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"Quindi dovresti andare tre giorni con lui a Napoli?" Domandò Shawn.

"Già. Bethany era così felice del fatto che io e Cameron potessimo passare del tempo insieme" dissi ricordando la sua espressione felice.

"E quando dovreste partire?" Domandò il ragazzo.

"Il 1 gennaio" risposi.

"Ti ricordi vero che il 4 gennaio abbiamo il volo di ritorno per l'Oklahoma?" Disse lui incrociando le braccia al petto.

"Si certo che me lo ricordo Shawn" dissi io sorridendo.

"Tornerai in Oklahoma con me giusto?" Disse lui guardandomi dritta negli occhi.

Non so perché, ma a quella frase mi ammutolii all'istante.

Fino a quel momento non avevo mai pensato al fatto che sarei dovuta partire di nuovo.

Ero sempre stata occupata a preoccuparmi per Cameron, mia madre e la sua gravidanza che non ho avuto il tempo di realizzare che i giorni stavano volando e che prima di quanto pensassi sarei dovuta tornare in Oklahoma, all'università e da mio padre con Shawn.

"Nicole?"

Shawn mi fece risvegliare dai miei pensieri e gli rivolsi uno sguardo confuso.

"Certo che torno. Gli esami all'università non si fanno da soli" dissi ridacchiando.

Lui mi sorrise. "Ad un certo punto ho temuto mi rispondessi che volevi rimanere qui con Cameron." Disse lui.

Gli rivolsi un piccolo sorriso e non risposi.

Avrei avuto il coraggio di allontanarmi di nuovo da Cameron? 

Con questo pensiero che mi tormentava continuai a studiare insieme al mio amico fino a sera tardi.

Accompagnai Shawn alla porta e lo salutai prima di tornare in cucina per sistemare tutti i libri.

Mentre stavo accartocciando un paio di fogli pieni di esercizi sbagliati una leggera pressione sui miei fianchi mi fece sobbalzare.

Mi girai di scatto e trovai Cameron.

"I fianchi no" dissi guardandolo male.

Tutti sanno che odio quando mi ficcano le dita nei fianchi.

"Sei bellissima anche quando fai l'incazzata" disse lui sorridendomi.

Come si può rimanere arrabbiati con lui?

"Non mi abbindolerai con le tue parole Dallas" dissi incrociando le braccia al petto.

"Ah no?" Disse lui appoggiando le sue mani sui miei fianchi ed avvicinandosi a me.

Ero appoggiata al bordo del tavolo con Cameron a pochi centimetri di distanza da me.

"E se faccio così?" Domandò dandomi un bacio sulla guancia.

Scossi la testa in senso di negazione.

"E così?" Disse per poi farmi un bacio sul collo.

Sapeva quale era il mio punto debole e, quando lo sfiorò non riuscii a rispondere alla sua domanda.

"E così?" Domandò di nuovo per poi far sfiorare le sue labbra sulla mia pelle.

Chiusi gli occhi e mi godei quella sensazione.

Prima che potessi rispondere alla sua domanda le sue labbra si avvicinarono alle mie lentamente.

Avvicinò le sue labbra alle mie ma non le toccò.

Ancora qui ||Cameron Dallas||Where stories live. Discover now