Capitolo Quarto

396 23 9
                                    

Venti mesi fa

Aprì la porta della sua stanza in silenzio, sperando di non aver fatto troppo tardi. Lui la attendeva. Era seduto una caviglia poggiata contro il ginocchio opposto e la fissava con uno sguardo imperscrutabile.

Per un momento si irrigidì poi si ricordò non solo che lui non aveva detto nulla circa il fatto che dovesse rimanere nella stanza, ma - che se anche lo avesse fatto - non aveva alcun diritto di darle ordini.

«Sei tornato, vedo.» commentò con finta indifferenza, sfilandosi le scarpe dai piedi e fingendosi molto più sicura di quanto non fosse.

«Così sembra. Anche se non mi aspettavo di trovare la tua stanza vuota.» la sua voce è raggelante.

«Beh non mi sembrava ancora di essere una prigioniera, quindi avevo voglia di fare una passeggiata e ho fatto una passeggiata. Se può farti stare più tranquillo Casey era con me.» replicò asciutta, prendendo qualche passo nella stanza e osservandolo dall'alto al basso.

«Hai una minima idea - domandò lui con voce quasi trafelata - di cosa significhi per me saperti in giro non marchiata con intorno tutti quei maschi non marchiati? Anche la mia pazienza ha un limiti, mon claire de lune.» le fece notare.

«Non ci avevo pensato. Mi dispiace.» sospirò. Si rigirò le mani tra le mani, poi la voce di Casey le rimbombò nella testa, facendola smettere immediatamente di torturarsi le mani.

«Ok - affermò in un soffio - mi dispiace. Sono stata poco comprensiva e insensibile nei tuoi confronti. Sono stata cocciuta, non ti sono nemmeno voluta stare a sentire.» prese un passo, sedendosi sul letto di fronte a lui, le mani sulle ginocchia «Mi dispiace. Ma se vuoi parlare, ti ascolto adesso

Lui la guardò per qualche istante e poi le tese inaspettatamente la mano, Enyo la osservò stranita, ma la afferrò lasciandosi tirare in piedi e condurre in braccio a lui. Il suo tocco sulla sua pelle, la sua vicinanza la facevano tremare, soprattutto mentre scostava i suoi capelli di lato, immergendo il naso contro la sua pelle, assaporando il suo odore. 

«Quale grande gesta devo aver compiuto per meritarti, mon claire de lune?» domandò retorico, prima di allontanarsi abbastanza da guardarla in viso, avvolgere una mano alla sua nuca e baciarle la tempia.

Inavvertitamente lei si ritrovò a giocare con i capelli alla base della sua nuca, arricciandoli fra le dita. Lui non parve infastidito quindi lei non smise. 

«La prima volta che ho avvertito il tuo profumo, per la Dea, non hai idea di quanto autocontrollo ci sia voluto per riuscire a non marchiarti seduta stante.» raccontò «Ricordo che stavo passeggiando con Tobias e che mi stava facendo vedere i campi di addestramento quando il vento portò a me il tuo odore di cannella, limone e incenso. Ho smesso semplicemente di ascoltarlo e ho seguito il tuo odore.» 

Nascose il viso contro il suo collo «Sapevo chi eri prima ancora di averti visto. Indossavi una salopette di jeans color petrolio e una maglietta gialla sotto, i tuoi capelli erano raccolti in una coda e ridevi. La tua risata, lo giuro, è stato il suono più bello che abbia mai sentito.» affermò «Ho passato giorni in muta contemplazione. Alla fine Emmet ha dovuto prendermi a pugni per farmi riprendere.» disse con un sorriso sulle labbra.

«Da allora vengo nelle terre del branco molto più spesso, di nascosto, ti osservo, mi assicuro che tu stia bene e sparisco. Ho atteso con ansia il giorno che avrei potuto parlarti.» sussurrò «Speravo fosse questo. Ne ero fermamente convinto e quando ti ho vista, ballare con le tue amiche ho deciso di lasciarti ancora un po' di tempo, d'altronde se il marchio non si era ancora manifestato forse non lo avrebbe mai fatto.»

Rimase incantata ad ascoltarlo incapace perfino di respirare, sorrise contro la sua pelle «Respira, mon claire de lune. - disse divertito - quando poi ti sei allontanata ho mandato Casey a tenerti d'occhio. Avevo una brutta sensazione..»

«Quel damerino voleva marchiarti e io... io sono rimasto indietro perché sapevo che avrei fatto qualcosa di sconsiderato se anche solo tu avessi rivolto il tuo sguardo a me.»

«Qualcosa di sconsiderato?» odiò quanto piccola la sua voce fosse risultata, ma lui annuì contro la sua pelle.

«Sapevo che se anche solo tu mi avessi guardato con quei tuoi grandi occhi innocenti... La Dea solo sa che ti avrei marchiata senza chiedere neanche il permesso.» sussurrò «Ti ho lasciata fare, sperando il mio nome comparisse e se non lo avesse fatto?, chi ero io per toglierti la possibilità di essere amata da qualcuno che poteva marchiarti? Che tu avresti voluto?»

«Solo il mio compagno, nessuno di rilevanza, no?» scherzò lei, dandogli un buffetto su una spalla, lui ringhiò contro la sua pelle, facendola rabbrividire.

«Solo? - la sfidò - Dolcezza, io non sono solo proprio niente.»

«Cosa ti ha fatto cambiare idea?»

«Che intendi?»

«Mi hai salvata.»

«Sei la mia compagna, avrei dovuto essere accanto a te nell'ombra pronto a difenderti se necessario, anche se non tu non avessi mai manifestato il mio nome. - affermò risoluto - la Dea solo sa, la vergogna che provo nell'aver permesso che arrivasse a tanto.» borbottò sfiorando una mano là dove era ferita.

Afferrò un suolo polso in una sua mano «Non è colpa tua. Tu mi hai salvato la vita.» sussurrò posando la fronte contro la sua e inspirando il suo odore.

Lui baciò il suo naso, un gesto intimo e dolce, che la fece sorridere di contentezza. «Sei troppo buona per questo mondo, mon claire de lune.» soffiò contro le sue labbra «...Quando ho avuto tra le mani la...bastarda che ti ha fatto questo.., desideravo solo ridurla a brandelli. E poi tu... la tua voce, mi hai riportato indietro senza neanche provarci.»

«È stato allora che l'ho visto, là dove la bestia ti aveva ferita, lì orgoglioso e scuro sfoggiavi il mio nome in lettere caricate e chiare. Avrei voluto marchiarti lì per lì, ma hai la brutta abitudine di smettere di respirare in mia presenza.» la prese in giro.

«Oh taci, non sei tu quello che è rimasto in contemplazione per giorni?»

«Troppo vero, mon claire de lune, e tu... tu eri così ignara, innocente e ferita. Quello che è successo dopo è stato terribile. Avevi la febbre altissima e non volevi che mi allontanassi, come se avrei mai lasciato il tuo fianco. - lo disse come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo facendola arrossire - poi invece sei andata in ipotermia... e poi, poi c'era bisogno di me e tu non ti svegliavi...E poi eri sveglia e..»

«E immatura? Cocciuta? Insensibile?» provò lei cercando di risollevare l'atmosfera improvvisamente plumbea. 





Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 06, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Princess of DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora