Intossicazione alimentare

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Quella mattina, la studiosa Grifondoro, era ancora con la testa affacciata sul water del bagno dei prefetti. Subito dopo la colazione, aveva avuto un conato, e si smaterializzò lì, dove vomitò più di una volta.
Quella mattina aveva due ore di Pozioni e lei era in ritardo.
Si sciacquò la bocca e poi, si asciugò l’acqua dalla bocca con il dorso della mano.
Lo specchio davanti a lei rifletteva una ragazza pallida, con gli occhi rossi.
Arrivò nell’aula di Pozioni che quasi non si reggeva in piedi. Bussò.
<< Avanti! >> tuonò la voce del professore irritato.
Vide entrare la studentessa, la sua studentessa. Prima era colpito dallo stato della ragazza e preoccupato, ma recitò subito la parte del professore severo e puntiglioso.
<< Signorina Granger, venti punti in meno a Grifondoro, e dopo la lezione rimarrà qui per chiarire il motivo del suo ritardo. >>
Hermione lo guardò malissimo, e lui pur tenendo il solito muso duro, si sentì in colpa e preoccupato. Per tutta la lezione rimase seduta a scrivere ingredienti e il loro uso. Appena sentiva l’odore delle pozioni che i Serpeverde stavano preparando le veniva una forte nausea. Avrebbe voluto scappare e chiudersi in bagno e rimanerci per tutto il giorno.
La lezione terminò e i ragazzi consegnarono il compito svolto. Con mano tremante la ragazza che tratteneva il vomito ormai da troppo diede la sua pergamena al professore, che la tenne condivisa con le dita di Hermione che guardava i suoi piedi.
Aspettarono che la classe si svuotasse, poi lui chiuse la porta con la bacchetta.
<< Severus, scusa ma… >> stava per vomitare, e prontamente si smaterializzò. Lui preoccupato e con i riflessi pronti, mise il braccio  nel vortice che la smaterializzazione della ragazza aveva provocato. Così quando lei corse al gabinetto lui le stava dietro a tenerle i capelli.
Smise di rimettere, e si appoggiò alle gambe dell’uomo che dietro di lei le teneva ancora i capelli.
<< Scusa… >>
<< Di cosa Hermione? >>
<< Non volevo assistessi. >>
<< Da quanto è così? >>
<< Da stamattina dopo colazione. >>
<< Ok, magari hai mangiato qualcosa che non andava e ti sei intossicata. >>
<< Probabile. >>
L’uomo l’aiutò a tirarla su e mentre lei si rinfrescava il viso la osservava preoccupato.  Non voleva che le succedesse nulla, nemmeno che si strappasse un capelli per caso.
<< Andiamo da Madama Chips. >>
<< No, mi passerà. >>
<< Va bene, allora andiamo nella mia camera che ti do una pozione che ti farà solo che bene. >>
<< Certo. >>
Si materializzarono proprio davanti alla vetrinetta dove c’era l’infuso di cui parlava l’uomo.
<< Tieni, ti farà stare meglio. >>
<< Grazie. >>
Rimasero a guardarsi a lungo. Lui la scrutava voleva sapere se si sentiva meglio, ma appena vide il colore purpureo affiorare sulle morbide gote della ragazza si sentì meglio. E anche Hermione, si sentiva molto meglio. Sorrise all’insegnante e lo baciò.
<< Dovrebbe andare alla sua lezione professor Piton >>
<< Anche lei signorina Granger, se non sbaglio dovrebbe essere ad Erbologia in questo momento. >> sorrideva serafico.
Hermione si rese conto che quello che diceva Severus era la verità, così spalancò gli occhi. E corse via urlando.
<< Darò la colpa a te del mio ritardo professor Piton! >>
L’uomo si abbandonò ad una risata, contento che lei stesse finalmente meglio.
<< Scusi il ritardo professoressa Sprite, Piton mi ha trattenuta nell’aula di Pozioni per il mio ritardo. >>
Anche quella lezione terminò, e arrivò l’ora del pranzo.
Come sempre si sedette fra Harry e Ginny. Che non esitò a riempirla di domande.
<< Ginny, non è successo il finimondo ho solo mangiato qualcosa che non dovevo. >>
<< Certo, in sette anni, ci hanno servito sempre le stesse cose e ora, improvvisamente tu stai male per qualcosa che hai mangiato? >>
<< Sarà un virus, o l’influenza… >>
Harry ascoltava le due ragazze. Poi gli si raggelò il sangue nelle vene, stava ipotizzando vari motivi per i quali l’amica potesse stare male e arrivò alla conclusione di una gravidanza.
<< Harry, tutto bene? >> la domanda della migliore amica, che l’aveva visto sbiancare di colpo.
<< Ehm, si Hermione tutto ok. >>
La ragazza, rimase poco convinta ma non replicò.
Il salvatore del mondo magico, si alzò di scatto e andò al tavolo dei professori, e disse al professor Piton che dovevano parlare e che era molto urgente. Hermione che guardava la scena dal posto era perplessa. Vide il professore alzarsi e condurre Harry attraverso la porta dietro il tavolo degli insegnanti.
<< Cosa devi dirmi di così urgente Potter. >>
<< Si ricorda, quando questa mattina, Hermione non è stata bene. >>
<< Si che me lo ricordo. Non girarci intorno. Vieni al sodo. >>
<< Credo sia incinta. Ho questa sensazione Severus. >>
Il professore si immobilizzò sul posto con lo sguardo vitreo perso nel vuoto.
<< Severus…? Porfessore? >>
Harry lo scuoteva, ma l’insegnante rimaneva impassibile. Era caduto in uno stato catatonico. Harry spazientito risvegliò il professore.
<< A mali estremi, estremi rimedi. Aguamenti. >>
Un getto d’acqua colpì il professore in pieno viso, che si risvegliò dalla trans con un’aria tutt’altro che benevola.
<< Potter! >>
<< Non cerchi di mettermi in punizione, l’ho chiamata più volte. >>
<< Sei fortunato. >>
Con un sospiro di rassegnazione e tentativo di calmarsi, il professore, zuppo d’acqua uscì, passando in mezzo alla Sala Grande sotto gli occhi divertiti e straniti di tutti. Si fermò davanti ad Hermione.
<< Signorina Granger se vuole seguirmi. >
Il mento della ragazza, riusciva a sfiorare il pavimento. Non ci capiva molto. Si girò verso l’amico che con aria preoccupata la vedeva andare via. Era stata capace di rivolgergli solo uno sguardo interrogativo.
<< Severus, mi spieghi cosa succede? >>
<< Adesso, prima insonorizziamo l’aula. >>
<< Ma cosa ti è venuto in mente? >>
<< Ascoltami Hermione… >>
<< Come potrei non farlo? Mi stai obbligano per le mutande di Merlino! >>
<< Quanto manca al ciclo? >>
<< Ma che doman… >> la ragazza si interruppe. Mentre formulava la domanda, fece i conti alla svelta. E rimase inebetita. Aveva un ritardo di due settimane.
Come aveva fatto lei, la ragazza più attenta e organizzata del mondo magico? La risposta se la diede automaticamente. Era troppo presa dalla scuola, dalla relazione con il suo professore di Pozioni e soprattutto dalle punizioni.
<< Severus, credo di avere un ritardo. >>
<< Credi? >>
<< Ne sono certa, di due settimane circa. >>
<< Sei incinta! >>
<< Ma… non è detto Severus. >> era rimasta male dal tono con qui l’aveva detto, quasi sembrasse un’accusa.
Il professore, la prese e si smaterializzarono direttamente in un vicolo della Londra babbana, trasfigurò i suoi vestiti e quelli della Grifondoro e si diressero nella prima farmacia aperta. Hermione, seguiva tutto quello che faceva Piton, senza dire nulla. sapeva già dove voleva arrivare, e lo avrebbe assecondato.
Intanto, il patronus che aveva evocato prima di smaterializzarsi, arrivò nell’ufficio di Minerva che le comunicò, con la voce cupa dell’uomo che erano dovuti andare via, e che quando sarebbero tornati, le avrebbe spiegato tutto.
***
Ginny era fuori dalla porta del bagno del dormitorio da dieci minuti. Spazientita, e con le mani sui fianchi iniziò a martellare il pavimento con il piede.
<< Allora Granger? >>
Dalla altra parte della piccola porta, Hermione teneva in mano il test di gravidanza. Sulle istruzioni, c’era scritto che bastavano un paio di minuti a far comparire il risultato del test. Erano dieci minuti che teneva gli occhi chiusi.
<< Ginny, ti prego, entra e guarda tu, io non ho il coraggio. >>
La rossa, ancora più spazientita, entrò e le strappo di mano il test.
Hermione, alzò lo sguardo, con una silenziosa domanda dipinta sul volto. Qual è il verdetto?
<< Hermione… sei incinta! >> e l’abbracciò di slancio. Era felice.
Hermione, travolta dall’abbraccio della ragazza, rimase con le braccia sui fianchi, occhi spalancati e due enormi lacrime che uscivano dagli occhi.
<< Ehi Hermione non sei felice? >>
<< Non lo so Ginny. >> erano arrivati i singhiozzi.
<< Come non lo sai? È una cosa bellissima! >>
<< Ho paura Ginny. Sono giovane, ho appena diciotto anni! Devo ancora dare gli esami, laurearmi… e se lui non lo volesse? >>
<< Ti ama? >>
<< Si, ma… >>
<< Ma un cavolo Hermione! Per Merlino, sei incinta dell’uomo che ami, non è fantastico? >>
<< Si, lo è. Ma ci accetterà? >>
<< Si Hermione. Adesso dobbiamo preoccuparci di dirlo a Piton, e alla McGranitt. Lei, con l’ausilio di Silente, saprà cosa fare. >>
Ginevra, le prese la mano e si smaterializzarono nell’ufficio di Piton, che era appena tornato da una lunga conversazione con la preside. Si premeva le dita sulle tempie come a schiacciare via pensieri e rilassare la mente stanca. Sussultò non appena vide le due ragazze comparire davanti alla sua cattedra.
<< Hermione! >>
Senza badare al fatto che teneva ancora la mano intrecciata in quella dell’amica, la abbracciò tuffando il viso tra i suoi capelli. E la rossa capì. Capì che lui la amava veramente, e che qualunque fosse stato il risultato del test l’avrebbe amata ugualmente. Non aveva mai visto Piton così protettivo. Così amorevole. Lei lo aveva cambiato in meglio. Quasi si commosse.
<< Severus… >>
<< Hermione, ascolta. Prima di dirmi qualsiasi cosa, ascoltami. Io ti amo, come non ho mai amato nessuna, e intendo anche la madre di Potter. All’inizio ci sono stati problemi, incomprensioni e discussioni. Ma ringrazierò e onorerò sempre il giorno in cui abbiamo deciso di iniziare la nostra relazione. Se sei incinta, come spero, sarò felice di fare il padre e in futuro spero tuo compagno di vita. Ti amo Hermione, incinta o no. >>
Hermione era alle lacrime per l’ennesima volta dopo una dichiarazione dall’uomo che mai avrebbe pensato di amare. La Weasley era morta lì sul posto. Non si aspettava una cosa del genere da parte dell’insegnante.
Dietro la porta dell’aula, c’era Harry che ascoltava tutto. Poi entrò.
<< Siamo sentimentali Piton? >> gli sorrise beffardo.
<< AAAA Potter, va al diavolo. >> lo rimbeccò.
<< Quindi? >> il ragazzo e l’uomo chiesero all’unisono mentre Ginny si avvicinava al ragazzo.
<< Quindi aspetto un figlio, o figlia. >>
Piton, la prese in braccio e la fece volteggiare stampandole un bacio sulla guancia. Era al settimo cielo. Harry e la rossa applaudivano. Ma in tutta quella scena di felicità non si resero conto, che sulla porta che il moro aveva lasciato aperta c’era qualcuna ad ascoltare.
Qualcuno che rimase scioccato.
Quando se ne accorsero rimasero tutti pietrificati.
<< Siamo nella merda. >> fu l’unica cosa che Piton riuscì a dire.
 

Hermione e ...Where stories live. Discover now