Capitolo quattro

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SCARLETT’S POV.

Le urla che arrivano dalla porta chiusa non mi sembrano niente di buono. Forse dovrei andarmene, forse non vuole vedermi. D’altronde non la conosco, e non so se abbia mai sperato di avere una nipote nella sua vita. E poi i miei genitori non sono sposati, è tutto così complicato.Quando la porta si spalanca e Harry si sporge leggermente fuori, smetto di torturare l’orlo del mio vestito e alzo immediatamente lo sguardo verso di lui, in attesa di ricevere istruzioni.“Puoi entrare adesso!” mi dice con un sorriso leggero, è piuttosto spento, come se lì dentro fosse successo qualcosa di terribile. Non mi sembra euforico come lo era stamattina al prospetto di questa giornata. In ogni caso mi faccio coraggio e costringo me stessa ad alzarsi da quella sedia in pelle. Harry si fa da parte, tenendomi la porta, per farmi entrare dentro.La stanza è un ufficio elegante, con tappeti importanti sul pavimento e una finestra enorme che si affaccia su Parigi, l’arredamento è moderno, prevalentemente in bianco e nero. Al centro della stanza c’è una grande scrivania in nero e dietro c’è Donatella, vestita dello stesso colore, che mi rivolge uno sguardo confuso. Uno sguardo che passa da Harry e ritorna su di me velocemente senza fermarsi mai su uno dei due.“Lei è Scarlett, tua nipote” si decide a parlare Harry, rivolgendole uno sguardo severo, come se fosse annoiato anche dal solo doverle dare spiegazioni. Il viso di Donatella si contorce velocemente in un’espressione di stupore, e si porta velocemente una mano sulla bocca spalancata, tenendo lo sguardo fisso su di me. Non so ancora se è una cosa buona o meno, quello che so è che riesco a sentire molto chiaramente il cuore che batte così velocemente, da farmi pensare che potrebbe saltare fuori e finire su quella scrivania nera da un momento all’altro.Quando vedo una lacrima scendere lungo la sua guancia, capisco che forse un po’ felice di aver scoperto la mia esistenza lo è. Lascia velocemente la sua postazione da dietro la scrivania e cammina verso di me, fino a ritrovarsi a pochi passi. Siamo alte quasi uguali, però lei porta i tacchi. Credo di aver preso l’altezza da mio padre, in effetti.“Ciao Donatella” dico educatamente, stendendo la mia mano verso di lei, senza sapere esattamente come comportarmi, dato che non accenna a dire niente. Resto di sasso quando non mi stringe la mano, ma stringe direttamente le sue abbraccia attorno al mio collo, iniziando a singhiozzare più forte. Quando quel primo impatto di sorpresa sparisce, un sorriso compare velocemente sulle mie labbra e mi affretto a ricambiare l’abbraccio. Non me l’ero immaginata così, invece fin dal primo momento in cui sono entrata qui dentro mi è sembrata esausta, penso che sia davvero molto felice di vedermi.“Puoi chiamarmi nonna, tesoro” mi sussurra quelle parole all’orecchio, prima di staccarsi da me e asciugarsi le lacrime. Mi prende le mani, rivolgendomi uno sguardo attento da capo a piedi.“Sei così bella, sei bellissima” mi porta le mani sul viso, esaminando i tratti del mio viso da vicino e con attenzione, come se volesse scoprirmi tutta in una volta.“Hai gli occhi di Harry, cioè di tuo padre” dice spostando momentaneamente lo sguardo su Harry con un sorriso, un sorriso però che non viene ricambiato da parte sua. Mi chiedo perché ce l’abbia così tanto con sua madre, penso che poco fa abbiamo litigato. Ma sembra esserci di più sotto, Harry la guarda come se sua madre fosse la rovina della sua vita e non si dovrebbe mai guardare una madre così, o nemmeno pensare una cosa del genere.Donatella è diversa da Harry. Da quando sono arrivata lui ancora deve abbracciarmi, la prima volta che mi ha visto si è limitato a stringermi la mano, nonostante io volessi saltargli tra le braccia, mi chiedo se lo volesse anche lui. In più, non lo chiamo ancora “papà” perché lui non mi ha detto se posso farlo. Forse vuole fare tutto lentamente.“Voglio sapere tutto di te, tesoro” Donatella mi prende la mano, trascinandomi a sedere verso una specie di divanetto in pelle nera vicino alla finestra.“Uhm… mi chiamo Scarlett e ho 15 anni, ho vissuto a Londra fino ad ora, ho conosciuto Harry solo ieri, non sapevo che fosse mio padre” il mio sguardo si sposta su Harry, che mi rivolge un sorriso a bocca chiusa, ma nonostante questo i suoi occhi sono di nuovo luminosi per la prima volta da quando siamo qui dentro.“15 anni…” sussurra Donatella, leggermente assorta nei suoi pensieri, come se stesse cercando di capire qualcosa, forse chi è mia madre. Sul suo viso compare velocemente un’espressione colpevole e poi alza velocemente lo sguardo verso Harry, che sembra essere tornato un blocco di ghiaccio e annuisce lievemente a sua madre. Ora Donatella sembra più triste e in colpa di quanto lo era poco fa, ma non riesco a capire il perché. Dev’essere successo qualcosa che non so.“Mamma avrai tempo di conoscerla meglio un altro giorno, puoi venirla a trovare domani a casa se vuoi, ora dobbiamo andare. Scarlett, puoi aspettare un attimo fuori, per favore?” annuisco ed entrambe ci alziamo velocemente. Donatella mi sorride, prima di salutarmi di nuovo con un abbraccio. Sembra un sogno. Prima avevo solamente una mamma e un nonno, adesso ho trovato mio padre e una nonna che stranamente sono dei miliardari, completamente diversi dalla vita che ho vissuto fino ad ora. La verità è che non sembra nemmeno la mia vita.HARRY’S POV.Quando la porta si chiude alle nostre spalle e Scarlett ci lascia di nuovo da soli, rivolgo uno sguardo a mia madre, ma è lei che inizia a parlare.“E’ davvero di Juliet? Com’è successo?” è così strana, non l’ho mai vista così. E’ come se finalmente la sua maschera glaciale si fosse sciolta, ha abbracciato Scarlett, come io non ho ancora trovato il coraggio di fare, ma che desidero fare dal primo istante in cui l’ho vista. Sembra così debole, eppure sono sempre stato io quello debole insieme a lei.“Quando è andata via non sapeva di essere incinta, io l’ho scoperto una settimana fa più o meno, mi ha scritto una lettera. Sono arrivate ieri!” mia madre si alza velocemente dal bordo della sua scrivania su cui era appoggiata e mi rivolge uno sguardo spazientito.“Beh?! Che aspetti a chiedere il divorzio a quella donna? Harry, è un segno del destino! Lei è quello che vi riunirà ancora, non capisci? C’è un motivo per cui non l’hai ancora dimenticata e sono sicura che nemmeno lei l’abbia fatto” il suo discorso non sembra fare una piega, se solo non ci fosse Cara di mezzo. Juliet mi ha detto di amare lei e questo rende tutto più difficile. Forse non merito un lieto fine, forse non lo meritiamo né io, né Juliet, ma Scarlett sicuramente e sono più che sicuro che voglia vedere i suoi genitori insieme.“Lei è fidanzata da ben 15 anni, ma ci sto lavorando. E avevi ragione anche su Caroline, voglio solo che sparisca dalla mia vita”  mi lascio scappare un sospiro esausto, prima di sedermi sulla poltrona dell’ufficio di mia madre, passandomi freneticamente le mani tra il groviglio di ricci tirato in un ciuffo.“Harry, devi assolutamente riconoscere Scarlett, devi darle il tuo cognome” ora mia madre va avanti e indietro per lo studio, cercando qualcosa nella sua scrivania.“E’ per questo che sono venuto, pensavo che tu potessi aiutarmi con una delle tue feste, della parte burocratica me ne posso occupare io” mia madre annuisce velocemente, come se stesse pensando proprio a quello.“Perfetto! Ti prometto che organizzerò tutto per il prima possibile. Inizio adesso, poi domani passo a casa tua e ti faccio sapere. Ah-e cosa pensi che potrei portare a Scarlett? Voglio regalarle qualcosa, insomma ho 15 anni da recuperare” la stessa cosa che sto cercando di fare io, non siamo poi così tanto diversi nel profondo.“Ha qualche problema con i vestiti, stamattina le ho dato la mia carta di credito ma ho visto dalle buste i negozi in cui ha comprato e credo che non abbia voluto spendere molto. Se gliele regali tu, non potrà rifiutare. E sicuramente ci sai fare meglio di me con i vestiti” mia madre ridacchia, annuendo leggermente.JULIET’S POV.Passo di nuovo le mani lungo il tessuto del mio vestito, rivolgendo uno sguardo nervoso alla mia figura allo specchio. Mi chiedo se questo vestito sia adatto per una cena. Indosso un vestito in oro attillato che arriva a meta coscia, un giubbotto di pelle nera e degli stivaletti dello stesso colore. Forse non mi sarei dovuta vestire in modo così elegante, è solo una cena. Non voglio che nessuno si faccia un’idea sbagliata.Quando sento la porta aprirsi sposto velocemente lo sguardo dallo specchio e vedo entrare Cara, che mi guarda con un sorriso.“Sei bellissima!” i miei occhi sono truccati di nero, mentre le mie labbra in un rosso accesso e ho lasciato i capelli sciolti e leggermente ondulati. Il suo sorriso è sincero, ma allo stesso tempo riesco a vedere un po’ di nervosismo nel suo sguardo.“Che hai? E’ da quando siamo venute qui  che sei strana” lei sospira leggermente, per poi sedersi sul letto.“Ho solo paura! E’ che in questi giorni ho una sensazione così grande di perderti” la capisco. Anch’io ho paura di quello che possa succedere. Questa strana situazione mi spaventa all’infinito e porta a galla troppi ricordi dolorosi. Mi ricorda la persona che sono stata e quello che ho fatto, la persona che spero di non essere mai più.“Sono anch’io spaventata… ho così tanta paura di perdere Scarlett. Morirei se succedesse. Sai che sto facendo tutto questo per lei, Harry non c’entra nulla, è il passato” mi siedo accanto a lei sul letto, prendendo la sua mano e poggiando la testa sulla sua spalla, alla ricerca di un minimo di rassicurazione.“Lo so e penso che tu sia una mamma fantastica, davvero” mi lascia un leggero bacio sulla fronte, stringendomi di più la mano. Cara è la persona che ho avuto accanto per ben 15 anni, e mi ha sempre aiutato in tutto. E’ diventata come un punto di riferimento per me, non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di lei. Non potrei mai.“Devo andare, altrimenti farò tardi” Cara annuisce, alzandosi dal letto e accompagnandomi verso la porta, per poi raggiungere la sua camera, mentre io scendo di sotto.Quando raggiungo l’entrata Harry e Scarlett sono già lì e stanno chiacchierando, quando sentono i miei tacchi battere contro le scale, spostano velocemente lo sguardo verso di me e solo in quel momento mi accorgo del vestito che indossa Scarlett. Per un attimo mi ricorda me stessa 15 anni fa, ma scosto velocemente quel pensiero dalla testa, nonostante la paura torni di nuovo. Non voglio che mia figlia si faccia forviare da questo mondo com’è successo a me. Non voglio che faccia il mio stesso errore e forse è anche questo uno dei motivi per cui l’ho tenuta lontana da qui tutto questo tempo.“Possiamo andare” dico debolmente, cercando di ignorare mia figlia in quel vestito. Mi chiedo dove l’abbia trovato, sono sicura che sia lo stesso.Quando il mio sguardo si sposta su Harry mi accorgo che mi guarda con le labbra leggermente spalancate, come se mi trovasse più bella di quanto sia in realtà. Ma d’altronde l’ha sempre fatto, è sempre stato questo il suo grande errore.Indossa un completo completamente nero, che lo rende ancora più affascinante. Il nero gli è sempre stato magnificamente. I suoi capelli ricci sono tirati dietro nel solito ciuffo, lasciando scappare dei ricci di qua e di là ai lati della testa. E’ sempre bellissimo.Mando velocemente via quei pensieri, desiderando immediatamente che questa cena finisca il prima possibile.“Possiamo andare?” chiedo ad entrambi, e loro si affrettano ad annuire.Quando usciamo fuori, rimango di sasso vedendo la carrozza con tanto di cavalli e cocchiere ferma davanti casa. Quando sposto velocemente lo sguardo su Harry mi accorgo che anche lui mi sta osservando. Se questo è uno dei suoi scherzi malati non è divertente.Prima lo stesso vestito, adesso anche la carrozza. Vuole rievocare quel giorno, sapevo che non avrei dovuto accettare.“Una carrozza!” esclama Scarlett sconvolta in senso positivo, prima di correre giù per le scale verso i cavalli. Tutto questo le sembrerà irreale.“Che stai cercando di fare, Harry?” gli sussurro, essendo sicura che Scarlett non può sentirci.“Di farti innamorare di nuovo di me, a dir la verità” non mi da nemmeno il tempo di rispondergli dato che raggiunge Scarlett e poi entrambi salgono sulla carrozza, facendomi segno di raggiungerli.Non mi stupisco per niente quando raggiungiamo la torre Eiffel. Sta cercando di rievocare il nostro appuntamento, quello in cui gli ho detto di essermi innamorata di lui e forse lo sta facendo con buone intenzioni, senza capire che sta riportando a galla solo brutti ricordi della persona che sono stata e che sto cercando di tenere lontana con tutta me stessa.“Oh mio Dio, che bello!” urla entusiasta Scarlett, quando scendiamo dalla carrozza per raggiungere il prato già pronto per il pic-nic e ho così tanta voglia di andare via, di tornare a casa senza dire niente a nessuno dei due. Dovrebbe pensare a conoscere sua figlia, piuttosto che cercare di riconquistare me.“Mamma, non è bellissimo?!” Scarlett corre verso di me, afferrando la mia mano e trascinandomi verso la tovaglia stesa per terra quando si accorge che sono rimasta immobile vicino alla carrozza.“Oggi ho conosciuto mia nonna! E’ così simpatica, era felice di vedermi” quando sposto lo sguardo su Harry mi accorgo che i tratti del suo viso si sono induriti, non credo che abbia chiarito del tutto con sua madre. Piuttosto il contrario.“Sono felice per te, tesoro” sforzo un sorriso, dicendo finalmente qualcosa da quando siamo arrivati. Hanno parlato loro per tutto il tempo ed io ho cercato di restare il più in disparte possibile.“Vado a fare qualche foto alla torre Eiffel da più vicino” urla Scarlett, tirandosi su e afferrando la macchina fotografica, lasciandoci soli.Mi prende il panico immediatamente, così cerco di alzarmi anch’io, ma Harry mi ferma afferrandomi il polso.“Oggi ho detto a mia madre che sapevo di quello che voi due avete fatto, prima di presentarle Scarlett. Le ho urlato il mio disgusto nei suoi confronti dopo ben 15 anni” sembra soddisfatto da sé stesso, ma non si rende conto di quanto sbagli.Non ha capito proprio nulla.“Tua madre ti ama. Più di ogni altra cosa al mondo. Pensi che abbia fatto quello che ha fatto per farti del male? L’ha fatto per te e non te ne rendi nemmeno conto. Dovresti odiare me, non lei. Sono io che l’ho fatto esclusivamente per me stessa e invece sei qui a sputare sentenze su tua madre ad odiarla in segreto per ben 15 anni per una cosa di cui io mi merito tutto l’odio. E invece di odiarmi per quello che ti ho fatto, cerchi di farmi innamorare di te. Cosa c’è di sbagliato in te, Harry?!” sembra colpito dalle mie parole, non se le aspettava. E’ sorpreso. Forse non aveva mai considerato questa parte della vicenda. Il suo sguardo ora è duro, ma ferito.“Lo faccio già. Lo faccio da ben 15 anni. Ti odio. Anche più di mia madre. Ti odio per quello che mi hai fatto. Ti odio per avermi lasciato. Ti odio per essertene andata via con lei. Ti odio per non avermi detto di Scarlett prima e per non essere tornata da me. Ma ti odio tanto quanto ti amo. Dovresti saperlo, molto spesso l’odio è imparentato con l’amore” forse ha ragione. Completamente ragione. Ho sbagliato tutto con lui fin dall’inizio. Forse se non fossi corsa dietro a Cara quella sera a quest’ora saremmo felicemente sposati con tre bambini e forse un gatto, perché nonostante il modo in cui è iniziata la nostra storia, io lo amavo. E ammetto di esserci rimasta male quando ho scoperto che si era sposato, nonostante fingessi di essere felice per lui. E ammetto di esserne rimasta felice vedendo che lui non la ama, è ancora innamorato di me. Ma allo stesso tempo odio stare qui, mi terrorizza quasi.“Sai Harry, se quella sera tu non avessi scoperto niente, avremmo avuto Scarlett insieme e pian piano mi sarei dimenticata di quell’accordo con tua madre. Sarebbe stato tutto perfetto, perché ti amavo. Ti ho amato davvero. Tra noi due non era destino e non puoi cambiare le cose adesso” mi tiro su velocemente e Harry fa subito lo stesso, rivolgendomi quello stesso sguardo severo e arrabbiato.“Scarlett è il destino sbattuto contro le nostre facce che sta cercando di farci capire quanto abbiamo sbagliato a non tornare insieme e tu continui a fingerti cieca. Continui a fingerti innamorata di quella donna, confondendo una buona amicizia e l’affetto che provi per lei in amore e basta vedere quanto sei spaventata di restare da sola con me per capire che ho ragione” ora il suo tono di voce è più alto, sembra esasperato più che arrabbiato. Questa volta sono io quella arrabbiata, perché so che non ha ragione, ma nonostante questo le sue parole fanno sorgere tanti dubbi e se non fosse vero non dovrebbe succedere, giusto?E’ tutto così sbagliato e difficile! Non potrei fare una cosa del genere a Cara dopo averle fatto buttare 15 anni della sua vita al mio fianco. Non posso proprio!E’ troppo tardi e non importa quello che provo, le cose sono quelle che sono adesso. La mia più grande paura è un’altra.“Vuoi sapere quello che mi spaventa in realtà? Quello che mi spaventa è vedere mia figlia qui con te e di ricordarmi ogni giorno di come sono diventata in questa città e ho una paura fottuta che possa succedere anche a lei. E’ questa la mia paura! E Scarlett è la mia unica preoccupazione” le parole che gli urlo contro fanno tornare di nuovo quell’espressione fredda sul suo viso, infila le mani nelle tasche dei suoi jeans e sposta lo sguardo verso Scarlett, che corre con la macchina fotografica tra le mani, per avvicinarsi ancora di più alla torre Eiffel sotto di noi. E’ così sorridente e felice.“No, non succederà. Non è una persona schifosa come te” quelle parole sono una pugnalata dritta al cuore, ma lui non sembra farci caso più di tanto dato che subito dopo incomincia a camminare verso Scarlett, lasciandomi lì da sola.

Hold youWhere stories live. Discover now