Questa è casa Stilinski?

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Avevo dormito solo tre ore più o meno ma era stata la dormita migliore delle ultime 10 settimane.

Niente rumori espliciti dalle stante vicine, niente topi o scarafaggi giganti né odori sgradevoli. Solo il mio vecchio meraviglioso letto su cui non dormivo da troppi anni.

Aperti gli occhi mi ritrovai nella mia vecchia cameretta. Era identica a come l'avevo lasciata quando sono partita per il college. Le pareti verdi, verdi come i suoi occhi. No, i suoi non avevano un solo colore, non sarei mai riuscita a riprodurli. Però questo verde pallido era uno dei colori predominanti, non l'avevo fatto apposta, avevo scelto questo colore qualche giorno prima di conoscerlo.

Però ammetto che continuavo a dipingere tutte le mie stanze da letto dello stesso colore, quella del dormitorio, quella dell'appartamento che dividevo con Jordan e avevo già comprato la vernice per quella del mio nuovo appartamento.

Mi aiutava a non dimenticarli, credo.

Lo so, dovrei andare avanti e scordarmi di lui! Ma non ci riesco, è sempre lì, in agguato pronto a uscire in ogni momento, ogni volta che vedo un ragazzo con i capelli neri mi chiedo se sia lui. Mi chiedo che aspetto abbia adesso.

Ha le stesse sopracciglia folte sempre pronte a giudicarti?

Lo stesso dolce sorriso, che mettono in mostra i denti bianchi e gli incisivi da coniglio?

Magari in questi anni potrei persino averlo incontrato senza riconoscerlo.

Stufa di piangermi addosso, decisi di alzarmi e di aprire quella dannata porta, visto che nessuno aveva intenzione di andarci a quante pare.

Ancora scalza, spettinata e con solo una vecchia camicia a scacchi che mi arrivava a metà coscia andai ad aprire, convinta che a nessuno avrebbe dato fastidio, avevo ricevuto ospiti in condizioni peggiori fino a ieri mattina.

Però qui eravamo a Beacon Hills non nel mio vecchio campus o nell'appartamento che avevo affittato per fuggire da gente nuda e ubriaca che scorrazzava nei corridoi e neppure in uno degli squallidi motel dov'ero stata nelle ultime settimane.

Quindi scioccai un branco di ragazzini dell'età di Stiles, anch'io ero sorpresa di vedere tutti lì.

"Buon giorno" sorrisi divertita davanti alle loro espressioni.

"Questa è casa Stilinski?" Chiese dubbioso un ragazzone alto e robusto con la pelle scura e i capelli neri rasati. Nonostante gli occhi scuri e gentili, era il genere di ragazzo contro cui non avresti mai voluto fare a pugni, probabilmente giocava a lacrosse, il coach Finstock non si sarebbe mai lasciato sfuggire un ragazzone del genere.

"Sì" sorrisi spostandomi per lasciarli entrare.

"Casa Stiliski, quella dove abita lo sceriffo Stilinski?" Chiese confuso un altro, più snello e un po' più basso rispetto all'amico moro, aveva dei bei riccioli biondi, la pelle chiara e gli occhioni blu, innocenti. Sembrava un cucciolo smarrito.

Aveva un aria famigliare, magari lo avevo visto quand'era piccolo, o qualcosa del genere. Se vivi a Beacon Hills e sei la figlia dello sceriffo non è strano conoscere praticamente tutti. Infatti anche gli altri due avevano qualcosa di familiare.

"Sì" sorrisi rassicurante facendogli strada verso la cameretta di Stiles.

"Quella casa Stilinski dove vive lo sceriffo Stilinski insieme a suo figlio?" Chiese ancora l'altro biondo, alto muscoloso, era un bel ragazzo, bei vestiti, bel taglio di capelli, occhi chiari, il genere di ragazzo bello e ricco che ottiene sempre tutto e subito. Ma anche il genere di ragazzo che desidera disperatamente l'attenzione di tutti e... approvazione.

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