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È un tranquillo pomeriggio primaverile e alla Karasuno High School stanno per iniziare gli allenamenti dei club sportivi, tra cui quello di pallavolo maschile. C'è una leggera e piacevole brezza che si percepisce sul volto e tra i capelli, il cielo sereno è colmo del volo degli uccelli e tutto è tranquillo.
<<Aspettami, Kageyama!>> grida Hinata con il rumore dei suoi passi rapidi di sottofondo, squarciando la pace dettata dall'atmosfera.
<<Sono arrivato primo anche stavolta!>> ghigna l'altro soddisfatto, fermandosi all'entrata della palestra con le spalle verso di essa, incrociando le braccia.
<<Ciao, ragazzi!>> li saluta il capitano Daichi e Hinata ride.
<<Non sei il primo, idiota!>>
Man mano arrivano anche gli altri: Sugawara, Asahi, Ennoshita e Tanaka, intervallati dall'allenatore Ukai, il professor Takeda e le manager Shimizu e Hitoka. Ci sono tutti, manca solo Nishinoya.
<<Scusate il ritardo!>> esclama lui affannato, entrando di corsa.
<<Noya!>> lo saluta Asahi e l'altro fa uno dei suoi soliti grandi sorrisi. Con la sua positività e allegria infonde sempre il buon umore a tutta la squadra! Eppure ad Asahi quel sorriso non convince molto...
<<Cosa sono quelli? È una nuova moda?>> lo deride Tanaka, indicando i manicotti che indossa Nishinoya, essendo la prima volta che li mette.
<<Ho pensato fosse il caso di iniziare a provare a farmi meno male del solito!>> risponde lui, ridendo. Asahi lo scruta con la coda dell'occhio, mentre aiuta Daichi a sistemare la rete.
<<Qualcosa non va, Asahi?>> gli domanda Suga, notando la sua distrazione.
<<A-ah no, niente!>> balbetta sorridendo.
Cominciano l'allenamento e, dopo il riscaldamento, passano alla partita di pratica.
Nishinoya e Asahi sono divisi dalla rete, ma questo non ferma il più alto dei due dal lanciare all'altro frequenti sguardi preoccupati. Suga, in squadra col numero 3, gli alza una palla perfetta e lui salta con forza, pronto a schiacciarla. Nel frammento di secondo in cui è in aria incrocia lo sguardo di Nishinoya e la colpisce verso di lui. L'altro riceve il potente tiro con un bagher e, mentre Asahi torna a terra, riesce a vedere una smorfia di dolore tingersi sul volto del compagno, cosa che lo lascia meravigliato.
Nishinoya è sempre stata una persona molto forte, dallo spirito incrollabile, e, se anche qualcosa non va, tende sempre a non far trasparire il dolore che prova. Solo un'altra volta Asahi aveva avuto il privilegio di assistere ad una rara dimostrazione della sofferenza dell'amico. Era successo durante il primo anno di Nishinoya nella squadra. Stavano facendo dei giri di campo per riscaldarsi quando egli, poggiando male il piede sul pavimento, si fece male alla caviglia. In quel momento, così come era abituato a fare, non lo diede a vedere; ma Asahi, dietro di lui, notò il suo cedimento. L'altro continuò a correre come se niente fosse ma, nella partita d'allenamento, atterrando per l'ennesima volta su quello stesso piede, finì per cadere a terra. Iniziò a piangere, più per la frustrazione di aver ceduto che per il dolore in sé, e battè un pugno a terra, stringendo le labbra per trattenersi.
Nonostante ciò, si rialzó subito, fingendo che nulla fosse accaduto, e quella scena si fissò nella testa di Asahi definitivamente, senza che il ricordo accennasse mai a sbiadirsi.
La palla che gli cade accanto lo riporta alla realtà; avrebbe dovuto prenderla lui, ma era perso nella memoria.
<<Scusate!>> balbetta, mortificato.
<<Don't mind!>> risponde Daichi, evitando di fare domande sul motivo della sua distrazione.
Ancora una volta, Asahi e Nishinoya si scambiano uno sguardo sfuggente. Il gioco riprende e Asahi cerca di concentrarsi il più possibile: a Nishinoya ci avrebbe pensato dopo. Quando questo, però, ricevendo un'altra palla di bagher, si morde il labbro inferiore per contenere il dolore provato, per Asahi è chiaro che qualcosa non vada con le sue braccia.
<<Ragazzi, mettete a posto e andate!>> li interrompe dopo un po' l'allenatore, per poi andare via, seguito dal professore.
Mentre sistemano, Nishinoya, che ha già finito la sua parte di lavoro, inizia ad avvicinarsi all'uscio. Si è sfilato i manicotti e li tiene tra le dita, ma al loro posto ci sono le maniche lunghe della felpa della Karasuno.
<<Ciao raga! A domani!>>
Gli altri lo salutano ma Asahi, dopo un attimo di esitazione, decide di prendere la situazione in mano.
<<Noya, mi aspetti un secondo?>>
L'altro accetta con timore, credendo di essersela ormai scampata.
Finiscono di riordinare ed escono, chiudendo a chiave la porta della palestra.
<<A domani, ragazzi!>> li saluta Daichi, facendo elevare un coro di echi. I giocatori si incamminano verso l'uscita della scuola, mentre Asahi e Nishinoya rimangono fuori dalla sala.
<<Cosa è successo?>> sussurra Sugawara a Daichi, alludendo ai due rimasti indietro.
<<Non lo so...>> risponde l'altro.
Dietro, nel frattempo, Nishinoya incalza l'altro, in ansia.
<<Cosa dovevi dirmi, Asahi?>>
<<Yuu, io...>>

Il Corvo Dalle Ali GraffiateWhere stories live. Discover now