Il pensatore

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Ma insomma, proprio non capisco. Che ho? Perché sto così? Come mai proprio a me?
Io mi definisco un pensatore, ma non uno di quelli che formula idee illuministe, classiche o comuniste. Io sono diverso. Sono una creatura particolare, che pensa in un modo tutto suo. Gli altri non mi capiscono perché io vivo nel mio mondo. Io fingo, fingo di interessarmi a ciò che dicono gli altri, al loro pane quotidiano fatto di futili esperienze di poco valore. Ogni giorno mento e tutte queste bugie mi fanno venire il mal di testa. Rido con gli altri delle loro stupide avventure, del loro cane che ha pisciato sul parquet, della sorella che si è rotta il piede mentre faceva una capriola o del professore che ti porta un 5.9 all'esame. Ma in realtà rido di loro, di quanto sono immersi in questa realtà mediocre e superficiale.
È questo che sono gli altri. SUPERFICIALI. Banali bamboline che lottano per la loro macchina sportiva. Non hanno capito il senso del mondo e pensano di poter insegnare a vivere solo perché tengono un sigaretta fra le dita.
Ma voi che ne sapete di me? E io che ne so del mondo?
Io so che il mondo un po' l'ho capito, più di quelle povere anime che mi circondano. Non ci so convivere con questa gente. Io non ci sto con loro. Io voglio di più, voglio più dei soldi, del potere, della fama.
In questo mondo non ci voglio stare con loro. Esso è una prigione bellissima popolata da stupidi.

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