37•capitolo -A cena insieme-

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"Come mai sei qui?"

Non lo so proprio perché ogni volta mi ritrovo in questa situazione. Me li ritrovo sempre nello stesso giorno e non so come uscirmene da questa situazione imbarazzante. Dovrei dirglielo ad entrambi dell'enorme confusione che ho in testa, ma so che potrei perderli così facendo. Ho ben compreso come la pensa Lorenzo a riguardo, come la prenderebbe se solo sapesse che vedo ancora Juan, che sto considerando l'idea di tornarci.
Eppure, per quanto so quanto conta ancora per me questo ragazzo che ora ho davanti, non riesco a fare a meno nemmeno di Lorenzo. Devo capirne il motivo, sennò rischierò di impazzire e non potrò tornare con il ragazzo che ho sempre voluto.

"Sono venuto a proporti una cosa..." fa un sorriso laterale Juan, di quelli che mi sono sempre piaciuti. Mi piace il suo viso che si alterna da dolce a strafottente. È la cosa che mi è sempre piaciuta più di lui.

"Dimmi, ti ascolto!" Questa volta gli sorrido e mi avvicino a lui. Il suo profumo mi avvolge e mi trascina come sempre a voler superare il limite, ma devo trattenere gli impulsi e non fare la prima cosa che mi passa per la testa. Solo pochi minuti fa stavo per andare oltre con Lorenzo e, se lui stesso non si fosse fermato, io non credo che ci sarei riuscita. Non posso mentire ancora a me stessa, devo ammettere il grande impatto che quel ragazzo ha sul mio corpo. Ma questo non significa che io non ami ancora Juan, non è così. Lo so che quello che mi lega a quest'ultimo è qualcosa di più profondo, di chiaramente più intenso.

"Andiamo a cena insieme. Non voglio che ci chiudiamo nella tua stanza, perché mi viene davvero difficile non poterti baciare o fare l'amore con te. So che hai messo dei limiti che io voglio rispettare, almeno finché non capirai che stare con me è la scelta più giusta. Quindi... che ne pensi se usciamo insieme e passiamo del tempo da soli?" Mi sorride, dolcemente, mi prende in contropiede il suo sguardo speranzoso. Talmente tanto, che mi è impossibile oppormi al mio cuore che in sua presenza lavora da solo.

"E menomale che dovevamo stare lontani..." abbasso lo sguardo e sorrido tra me e me. "Però va bene, mi va!"

Lo noto dai suoi occhi quanto è felice di ciò che gli ho detto, che non aspettava altro di una mia risposta positiva. Si legge nel suo sguardo quanto io gli manchi, anche se non mi fido di lui, percepisco la tensione e la paura che ha di perdermi definitivamente.

Juan mi accompagna alla sua macchina e ci entriamo dentro. Mette un po' di musica, dato che lo sa che quando ci troviamo in auto mi piace ascoltarla. Mi conosce, sa tutto di me. Mi mancano le nostre abitudini, le notti passate a fare l'amore, le mattine a svegliarci insieme. La colazione, i pranzi, le cene insieme, i natali, e tutte le cose che facevamo abitualmente. Lui mi manca, lo sento quando non c'è la sua assenza.

Quando arriviamo davanti ad un ristorante, mi fa scendere dall'auto.

"Siamo passati ai ristoranti?" Lo canzono bonariamente.

"Oggi è una serata speciale, sono con te. Volevo portarti in un bel posto..." mi sorride dolcemente.

"Non sembri tu... sei diventato quasi romantico!" Ridacchio, prendendomi gioco di lui.

"Se voglio riconquistarti, devo fare qualcosa"

"Non devi fare tutto questo per riconquistarmi, vorrei altro da te..." abbasso lo sguardo nel rammentare tutto ciò che è successo. So che una cena insieme e qualche sorriso non mi farà tornare da lui, perché fatico a guardarlo come prima. Vorrei una chiara dimostrazione che lui ci tiene sul serio a me, che vuole di più da me. Ma sono solo un illusa e continuo a credere in un amore che finora mi ha solo dato delle delusioni.

"Lo so..." abbassa lo sguardo anche lui, camminando verso il ristorante.
Quando entriamo, chiede al cameriere il tavolo che lui ha ordinato, e ci andiamo a sedere poco dopo.

White or Black #2 (Completa)Where stories live. Discover now