Epilogo 1 "Vuoi pagare qualcuno?"

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Guardo i fornelli con il labbro inferiore incastrato tra i denti. Dovrei aver seguito le istruzioni correttamente. Penso mentre verso la pasta all'interno di una pentola più piccola.

Con l'aiuto di un mestolo la faccio unire alla salsa che ho preparato seguendo il tutorial di una cuoca su Google. L'odore è ottimo. Poggio la pasta all'interno di un piatto di porcellana e senza aspettare oltre l'assaggio. Beh, sembra ottima. Simile a quella di Lucy. Forse avrei dovuto mettere meno sale.

La porta si apre e Jordan fa la sua entrata con un'espressione corruciata, i suoi occhi mi cercano per la cucina e sorride non appena mi vede seduta su uno sgabello. Si sfila lo zaino dalle spalle e con la sua maglietta larga dei Twenty one pilots mi viene incontro avvolgendomi i fianchi di dietro, una ciocca dei capelli biondi gli ricade sulla fronte mentre mi abbraccia sussurrandomi che non mi farà mai più saltare la scuola.

Ridacchio e lascio perdere la pasta sul tavolo, mi volto nella sua direzione guardando le sue iridi.

"Avevo bisogno di staccare, perdonami." Scherzo tentando di ignorare le sua dita che si infiltravano sotto il tessuto della mia t-shirt. Ogni atto era pervaso da brividi.

La sua bocca si accosta al mio orecchio. "Non hai studiato anatomia vero?"

Faccio spallucce e senza perdere altro tempo gli avvolgo i fianchi con le gambe. Mi prende in braccio con facilità portandomi al piano di sopra. La porta si chiude con un tonfo alle nostre spalle, le sue mani ritrovano il loro posto nei miei fianchi mentre indietreggiamo in direzione del letto.

"Mia." Mormora tra le mie labbra mentre sfilo la sua maglietta. Lascio baci umidi sul collo scoperto. Con le mani afferro la cintura dei suoi jeans.

"Ottimo modo per festeggiare una settimana di fidanzamento." Udisco quando mi tolgo la maglietta e la lancio in una zona indefinita del pavimento. Gli sorrido mentre mi siedo sul letto, allungo le braccia verso il suo collo e lo attiro con forza verso di me, lui mi bacia la mandibola mentre socchiudo gli occhi.

Le sue mani si posano con gentilezza sulle mie spalle mentre mi fa distendere, il mio sguardo si posa sulla parete alle sue spalle.
Ci sono delle foto che ho impresso nella mia mente, appunti che ho letto e riletto, il suo computer spento a causa del troppo utilizzo, CD dei film che abbiamo visto da una settimana a questa parte.

La sua stanza è diventata il nostro rifugio. Passiamo i pomeriggi chiusi quì dentro, capitava spesso che mentre guardavamo un film le nostre mani si sfioravano, ed era come se il fuoco incontrasse la benzina, bastava un solo tocco per accendere le nostre emozioni. Sembra surreale, ma adoro questa mia nuova vita.

Un urlo interrompe il nostro momento mentre le nostre labbra stanno per scontrarsi.

"Jordan, sono a casa..!"

Gli occhi di Jordan si spalancano. Così come i miei. Ci guardiamo allarmati.

"Cavolo." Impreca allontanandosi da me, si veste con rapidità mentre mi lancia una sua maglietta. Mi affretto a rivestirmi con gesti veloci e decisi, le sopracciglia aggrottate per la confusione. La porta si spalanca nello stesso momento in cui mi alzo. Dei capelli rosso fuoco e degli occhi castani colgono la mia attenzione. Una donna minuta ma abbastanza formosa è ferma allo stipite della porta, guarda me e poi il ragazzo che ho accanto con un sorriso raggiante.

"Finalmente vi ho beccati insieme. Santo cielo Jordan!" Urla avvicinandosi al mio ragazzo e dandogli un buffetto sulla guancia. "Pensavi di tenermela nascosta?"

Il biondino d'altro canto sembra imbarazzato e infastidito, si volta verso di me e sbuffa. "Freya, lei è mia madre, Leslie Martinez."

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