My Favorite Song

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(Immagine di copertina di Giusy Nicosia)

Sgranocchi una patatina al formaggio, sporgendoti in avanti sulla tastiera. Un rapido comando e lanci una macro di costruzione per dieci caccia Viking. Il gioco impiega una frazione di secondo di troppo a rispondere.

Che fastidio! Il wi-fi di questo posto fa davvero pena.

Il bagliore freddo dello schermo è l'unica fonte di illuminazione nella grande suite all'ultimo piano del Seoul Palace. Il tuo cellulare vibra incessantemente sulla scrivania, stracolma di carte di merendine e bicchieri di carta vuoti incrostati di caffè. Gli getti un'occhiata rapida: più di cento notifiche di Instagram e Twitter e sette messaggi non letti di Hyon, la tua manager, che probabilmente vuole sapere perché stai giocando senza streammare indiretta su Twitch.

Ignori il telefono, selezioni i Vikings freschi di fabbrica e li vedi agitarsi come tante api laboriose, obbedienti ad ogni tuo click. Ne manca solo uno, poi sarai pronta a lanciare l'assalto. Il bastardello non saprà neanche cosa l'ha...

"Abbiamo bisogno di altri minerali!" gracchia l'Aiutante attraverso le grosse cuffie da gaming di un vibrante rosa shocking.

Fanculo!

Come hai potuto commettere un errore così da niubba? Trattieni l'impulso di scagliare a terra il PC da settemila dollari americani. Se non altro, non eri in diretta. Se gli sponsor ti avessero vista fare una simile cazzata di fronte a migliaia di spettatori, Hyon ti avrebbe scuoiata viva.

"La nostra base è sotto attacco!" dichiara l'Aiutante con la sua piatta voce robotica.

Ti sfili le cuffie stizzita e rimani lì a fissare gli orrendi vermi Nydus che vomitano orde di Zerg dentro la tua base accuratamente pianificata, devastandola da cima a fondo. Il rumore delle esplosioni fuoriesce ovattato dagli auricolari abbandonati sul tavolo.

Un boato assordante. L'urlo pulsante di una sirena d'allarme. Fumo che si alza dai comandi. Odore di silicio bruciato. Ologrammi di controllo incrinati, come frammenti di vetro distorti.

Fuori dal parabrezza del tuo MEKA, il mare diviene cielo e il cielo diviene mare. Lo stomaco ti salta in gola, mentre precipiti in una vite incontrollata. Schiacci il pulsante di espulsione, ma non accade nulla. La voce di Taejon, il tuo meccanico, ti urla qualcosa dall'interfono. Non lo ascolti. Riesci solo a pensare che fra pochi secondi sarai morta.

A cosa sono serviti tutti i sacrifici, tutta la fatica per arrivare fin qui? Alla fine, niente ha davvero importanza. Solo vivere. Ti aggrappi ai due joystick di comando del robot. I flutti minacciosi dell'oceano sono vicinissimi. Il sibilo della velocità ti fischia nelle orecchie. Stringi i denti, preparandoti all'impatto. Due secondi. Uno.

Un brivido ti scuote da capo a piedi, mentre nella tua mente si susseguono le immagini dell'incidente: l'acqua che entra dal parabrezza sfondato, la cintura che ti si stringe attorno al collo, impedendoti di respirare, le tue mani che si agitano disperatamente alla ricerca di un appiglio...

Basta!

Ti passi le dita fra i capelli sporchi. Quanti giorni sono che non ti fai una doccia? La tua routine non è mai stata semplice, ma da quel fatidico giorno le abitudini di un'intera vita sembrano schiacciarti sotto il peso di una montagna. Ogni mattina c'è da alzarsi, controllare Twitter, postare un selfie su Instagram, rispondere alle e-mail. Infine loggare su Starcraft e giocare per mantenere la posizione nella massima lega competitiva, pena la perdita di centinaia di migliaia di dollari in sponsorizzazioni.

Hyon, poi, non ti lascia tregua. "Lo capisci che se non ti vedono su Twitch, i tuoi follower potrebbero sospettare qualcosa?" ti ha detto durante una feroce discussione, tre giorni fa.

Song of Liberty: an Overwatch StoryWhere stories live. Discover now