Prologo

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(T/n) pov

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Correvi. Correvi perché loro ti volevano uccidere. Correvi perché volevi vivere. Correvi sul del terreno gelido e bagnato sentendo il freddo entrarti lentamente nelle ossa. Correvi nel bosco mentre loro ti inseguivano. Non sapevi il perché ti inseguivano. In fondo avevi solo rubato una gallina. L'avevi fatto perché stavi morendo di fame. E per questo correvi inseguito da loro. Ma ormai eri stanco. Ti fermassi capendo che era arrivata la tua fine. Loro ti avevano raggiunto. Sarebbe stato inutile provare a combattere. Tirarono fuori i loro fucili per poi spararti. Il suo del proiettile ruppe il silenzio. Caddì a terra con un tonfo seccho. Eri senza vita. Lentanente iniziò ad uscirti del denso sangue. Loro avevano sparato a te. A quel raro esemplare di (a/p) (c/p). Nessuno scoiattolo si arrampicava più. Nessun uccellino cinquettava. Nessun lupo ululava. Nessun coniglio saltava. Non c'era più niente. Il nulla ti circondava. Non sentivi più niente. Solo il rumoroso silenzio che riecchegiava in quel vuoto infinito della tua mente.

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Mi svegliati di colpo. Ero completamente sudata. Avevo di nuovo fatto quell'incubo. Era almeno la 10 volta che lo sognavo, ed ogni volta era sempre realistico. Ogni volta riuscivo a sentire la fame del (a/p), il freddo gelido entrare lentamente nel corpo, la fatica ed il dolore di essere ucciso. Ma la cosa che mi colpiva di più era il particolare colore di quel manto. Quel bellissimo (c/p) che veniva sporcato dal caldo sangue.

Mi assugai la fronte dalle goccie di sudore che avevo in faccia, per poi alzarmi dal letto ed aprire le tende (c/p) che ti ricordavo lo splendido pelo dell'animale. Un raggio mi colpì dritto negli occhi. Infastidita da ciò me linandai a coprire. In fondo era una splendida giornata.
Proprio un'ottima per fare gli esami genin.

Mio "padre" stava ancora dormendo. Dal tronde erano le 06:00 di mattina. Come biasimarlo...
Presi dei vesti dal mio armadio per poi andare in bagno a farmi una doccia.

Dopo un quartod'ora uscii dalla doccia ed entrai nel mio grande accappatoio  (c/p)  per poi asugarmi i miei (l/c) (c/c) che profumano di (aroma preferito).

Quando fui finalmente asciutta indossai i miei vestiti che avevo preso in precedenza. Legai i borsellini, uno sulla gamba destra/sinistra e l'altro in vitam Mi diedi un'ultima sistemata ai capelli per poi uscire dal bagno.

Diedi un'occhiata all'orologio che segnava le 06:30. Avevo il tempo di farmi il bento, quindi mi recari in cucina.

Preparai l'uovo, il riso per gli onigiri e le verdure. Mentre cucinavo il tempo scorreva, scorreva e scorreva. Si fecero le 08:00 ed io avevo appena finito di sistemare il cibo nei contenitori. Misi un paio di bacchette sulla cima sei due recipienti che erano l'uno sopra l'altro ed avvolsi il tutto in una tovaglietta quadrata.

Sistemai il pranzo nel borsellino di dietro e mi diressi verso l'ingresso lasciando un bigliettino a mio padre avvisandolo che andavo a svolgere gli esami.

Mi incamminai verso l'accademia, certo, era da anni che non ci andavo giacché svolgevo lezioni private a casa, però più o meno sapevo dove andare. A pensarci papà mi faceva uscire poco di casa, diceva che era meglio che nessuno sapesse che fossi ancora viva, ma stranamente oggi mi diede il permesso d'uscire da sola. Forse perché oramai ero praticamente diventata un ninja e potevo difendermi da sola.

Raggiunsi l'accademia.

Io, (T/n) dell'ormai inesistente clan  Dobutsu, ero pronta a diventare un ninja!

Ciao ragazze!!! Ho FINALMENTE riscritto il capitolo, e da come potete intuire, ho cambiato delle cosine, che per la trama non servono "molto".

Sasuke Uchiha  × Reader ITA [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora