Un nuovo amico

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Lo guardai allontanarsi con sguardo ricco di disprezzo. "Malfoy!" urlai, ma lui non si girò, così gli corsi dietro e lo afferrai per il cappuccio della divisa. Si girò e si aggiusto quest'ultima. "adesso che vuoi? Lestrange?" risponse con tono acido. I suoi occhi erano colmi di odio nei miei confronti ma di un colore talmente intenso da potersi confondere con il ghiaccio. Non mi ero mai soffermata ad osservare il colore dei suoi occhi, e appena lo feci sentii qualcosa di strano muoversi dentro di me. "che ti stia zitto, una buona volta." dissi, "continuerò a passare del tempo con i miei amici, delle tue minacce non me ne faccio niente." spalancò gli occhi, incredulo della mia risposta. Infondo lui voleva essere temuto da parte mia, ma non avrebbe vinto facilmente. Inarcò le sopracciglia e mi voltò le spalle, facendo la sua entrata al castello.
Per un attimo rimasi ferma ad osservare la sua figura varcare il cancello d'ingresso, poi scossi la testa e mi allontanai, verso la serra.

Rimasi fuori ad aspettare la fine dell'ora, perché entrare in classe per soli venti minuti non era il caso.
"Sara" disse una voce flebile alle mie spalle, mi voltai ed incrociai gli occhi marroni di Justin. "che ci fai qua?" chiese, passandosi la mano sui capelli leggermente biondi. "sto aspettando la fine dell'ora." feci spallucce e lui mi sorrise lievemente. "ti va se questo pomeriggio andiamo a bere una burrobirra?" annuii e mi sorrise contento, poi mi salutò e si allontanó a passo veloce.

L'ora suonò, così mi recai all'aula dell'ora successiva: pozioni.
Non appena le lezioni treminarono, mi precipitai in sala grande, affollata come di consueto, e mi sedetti accanto a Millicent. Mi servii con una coscia di pollo e iniziai a mangiarla con le posate.
"Lestrange!" urlò Tiger dal lato opposto del tavolo, "il pollo va mangiato con le mani!" aggrottai le sopracciglia e notai Malfoy tirargli una gomitata per attirare la sua attenzione. "sta zitto." mormorò, fulminandolo con lo sguardo.
"lasciali stare," mi disse Millicent all'orecchio, "sono stupidi."
Continuai a mangiare il mio pollo e, dopo aver finito, qualcuno picchettò un dito alle mie spalle. Mi voltai e la figura di Justin mi accolse sorridendo. "hey Sara" disse timidamente, "per questo pomeriggio... Ci incontriamo alle quattro sotto la torre di astronomia?" annuii e guardò alle mie spalle con un ghigno stampato sul volto, seguii il suo sguardo che mi portò a Malfoy che teneva la mascella serrata. Senza capire, mi alzai dal tavolo e tornai in sala comune con l'intenzione di leggere un libro che Hermione mi consigliò. La sala era vuota, apparte un paio di ragazzi che stavano giocando con gli scacchi matti.
Gli unici rumori percepiti dalle mie orecchie erano il fuoco che scoppiettava e il movimento degli scacchi sulla tavola quadrata.
L'armonioso silenzio fu spezzato dalla voce assordante di Malfoy, che in quell'istante irruppe in sala.

"che ci fai qua?" mi chiese Malfoy, sedendosi sulla poltrona di fronte alla mia. Alzai lo sguardo, infilai il dito dentro la pagina per tenere il segno e chiusi il libro. "sto leggendo." dissi, mostrandogli il libro. "pensavo dovessi uscire con lo sfigato di tassorosso." appoggiò le braccia sullo schienale della poltrona. "cosa t'importa?" sbottai. Cosa gli importava se io uscissi con altri ragazzi? Cosa gli importava se uscissi con i miei amici? Non avevo più voglia di sentire uscire dalla sua bocca solo parole cattive, perché non era capace di dire altro. Non sentii mai uscire dalla sua bocca parole dolci o gentili, mai.
I suoi occhi color ghiaccio fissarono i miei, la sua espressione era seria.
"m'importa perché stai rovinando la nostra casa, stai rovinando la nostra reputazione. Il cappello-"
"non avrebbe dovuto smistarmi in Serpeverde." finii la frase per lui che mi guardò ancora più serio e sul suo volto si formò un ghigno.
"non sai dire nient'altro, Malfoy. Dalla tua bocca escono solo insulti, mi fai pietà." mi alzai dalla poltrona e varcai la soglia dell'entrata.

Mancavano almeno quindici minuti prima dell'appuntamento con Justin, così feci una passeggiata lungo il cortile del castello. Il cortile era deserto e intanto la mia mente venne invasa da ricordi. La vita ad Hogwarts faceva schifo. La scuola mi aveva già stancata e Malfoy riusciva solamente a peggiorare le mie giornate. Le mattine mi svegliavo pregando di non incrociare Malfoy durante la giornata.

Una lacrima solcò il mio volto, mi sedetti all'ombra di un albero, poggiando la schiena sulla corteccia e avvicinando le gambe al petto.

Stavo davvero permettendo a Malfoy di farmi stare male e permettergli di riuscire nel suo intento?

"perché piangi?" disse una voce che mi fece sobbalzare. Asciugai velocemente il volto col dorso della mano e notai una chioma rossa avanzare verso di me. "non importa." dissi, tirando su col naso per non far scendere altre lacrime. Si sedette al mio fianco e si sporse per guardarmi bene in viso.

"Malfoy?" mi chiese il ragazzo dai capelli rossi. Mentii, scuotendo la testa. "Malfoy è davvero un deficente, dovresti dare meno peso alle sue parole." sembrò capirmi all'istante. Mi scostò una ciocca di capelli che scendeva lungo il volto.
"comunque non ci siamo ancora presentati." sorrise timidamente e scrollò le spalle. "il mio nome è Fred." mi allungò la mano e la strinsi. "Sara."
"cosa ti ha detto?" mi chiese dopo un paio di secondi. Rimasi zitta a guardare l'erba, strinsi i pugni e digrignai i denti.

"Fred!" urlò qualcuno in lontananza. Un ragazzo identico a quello che mi stava accanto, avanzo di qualche passo verso di noi.
"quando vorrai parlare con qualcuno, chiamami." disse alzandosi e raggiungendo quello che dovrebbe essere suo fratello.
"Fred si è trovato la ragazza!" cantilentò il gemello. "sta zitto George!" lo spintonò e si dirissero verso l'ingresso del castello. Tutto ciò mi provocò un lieve sorriso e guardai l'ora in cima alla torre, accorgendomi di essere in ritardo. Mi alzai e corsi sotto la torre di astronomia.
"eccoti, finalmente." disse Justin alzandosi dalla panca di marmo posta sotto la torre.

"cos'hai?" mi chiese dopo esser arrivati ai tre manici di scopa, "sei strana." sorseggiò la sua burrobirra e la poggiò sul tavolo. "non ho niente." sorrisi e portai alle labbra il bicchiere. Con quella bevanda avrei voluto soffocare anche i miei pensieri. Draco mi faceva stare male.
"sicura?" mi chiese e annuii. Dopo aver pagato fecimo una passeggiata e nel frattempo non fece altro che parlarmi di lui e della sua famiglia.
"parlami un po' di te." affermò e sospirai. In realtà non avrei voluto parlare di me con lui ma decisi di farlo ugualmente. "i miei familiari sono tutti Mangiamorte." spalancò gli occhi, spaventato. Ridacchiai e continui a parlare. Era buffo.

"mia zia è Bellatrix Lestrange." sorrisi tristemente.
"pensi di voler diventare anche tu..." le parole gli si bloccarono in gola ma capii cosa voleva dirmi.
"sono cresciuta con i loro ideali ma io non la penso come loro. Io non sono come loro." puntualizzai e lui sembrò rassicurarsi.
"forse è meglio se torniamo al castello." il cielo stava colorando di un rosa intenso mentre il sole, piano piano, si stava nascondendo dietro il castello di Hogwarts.

Così nemici così amici ||Draco Malfoy Where stories live. Discover now