Capitolo 27

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È passata ormai una settimana da quando Harry è andato via di casa. Ho ricevuto la mia nuova copia delle chiavi, che mi permette di andarlo a trovare quasi ogni sera, e se non sono io ad andare da lui, è sempre lui a farmi una sorpresa facendosi trovare comodamente seduto sul divano con la Tv ad alto volume.
In questi giorni ho più volte ripreso l'argomento che Harry aveva cercato di evitare quella sera a casa sua, ma non c'è stato verso di farlo parlare. Anzi, a volte la mia insistenza pareva farlo innervosire.
Quindi sono arrivato ad una conclusione: o questa "cosa" è troppo grave per essere detta, oppure è troppo imbarazzante da essere raccontata, quindi mi è sembrato più che ovvio cominciare ad indagare per conto mio.
Secondo il manuale del detective di Louis Tomlinson, bisognerebbe prima controllare negli effetti personali, quindi, dopo una sera di passione fra le braccia di Harry, ho cercato qualcosa nei suoi cassetti e sotto il letto mentre faceva la doccia, senza ottenere risultati.
A quanto pare in casa non c'erano indizi.
Quindi sono bassato al piano b, ossia controllarlo quando non sapeva di essere nelle mie vicinanze.
Ed è proprio quello che ho fatto ieri sera.

Qualche metro di distanza dall'appartamento di Harry, in un'auto noleggiata, il giorno prima
Sono qui parcheggiato da ormai un'ora. Non so se sentirmi uno stalker, oppure un poliziotto in incognito.
Non si è ancora fatto vedere nessuno e io comincio a sentirmi in colpa. Voglio dire, se Harry tiene davvero a me, mi dirà ciò che lo preoccupa, vero? Non sono costretto a scoprirlo in questo modo, e poi...
I miei pensieri vengono interrotti da una donna che suona al suo campanello.
È mulatta, i capelli ben acconciati, e un vestito aderente e molto corto. Ai piedi, tacchi a spillo altissimi.
Harry apre quasi subito, sorridendo alla nuova arrivata, prima di abbracciarla stretta. Sembra quasi vogliano rimanere lì tutta la serata.
Sto per scendere dalla macchina per chiedere spiegazioni, quando la ragazza entra nell'appartamento chiudendosi la porta alle spalle.
Decido di aspettare che se ne vada, per vedere in che modo si comporterà Harry.
Dopo più di un'ora in cui cerco di mantenere la calma, ecco che il portone si apre una seconda volta.
La ragazza esce ridendo, poggiando una mano sul fianco di Harry, anche lui ride, con una mano intorno alle sue spalle.
Alla fine, dopo un tempo interminabile, la ragazza si stacca, gli bacia la guancia, e va via salutandolo con la mano.
Harry rimane a fissarla con il sorriso sul volto, prima che sparisca dietro l'angolo, poi sospira, rientrando in casa.

Oggi, stessa ora, stessa auto
Dato le scoperte fatte ieri, che non hanno fatto altro che farmi sorgere più dubbi di quelli che già avevo, ho deciso di appostarmi una seconda volta vicino casa di Harry per vedere se riesco a scoprire qualcosa di nuovo.
Non si vede nulla per un'ora, metto in moto per andarmene, quando un'auto a tutta velocità mi passa affianco, per poi fermarsi in uno stridio di gomme.
Un uomo, muscoloso, e con le braccia piene di tatuaggi, scende dall'auto, lasciandola posteggiata in seconda fila, poi si avvicina al campanello e suona.
Harry apre con il sorriso in volto, che subito si spegne non appena vede chi è il suo ospite.
Il ragazzo invece, fa un sorrisetto, prima di dire qualcosa e spingerlo dentro con uno spintone.
La porta si richiude alle sue spalle facendomi sussultare dalla paura.
Chi è quell'uomo? Cosa vuole da Harry?
Decido di aspettare una decina di minuti per vedere se magari se ne va, ma dopo venti, lui è ancora lì dentro e io non posso più resistere al pensiero che magari in quell'appartamento stia succedendo qualcosa di brutto.
Esco velocemente dall'auto, precipitandomi a suonare il campanello numerose volte.
Dopo la quarta, Harry viene ad aprire, mascherando la sua aria nervosa con un sorriso che sembra più una smorfia.
-Ehi Louis, non ti aspettavo a quest'ora.-
-Ho finito lavoro in anticipo e ho pensato di farti una sorpresa.-
-In realtà stavo per uscire, sai, per fare jogging.-
Questa è una delle balle più stupide mai raccontate. Harry fa jogging prima di andare a lavoro, e dal suo sguardo è ovvio che è consapevole che l'ho scoperto, ma fa finta di niente.
-Potresti anche rinunciare per un giorno, no?- dico, spingendolo da parte ed entrando in casa.
-Certo, entra pure Louis.- sussurra, cercando di non farsi sentire.
Vado in cucina, ed eccolo lì, quell'uomo che mi ha fatto tanta paura, ora è seduto su una sedia, con una tazza di caffè fra le mani.
-Buonasera, lei è?- dico, alzando un sopracciglio.
-È un mio amico. Se ne stava andando. Vero?- Harry risponde al posto suo, per poi guardarlo con uno sguardo terrorizzato che non gli ho mai visto in viso prima di allora.
-Certo.- risponde il ragazzo, alzandosi lentamente per poi poggiare la tazza sul tavolo con un tonfo.
-E ricorda, il capo non dimentica mai le promesse.- dice a Harry, puntandogli un dito al petto, prima di uscire dalla stanza e poi dalla casa, sbattendo forte la porta.
Rimaniamo entrambi in silenzio.
A quanto pare Harry non ha il coraggio di parlare, ora che l'ho scoperto.
-Chi era quel tipo?-
-Un amico, te l'ho detto.-
-Se è un amico, perché sembrava ti stesse minacciando? E chi è il capo?-
-Non è niente Louis, te l'ho detto, è solo un amico di vecchia data.- Harry evita di guardarmi negli occhi, perché sa che ci leggerei le bugie che mi sta raccontando.
-Cosa non mi stai dicendo?- sussurro.
-Niente che ti interesserebbe.-
-Come la ragazza che è stata qui ieri? Credi non mi interesserebbe?- sbotto, alzando di colpo il tono di voce.
Harry solleva la testa di scatto, stavolta incontrando il mio sguardo.
-Tu cosa ne sai che ieri Chelsea è stata qui?-
Questa volta sono io ad abbassare lo sguardo. Come posso dirgli che l'ho spiato, neanche fossi stato un pazzo maniaco?
Quando mi sembra che il silenzio sia diventato troppo opprimente, decido di ammettere il mio stupido, stupidissimo errore.
-Ti ho spiato.-
-Tu hai fatto cosa?!-
-Credevo non ti fidassi abbastanza di me da raccontarmi cosa ci fosse di preoccupante nella tua vita, quindi io deciso di scoprirlo da solo.-
-E ti sembrava giusto spiarmi, come se fossi un criminale.-
-Non dico fosse giusto, ma non mi piace quando mi nascondi le cose.-
Harry non risponde, quindi alzo lo sguardo per cercare di capire come l'ha presa.
Lui mi guarda negli occhi, e l'unica cosa che vedo è la rabbia.
-Esci da casa mia.-
-Senti Harry, capisco di aver esagerato, ma...-
-Esci da casa mia, Louis.-
-Harry ti prego, cerca di capirmi.-
-Ti ho detto di uscire immediatamente da casa mia!-
Sussulto, quando lo sento alzare la voce.
Con un ultimo sguardo ai suoi occhi verdi, gli volto le spalle, uscendo da casa sua cercando di nascondere le lacrime che cercano di cadere.

Spazio MOII
La scuola è cominciata da soli tre giorni e già non ne posso più. Qualcuno che sale su un volo per l'Alaska insieme a me?
Cosa credete che nasconda Harry? Chi sarà il capo? Credete che Louis verrà perdonato e che Harry gli riveli quello che nasconde così gelosamente?
Spero che il capitolo vi piaccia.
Come sempre votate e commentate.
Xoxo,
-pll2016

Sei tu la mia ricchezza nella miseria [LARRY VERSION]Where stories live. Discover now