia pura.
Con tutta la forza che aveva la gettò verso la creatura, che esplose al solo contatto.
La ragazza creò attorno a sé una barriera difensiva, che le evitò, oltre all'esplosione, anche una sgradevole pioggia nera con piume, schegge e pezzi di carne fumante di volatile.
Abby si guardò intorno, doveva inventarsi una bella scusa per giustificare al proprietario dell'albergo le condizioni disastrose in cui si trovava adesso il balcone.
Oppure poteva adottare la strategia "incasina e fuggi" alla Percy Jackson.
Ma le scuse potevano aspettare.
In lontananza altri due volatili la stavano raggiungendo.

- Credo che stasera mangerò pollo.

Abigail sghignazzò, preparandosi a combattere ancora.



•In the name of Gods•Where stories live. Discover now