XI-Abbraccio

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Pov you

Ignorai per qualche secondo i ragazzi davanti a me per concentrarmi su Jimin.
In tutta la mia vita, non lo avevo mai visto in quello stato, si era sempre preso cura di sé e dormiva in modo regolare...

<T/N!! >sentii Tae chiamarmi.
Mi voltai leggermente confusa, <si? >
<è da un po' che ti chiamo... Facciamo una passeggiata? >
Annuii per approvare e presi la giacca al piano di sopra.

Taehyung mi porse la mano, e noi iniziammo a camminare per le strade della città.
Era tutto molto calmo e mi stavo rilassando davvero tanto.
Sorrisi alla vista dei piccoli bambini che saltavano e si rincorrevano davanti a noi, la distesa di persone era enorme, ma ero certa che, Taehyung, mi avrebbe tenuta stretta a sé.

Passammo minuti a camminare senza dire nulla, ma io non lo trovavo imbarazzante, ero a mio agio e per me il silenzio valeva più di mille parole.

<vuoi che ti compri qualcosa? >
Mi voltai verso il ragazzo<non ti preoccupare, sto bene così >

Tornammo a casa dopo aver parlato di noi stessi ed esserci conosciuti ancora più a fondo.
<grazie mille TaeTae>dissi stampandogli un bacio sulla guancia ed entrando a casa.
Lasciai la mia borsa sul tavolino della cucina, posai la giacca sull'appendiabiti e corsi in camera, stremata dalla lunga camminata, passata in bella compagnia.
<OH! >urlai appena vidi Jimin seduto sul mio letto.

Il suo sguardo si alzò e incontrò i miei occhi.
Si stava tenendo il volto con la mano e vedevo il suo viso umido e rigato dalle lacrime, gli occhi lucidi e freddi mi perforavano il cuore facendomi sussultare.
I bracciali argentati erano leggermente bagnati e il suo volto si arrossava sempre di più, mentre i singhiozzi iniziarono a riempire il silenzio nella stanza.

Per un momento dimenticai Tae, dimenticai tutti i torti che Jimin mi aveva fatto, scordai degli ultimi giorni passati con lui e mi focalizzai sul ragazzo davanti a me.
Appena si alzò, corsi e lo abbracciai, ricordando quanto lo facesse stare bene quel gesto, me lo diceva sempre...

Flashback

Il mio volto era sul suo petto e le mie braccia lo incastravano nella mia presa, lo avevo stretto così forte da non farlo muovere, le sue lacrime mi bagnavano la spalla e la sua voce mi faceva tremare.
<g-grazie T/N... >disse tra un singhiozzo e l'altro.
<quando fai così, mi sembra di essere in paradiso... >continuò lui.
Io sorrisi, ma lui non lo notò, vederlo stare meglio portava benessere al mio cuore, che soffriva per lui ad ogni suo pianto o sofferenza.

<io sono qui per te>dissi prima di alzare il volto e posare le mie labbra sulle sue con dolcezza.

Presente

Sentii il ragazzo finire di ansimare e singhiozzare per un istante.
<g-grazie.. >disse con voce flebile e sottile.
Mi staccai da lui e gli feci un gran sorriso, notando solo dopo la foto che teneva stretta tra le mani, ma non ci diedi peso.
<ora vai... >dissi dolcemente.
Quel giorno aveva le lenti azzurrine, che risaltavano ancora di più insieme ai"suoi" capelli biondi.

Un sorriso sincero si formò sul mio volto, che sembrò mutare drasticamente la sua espressione, infatti si sorprese e lasciò la casa.

Ma il mi cuore batteva veramente veloce, mi era sembrato di ritornare a quei giorni, i giorni più belli della mia vita.

Pov Jimin

La vidi sussultare sull'uscio della porta, cercai di nascondere la foto di noi due dietro la schiena, per poi mettermi una mano sul volto, cercando di non farmi vedere.
La sua espressione era diversa, più rilassata e comprensiva.
Mi alzai per andare via, ma sentii un peso scagliarsi su di me, per poi farmi sgiogliere il cuore, che fece un salto.
Stavo provando una nuova sensazione, di cui avevo scordato l'importanza.
Le sue braccia mi circondavano le mie di braccia, e la vita, tenendomi saldo a sé.
Le lacrime smisero di fuoriuscire e il battito cardiaco accelerò d'improvviso, ero rinato con quel solo gesto.
Quando si allontanò da me, mi sentii vuoto, prima che un bellissimo sorriso si potesse estendere sulle sue labbra, facendo comparire in me un'altra volta quella strana sensazione che mi stava tartassando.
La mia gola si fece secca e non riuscii a dire nulla, se non un flebile "grazie".

Poi lasciai la sua camera, mezzo provato da quel sentimento, che continuava ad espandersi in me, facendomi male, ma bene.

Corsi verso casa e mi buttai sul letto esausto.
<perché? >mi chiesi ancora guardando il soffito, per poi addormantarmi subito.

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Heyy come va? Spero tutto bene...
Cmq... BYEE!!!

 BYEE!!!

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