Deep

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POV Ethan

Sono seduto sui gradini del portico di Jennifer da tutta la notte. Non ho chiuso occhio. Non credo che nemmeno lei lo abbia fatto. Le ho detto di andare a dormire perché non avrebbe avuto senso parlare ieri sera, avrei detto cose che non penso veramente, solo perché la rabbia era ancora fresca.

Mi fa male il culo a stare seduto qui ma non ho la forza di alzarmi, non che se fossi stato nel mio letto sarebbe cambiato qualcosa. Ho troppe cose nella testa, troppi casini che speravo fossero finalmente finiti dopo la prigione e la merda che è stata la disintossicazione. Credevo davvero di poter ricominciare tutto da capo.
A quest'ora il mio capo mi avrà licenziato, dopo che sono stato assente più di tre giorni senza avvisarlo. Dovrò trovare qualcos'altro, non posso permettermi di stare senza lavorare per troppo tempo. Il sole sta sorgendo, la luce finalmente illumina la strada davanti a me.

"Ethan"sento mormorare da dietro. Mi irrigidisco immediatamente.

"È ancora notte,Jennifer"mormoro non sapendo che altro dire.

Volevo solo urlarle contro ieri sera, volevo dirle che non poteva tenermi all'oscuro di tutto. Poi però mi sono ricordato che lei è la vittima di questa situazione. Sono stato io a non essere stato attento quella notte, sono io che non ho saputo controllarmi, agire come un uomo. Avrei dovuto pensare prima a risolvere le cose tra di noi. E poi c'è quello che hanno fatto Penny e Emily. Come faccio a dirglielo?

"Quella è l'alba"mi dice con tono ovvio e stanco mentre si siede accanto a me sul gradino più alto. Non ho quasi il coraggio di girarmi verso di lei.

"Abbiamo ancora tempo,torna a dormire".

"Primo:smettila di trattarmi come una bambina, secondo: tu sei stato qui tutta la notte"mi risponde muovendosi leggermente e facendo scricchiolare il legno. Non posso darle torto, mi sto comportando da stronzo, è quello che riesco a fare meglio,no?

"Questo non c'entra".

"Non ho chiuso occhio nemmeno io, non posso tornare a fare finta di dormire di nuovo"mi dice confermando i miei dubbi.

"Non ci hai nemmeno provato"ribatto tanto per continuare su questo argomento e non iniziare l'altro che mi spaventa molto di più.

"Nemmeno tu".

Non hanno senso questo nostro battibecchi, ma non posso fare a meno di sentire un senso di nostalgia. Era il nostro modo per affrontare le situazioni, anche per le cose più stupide,tipo scegliere cosa vedere al cinema o cosa mangiare a cena. Finché qualcuno lasciava perdere. Più spesso ero io a dargliela vinta, ma perché fondamentalmente mi andava bene tutto quello che andava bene a lei, mi divertivo solo a stuzzicarla, a far finta di non essere d'accordo con lei per poterla sentire difendere le sue convinzioni, le sue idee.

"Dobbiamo parlare"mormora Jennifer riportandomi alla fredda e cruda realtà. Quasi senza pensarci alzo lo sguardo nel suo e vedo i suoi occhi più azzurri del solito già fissi sul mio volto. Prende un respiro profondo facendomi sentire la tensione alzarsi di colpo.

"Ora ti dirò una cosa...ti chiedo solo di non interrompermi, di non reagire finché non ti avrò detto tutto".

A quella frase riesco solo ad annuire senza parlare. So quello che mi dirà , ma quello che mi preoccupa è come io riuscirò a dirle anche che Penny e Emily volevano distruggere questa piccola vita nuova in lei, e che dietro c'era Jared.

"Io...beh...quasi un mese fa...tu e io".

"Aspetti un figlio"dico per lei capendo che non riusciva a dire queste semplici parole.
Posso vedere dalla sua espressione che non la stupisce il fatto che io lo sapessi. Tuttavia i suoi occhi non sono più nei miei ora e questo mi ferisce più di quello che riuscirei ad ammetterle.

I'll do betterWhere stories live. Discover now