Capitolo IV : Brev

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Jane

Jane non si era mai sentita così bene.

Era confortante avere qualcuno che ti faceva ridere, che ti parlava, che ti chiedeva come stavi la mattina.

Era......bello, si, calmo, ma sapeva che prima o poi qualcosa avrebbe rotto tutta quella serenità.

Infatti, qualcosa non la convinceva, sentiva una specie di malore al petto, che le diceva di non fidarsi troppo, di non abbassare mai la guardia.

Quel qualcosa che la rendeva schiva, strana, ma lei non poteva farci niente.

Aveva imparato, a proprie spese, che il suo istinto non sbagliava, mai.

Ma non voleva troncare quell'amicizia sul nascere.

Perciò faceva ciò che da anni ormai era il suo mestiere, il suo lavoro quotidiano: mentiva.

Ma al contrario delle altre volte, mentire non le sembrava tanto semplice.

Quando mentiva di solito era in pace con se stessa, invece adesso provava disgusto verso sé stessa, si sentiva....in colpa.

Ma c'era qualcosa, che non le tornava.
Sapeva che in quel paese c'era un branco, sapeva che non erano ancora a conoscenza di chi lei era realmente.

Ma il timore di essere scoperta cresceva di giorno in giorno.

Per questo motivo aveva deciso di chiamare il maestro, magari lui avrebbe saputo trovare un fine si suoi timori.

Quella sera, dopo essersi lavata e aver mangiato si era messa il pigiama, che consisteva in un maglione largo di lana, dei pantaloncini corti e del calzettoni, il tutto rigorosamente nero

Aveva spostato la sedia dalla scrivania in mogano, posta nello studio, e aveva acceso il computer, pregando che il maestro le rispondesse velocemente.

Sorrise quando vide la sua faccia fare capolino dall'altra parte dello schermo.

Jane lo fissò bene, guardando quei lineamenti tanto familiari e marcati.

Vide Min fare lo stesso, sapeva benissimo a cosa stava pensando il maestro.

Poteva vedere i suoi occhi scrutarla attentamente, studiando le occhiaie non diventate più marcate sotto i suoi occhi.

Poteva vedere la sua fronte aggrottarsi, mentre pensava a quello che potesse essergli successo.

Jane sorrise come per rassicurarlo.
Non voleva che fosse in pensiero per lei.

Non voleva dimostrarsi debole ai suoi occhi.

- Maestro Min come state??-

L'uomo le sorrise calorosamente.

-Bene Jane non preoccuparti per questo vecchio, sa badare a se stesso da solo, lì piuttosto??-

-Min non si preoccupi per me, questa giovane sa badare a se stessa da sola-
Jane imitò la voce del vecchio, ma non risultò per niente uguale, tanto che il soggetto di quella frase scoppiò a ridere divertito.

-Bene sono contento Jane ho saputo che ti sei iscritta all'università, va tutto bene lì??- chiese, e ad un cenno affermativo da parte della ragazza continuò a parlare- sono contento, so quando ci tenevi e mi congratulo con te.
Ma dimmi quale è la vera ragione per cui mi hai chiamato???-

Jane sospirò, Min sapeva sempre tutto.

- Ecco vede... è da un po' di tempo che sento questa strana sensazione, non so, non saprei come descriverla, penso sia dovuta al fatto che ho incontrato una lupa, una varulv, quindi sicuramente..... -

𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 ✓Where stories live. Discover now