Primo tempo, Scena V

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Sigur Rós, Njósnavélin (The Nothing Song)


«Una stella cadente! L'ho vista.»

«Dove?»

«Là! È passata là!»

«Io non ho visto niente.»

«Ha fatto così! Veloce nel cielo.»

«Aspetta, dai. Magari la prossima la vedo anch'io.»

E così aspettarono, seduti sul picco erboso del promontorio altissimo che dava sul mare. Osservare con stupore la vastità del cielo notturno aveva assunto per entrambi un'aria di contemplazione. Hiccup era seduto a gambe incrociate e Zephyr stava accovacciata lì in mezzo, con le mani sulle sue braccia e gli occhi che brillavano di meraviglia puntati sulla volta celeste.

«Ma quando ne arriva un'altra?»

«Beh,» rispose Hiccup, «con le stelle bisogna avere pazienza. Sono sfuggenti, frettolose, e per riuscire a vederle bisogna fare molta attenzione.»

«Ma lassù», Zeph indicò un punto poco sotto lo zenit, «c'è Asgard?»

«Sì, tesoro. Asgard, la casa degli dèi.»

«Ma non la vedo» mise le dita a cerchio e le posò sugli occhi. «Dov'è?»

«Noi uomini non possiamo vedere il castello di Asgard. È lontanissimo dalla Terra, e l'unico modo per arrivarci è attraversare il Bifrost, un lungo ponte-arcobaleno.»

«L'arcobaleno!» esclamò lei, contenta. «E chi ci abita, ad Asgard?»

«Beh, lo sai.»

«Odino...» enumerò con le dita. «Frigga, Freyr e Freya.»

«Sì.»

«Ullr... Bragi, Forseti, Njord.»

«Brava. Poi?»

«Loki!»

«Loki te lo ricordi sempre, eh!»

«Perché è il mio preferito» rispose strizzando le guance.

«E Thor, invece? Te lo ricordi?»

«Sì. Lui porta il martello.»

«Esatto» Hiccup si grattò il mento. «Ti ho mai raccontato dello scontro tra Thor e Jormungand?»

«Chi è Jo... Jormungand?» chiese lei, impegnandosi nella pronuncia.

«Jormungand è il serpente cosmico. Una creatura gigantesca che è stata generata, molto tempo fa, dal dio Loki e dalla gigantessa Angrboda.»

«Oh.»

«Si dice che sia talmente lungo da riuscire ad avvolgere il mondo intero come un anello, fino a mordersi la coda per completare il cerchio e tenere salde le acque.»

«Si morde la coda?» ridacchiò lei. «Che sciocco.»

«Sciocco? Io non direi» Hiccup le fece l'occhiolino, poi proseguì il racconto. «Un giorno, il dio Thor decise di andare a pesca insieme al gigante Hymir, e così presero il largo su una barca, armati di lenze e reti.»

«Erano amici?»

«Per niente. Non andavano affatto d'accordo... a Thor non piacevano i giganti.»

«Nemmeno a me piacciono. Fanno paura.»

«In effetti» ammise, tenendole le mani. «Comunque, Hymir riuscì a catturare da solo ben due balene, e Thor fece la sua mossa gettando in mare l'amo con una testa di bue come esca. Indovina chi abboccò?»

Cinque anni dopo - Da questa parte del mondoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora