Capitolo 2

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' "Lillian aiutami" le pareti del tunnel mi circondavano ma questa volta non c'erano i miei amici con me, c'eravamo solo io e Jack. Lui stava per cadere per la voragine dell'inferno. Si aggrappava con tutte le forze alla mia mano ma era questione di pochi secondi prima che scivolasse via dalla mia presa. Questa volta io volevo aiutarlo, volevo salvarlo ma era troppo tardi.

"Sorella" mi sussurrò prima di cadere giù per la voragine. Non ebbi tempo di commentare l'accaduto che tutto si offuscò e poi vidi solo nero.

"Tu lo vedi?" sentì una voce familiare chiedermi dietro di me, mi girai ma non vidi nessuno. L'ultima cosa che udii prima di svegliarmi dall'incubo fu un fischio di un treno avvicinarsi a me.'

"Stai bene?" Deaton aprì la porta di camera mia di scatto avendomi sentito urlare.

"Penso di si" mi asciugai le lacrime che scivolavano per mie guance. Ogni notte facevo le stesso identico incubo e mi svegliavo piangendo. Ogni volta che sentivo quella inconoscibile voce mi metteva così tanta tristezza come se avessi un vuoto dentro la pancia che non riuscissi a riempire. Non capivo perché piangessi lacrime di tristezza soltanto per una voce dentro la mia testa.

A scuola mi presentavo sempre con le occhiaie ma ormai mi ci ero abituata, il branco cercava di aiutarmi ma io sentivo che mi mancasse un pezzo. Ero sempre alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, ogni giorno entravo presto al liceo e dopo aver preso i libri che mi servivano per quel giorno aspettavo davanti al mio armadietto. Non sapevo che cosa stessi aspettando ma ormai era diventata un'abitudine. La campanella suonò ed io cominciai a dirigermi svogliata verso la classe. I miei occhi caddero su un certo armadietto, non appena mi avvicinai un grande mal di pancia cominciò ad attanagliarmi le viscere, come se avessi avuto un macigno sopra lo stomaco. Era una sensazione così strana, alzai una mano per toccare l'armadietto ma una voce mi bloccò.

"Cosa stai facendo?" Lydia mi domandò confusa da dietro di me. Mi girai e dopo aver scosso la testa le sorrisi.

"Niente, andiamo a lezione"

"Quindi anche se non ti ricordavi più di lui, sentivi la mancanza di Stiles" constatò Danny guardandomi con la coda dell'occhio mentre facevamo una passeggiata. Non appena si era fatta sera, io ed il mio amico avevamo deciso di andare in un ristorante. Eravamo appena usciti da lì quando io avevo continuato a raccontagli la mia storia dal punto dove c'eravamo lasciati.

"Però non vi siete dimenticati dei Cavalieri Fantasma" continuò il mio amico a fare domande per comprendere meglio la situazione.

"No e non se n'erano ancora andati via. Corey, la chimera che può rendersi invisibile, ha giocato un ruolo molto importante per noi. Riusciva a vedere delle cose che erano invisibili all'occhio umano e riusciva a portarle nella realtà" spiegai a Danny. Chissà cosa lui e Mason stessero combinando in quel momento, se fossero ancora a Beacon Hills o se stessero ancora assieme. Era da tanto che non li sentivo.

"Alcuni di voi mi hanno colpita. Questi test evidenziano le vostre abitudini di studio ed il vostro impegno" la professoressa di matematica si congratulò con alcuni di noi studenti mentre ci porgeva i compiti "gli altri posso venire a chiedermi aiuto" la professoressa appoggiò il compito sul banco di Malia guardando quest'ultima. Segnato in rosso, in alto a destra, si trovava una 'D-' cerchiata. Malia stava per girarsi con rabbia verso la professoressa, che stava porgendo il compito a Lydia, ma fortunatamente quest'ultima la distrasse.

Beautiful | Stiles Stilinski (5)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant