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Pioggia

Il ragazzo dai capelli color grano si sfiorò la guancia gonfia con la mano, indugiando forse un pò troppo a lungo sull'abrasione che si era irrimediabilmente formata sulla sua pelle chiarissima. Si strinse così nelle spalle, mimando un gesto di stizza senza però riuscire a reagire con altrettanta energia e vigore al colpo subìto.

In quel momento del resto, non avrebbe certo potuto biasimare il suo interlocutore.

— Quindi mi stai dicendo che per tutto questo tempo Taehyung ha fatto un doppio doppiogioco? —

Era stato trascinato in quella stanza dopo che nel suo unico, voluto, momento di distrazione, Park Jimin aveva solo avuto il tempo di notare il soldato Jung atterrare i suoi due sottoposti con un'agilità a dir poco spaventosa, sottraendo loro le pistole e freddandoli così senza alcuna compassione o misericordia. Lo aveva poi costretto ad arrendersi ed alzare in alto le braccia, privandolo quindi di ogni arma presente all'interno delle sue tasche, con la promessa che non avrebbe esitato a sparare al suo primo accenno di resistenza. In questo modo, Hoseok era riuscito a riprendere il controllo della situazione, liberando immediatamente il personale presente all'interno dell'infermeria ed aspettando con una certa apprensione il risveglio di Hyeseon, mettendola poi al corrente sul corso degli ultimi eventi.
Chiuso quindi nel suo obbligato silenzio, a Jimin non era rimasto altro da fare se non rimanere immobile ad osservare quel soldato, finora suo spaventoso nemico, accogliere invece con un sorriso disteso e le braccia spalancate quella bambina dai sottilissimi capelli biondi che, dal canto suo, non aveva esitato un attimo per gettarglisi al collo, aggrappandovisi poi con entrambe le braccia sottili e smilze, senza alcun timore.

— Saresti così cortese da rispiegarmi tutto da capo? Sento il bisogno che tu me lo ridica un'altra volta, —

Jimin tentò in qualche modo di ricomporsi, cercando un qualunque appiglio per provare a rimettersi in piedi. Si avvicinò così all'unico, grande tavolo presente al centro della stanza, sul quale erano ancora sparse alla rinfusa una grande quantità di mappe del territorio, indicanti le postazioni delle dogane imperiali, insieme a pile e pile di documenti, fogli pieni di fittissimi appunti. Fu proprio allora che venne colpito una seconda volta dal pugno di quel ragazzo che tuttavia non lo ferì che di striscio, questa volta senza arrivare a scalfire la sua pelle lattea.

Probabilmente, si ritrovò a pensare Jimin, persino un soldato come Jung Hoseok era ormai stanco di continuare a combattere per le cause perse come lui. Ma si dovette ricredere nell'attimo in cui rimase pressoché impotente ad osservare proprio Hoseok posizionarsi a cavalcioni sopra il suo petto, costringendo ancora una volta i suoi occhi gonfi per i colpi ricevuti a fronteggiare quelli ricolmi invece di lacrime e ancora pieni di rabbia del giovane ribelle. Si fece quindi colpire una, due, tre volte, incassando con sempre meno resistenza ogni percossa, fino a quando non avvertì distintamente una voce cercare di porre fine a quell'efferata scia di violenza.

— Hyung, —

Jungkook bloccò quella mano ormai sporca di sangue proprio nel suo punto più alto, prima che il braccio teso di Hoseok potesse scagliarsi nuovamente contro il corpo di un soldato ormai inerme.

— Hoseok ti prego, — la voce flebile di Hyeseon seguì poco dopo, esortando nuovamente il giovane con cui si era ritrovata a condividere un destino infausto a risparmiare la vita di una persona che, dopotutto, aveva dimostrato di non avere alcuna colpa, se non la responsabilità di essere rimasto l'unico soldato dell'esercito imperiale all'interno della gilda.

till the world ends.「BTS」#wattys2019Where stories live. Discover now