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Cole Sprouse's pov

Lunedi, ore 14.00

Oggi l'allenatore ha detto che ci avrebbe dovuto parlare per la partita che si terrà tra due settimane, quindi ci dovremo fermare dopo gli allenamenti.
Mi cambio velocemente indossando un paio di pantaloncini e una maglia a maniche corte.
Esco dagli spogliatoi e mi dirigo in campo, ma quando vedo la bionda Reinhart in lontananza cambio meta.
Sta facendo degli esercizi di riscaldamento e devo dire che, man mano che mi avvicino, quella tuta rende giustizia alle sue forme.
Non tanto quanto la tenuta da cheerleader, ovvio!

«Non ti hanno detto che si risponde ai messaggi?»

La vedo sospirare e chiudere gli occhi prima di rispondere, come se dovesse mantenere la pazienza.

«A volte non ho voglia di rispondere a certa gente Cole.» dice stizzita.

«Dylan mi ha detto di venerdì»

«E cosa ti ha detto»

«Che ti ha chiesto di mettervi insieme ma tu hai detto che ci avresti pensato» scosto un ciuffo di capelli ribelle.

«Ti ha detto giusto»

«Sei attratta da me ammettilo!» azzardo.

«Certo che no!» dice ridendo.

«E invece si se no gli avresti detto di si subito!»

«Tesoro anche se tutte cadono ai tuoi piedi ciò non vuol dire che lo farò pure io!»
Sorrido tra me e me.

«Dimostramelo!» incrocio le braccia al petto.

Si guarda intorno, forse pensa a cosa fare per dimostrarmelo. Quando trova la risposta inarca un sopracciglio e sorride lievemente.

«Ciao Dyl» dice.

«Vedo che stai..» inizia a dire mio fratello, ma lei senza lasciarlo finire si avventa sulle sue labbra.

Quanto si allontana mi lancia uno sguardo veloce, di sfida. Eppure poco dopo la sua espressione cambia.

«Dicevo - inizia Dyl uscendo dal suo stato di silenzio - vedo che state facendo amicizia»

«Amico di quella? Come no! Ci vediamo dopo fratellino.»
Le parole mi escono di bocca velocemente. Non penso neanche, non mi importa se l'ho ferita. Anzi sono sicuro di non averlo fatto. Infondo non ci conosciamo.

Torno a casa distrutto, sia emotivamente che fisicamente.
A casa non c'è nessuno, come sempre.
Butto il borsone a terra e dopo aver recuperato un cambio in camera mi butto sotto la doccia.

L'allenatore si è arrabbiato con me perché oggi ho giocato malissimo, nonostante sia il capitano e quindi devo dare il massimo per tutti.
Avevo altro per la testa, qualcosa che non so definire.

Salto la cena, nonostante Dylan mi abbia chiesto varie volte di scendere. È molto premuroso con me e siamo molto attaccati l'uno con l'altro, soprattutto dopo la morte di papà. In più siamo gemelli e ci lega un legame particolare. È come avere un sesto senso, ci capiamo al volo e capisce subito cosa provo e viceversa. Nonostante ciò abbiamo anche noi bisogno della nostra privacy, soprattutto da quando siamo adolescenti, infatti quando ci siamo trasferiti siamo in due camere separate.
Mi siedo alla scrivania davanti alla finestra, essendo sera non c'è molta luce e quindi accendo l'abat jour.
Apro il mio block notes e con la matita disegno ciò che mi passa per la testa.

Alzo lo sguardo per cercare ispirazione, e vedo che nella stanza dell'altra casa sullo stesso mio piano, c'è la camera della Reinhart.
Rimango a guardarla leggere per un po', finché non ritorno in me.
Appoggio la matita sul tavolo, e faccio una foto al disegno per postarla su Instagram.

Colesprouse pay attention to me

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Colesprouse pay attention to me

Lancio il telefono sul letto, mi strofino gli occhi e mi alzo dalla scrivania per andare a spegnere la luce.
La bionda non è ancora andata a dormire, è ancora seduta alla finestra che usa il telefono.
Mi metto a letto mentre il mio telefono si illumina a causa di una notifica.

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