Capitolo 1

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NOTA ALLA LETTURA:
CONTIENE LINGUAGGIO ESPLICITO E SCENE SPINTE, SE NON VI PIACE IL GENERE NON LEGGETE.

#Harry's pov#

La sua figura, così perfetta, sensuale e provocante; il suo nome, piacevole da pronunciare, così accattivante; le sue labbra, rosee e piene, che così tante volte ho desiderato poter baciare e fare mie; la sua voce, rauca e dolce insieme, così eccitante, che dà vita alle frasi più acide mai sentite pronunciare...

Lui. Lui, il mio chiodo fisso, l'unico pensiero nella mia testa, quella strana voglia di averlo mio, accanto a me, sempre. Lui, la mia ossessione.

Mi chiedo cosa faccia ogni sera nella Stanza della Necessità. È solo, questo lo vedo dalla Mappa del Malandrino, quindi non ho motivo di essere geloso (anche se, ripensandoci, sarei geloso di qualcosa che non mi appartiene, ma dettagli). Ma io lo so che è mio, forse non ancora, ma lo sarà, ne sono certo. Ormai non mi ripeto neanche più che è sbagliato e insano da parte mia avere questi pensieri.

E ora so esattamente cosa devo fare. Lo seguirò. Scoprirò perché va nella Stanza delle Necessità ogni notte, e se non me lo dirà... Beh, potrei sempre convincerlo con altri mezzi. Ne parlo come se fosse semplice, che illuso.

Con queste idee folli, appoggio la Mappa sul comodino, tiro su la coperta e chiudo gli occhi, sperando di addormentarmi il prima possibile.

*la sera seguente*

Fisso la Mappa. È arrivato il momento. Draco sta andando, e io sono più che deciso a seguirlo.

Esco cautamente dal dormitorio, attraverso la Sala Comune, fino a ritrovarmi nell'ingresso. Vado fuori e mi ritrovo sulle scale. Indosso il Mantello dell'Invisibilità e mi muovo verso la Stanza. Draco non è ancora entrato, il suo nome è ancora ben visibile sulla Mappa.

Dopo vari spostamenti, lo raggiungo. È fermo davanti al muro, probabilmente pensa a quello che gli serve trovare nella Stanza. Senza il minimo rumore, lo affianco, in modo da entrare con lui. La Stanza si apre, e noi entriamo. Lui è appena più avanti a me, mi da le spalle. Non sembra essersi accorto della mia presenza.

Si muove, con quella sua camminata splendida, e si ferma al centro della stanza. A quel punto si volta e guarda nella mia direzione.

«Perché ti nascondi, Potter?».

Merda. Sono combattuto tra mille emozioni diverse. Frustrazione perché si è accorto che non è solo; brivido per il suono della sua voce; voglia malsana di togliermi il Mantello, correre verso di lui e scoparmelo esattamente lì dove si trova. Uhm, l'ultima opzione non è male.

Ma non rispondo, non mi muovo, non faccio nulla, come a fargli credere che io non sono lì. Ma se c'è una cosa per cui Draco Malfoy è conosciuto, è il fatto che non è per niente stupido.

«Ti ho chiesto», continua, avvicinandosi a me e togliendomi il Mantello, «perché ti nascondi». Mi sta guardando negli occhi, e io rispondo a fatica.

«Io non... Non mi nascondevo». Pessimo bugiardo.

Lui sbuffa e accenna un sorriso strafottente che mi annebbia la mente.

«Come no», dice alzando una mano e passandomela tra i capelli, gesto che mi provoca un brivido. «Stavi giocando... Non è vero, Potter? Ti andava di giocare?», sussurra con voce seducente. Colgo una marea di doppi sensi in quella frase, ma non so dire se voluti da lui o se immaginati da me.

Provo a divincolarmi dalla sua presa. «Malfoy, devo...».

«...andare? No, non credo».

Appena finisce di parlare mi sbatte contro al muro dietro di me e si avventa sulle mie labbra costringendomi ad aprirle leggermente in modo da far passare la sua lingua.

Non era un bacio qualunque, era un bacio voglioso, ardente di desiderio, e non solo da parte mia. La sua mano sinistra passa dalla mia nuca alla mia schiena, con una lentezza tale da provocarmi un gemito. Lo sento ridacchiare, e poi staccarsi quel tanto che basta per farlo sussurrare.

«Ti faccio davvero questo effetto?», mi schernisce, e io capisco subito cosa intende non appena abbassa lo sguardo sul cavallo dei miei pantaloni che, ad un tratto, erano diventati un po' troppo stretti.

«Sta' zitto, Malfoy», rispondo riprendendo a baciarlo con la stessa foga di poco prima, e questa volta le nostre azioni passano a qualcosa di più concreto.

Sento la sua mano slacciarmi i jeans e abbassare la lampo. Altro gemito da parte mia, che sembra avere conseguenze anche su di lui, che si morde il labbro e inizia a lasciarmi dei baci umidi sul collo. La sua mano mi sfila i boxer e prende in mano il mio membro, iniziando a pompare lentamente. Il mio respiro, già veloce, accellera ancora di più e mi accorgo che voglio di più.

«Più... Più veloce», dico a fatica, e lui aumenta la velocità. Credo di averlo voluto talmente tanto che non so quanto ancora potrò resistere. Non molto, comunque.

I miei gemiti si fanno sempre più forti, e lui ansima, finché non fa un sorrisetto e mi sussurra maliziosamente:

«Cosa c'è, Sfregiato? Stai per venire, forse?».

Le ultime parole famose. La sua voce rauca, un suo suono strozzato, e vengo urlando il suo nome. Soddisfatto, mi lascia un leggero bacio a stampo, si allontana, sorride malignamente, mi raccoglie i vestiti, meli porge e se ne va. Così. Senza una parola. E io rimango lì fermo, nudo e confuso. Da una parte volevo questo da sempre, ma dall'altra... Mi aspettavo qualcosa da lui, una parola, anche acida. E invece no.

Scuoto la testa per riprendermi, mi rivesto ed esco. Decisamente non era la serata che avevo programmato. Era meglio.
SPAZIO AUTRICE:
Salve ;)
Allora, questo capitolo è stato un parto, perché non ho mai descritto scene così, quindi se è un po' bruttino scusate.
Che ne dite? Niente male come primo incontro tra i due, eh?
Alcune/i di voi si chiederanno PER QUALE FOTTUTO MOTIVO è successo questo. Già, perché Draco ha voluto questo? Non spoilero nulla, è scritto tutto nel prossimo capitolo:)
A presto,
~Giusy

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