Tranquillità... in frantumi

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La luce si dissolse nel nulla, lasciando tutti i presenti interdetti. Mag rimase a fissare il punto in cui era scomparso il gatto con la piuma ancora sollevata, dimenticando quello che stava dicendo. Molti dei presenti si erano accorti di quel che era successo e puntarono lo sguardo sui prefetti e il Caposcuola.
“Andiamo” disse Frannie ridestandosi e alzandosi in piedi. Edmund le fu subito dietro.
Nel giro di pochi istanti Mag e Jasmine si ritrovarono da sole a guardarsi in faccia, leggermente spaventate, senza neanche più sapere di cosa stessero parlando poco prima. Gli anni precedenti i prefetti erano stati convocati all’ultimo momento solo le volte in cui era successo qualcosa di molto brutto.
Arrivati nella Sala d’Ingresso, Frannie e Edmund incontrarono Angelina e Aladdin, che stavano correndo anche loro verso l’ufficio della Vicepreside.
“Tu sai qualcosa?” chiese Frannie ad Angelina.
“No, ma pare che uno studente sia stato aggredito” rispose la ragazza rallentando il passo quando furono nel corridoio.
“E chi?!” chiese Edmund con un filo di voce, il pensiero che già era volato verso le sue sorelle. Non ci fu il tempo per dare ulteriori risposte perché raggiunsero finalmente l’ufficio.
Angelina bussò e la porta si aprì immediatamente. All’interno dell’ufficio c’erano i quattro Caposcuola e alcuni prefetti. I direttori delle Case non erano presenti.
“Oh, siete arrivati anche voi, bene” disse la McGranitt. Erano tutti in piedi, alcuni in pigiama. Nessuno fiatava, in attesa che arrivassero tutti. Mancavano solo alcuni Corvonero, la cui torre era la più lontana dall’ufficio della McGranitt.
Qualche minuto dopo, quando furono arrivati tutti, la professoressa si alzò e prese parola.
“È mio dovere informarvi che è stato appena trovato il corpo senza vita di Bartemius Crouch” disse cercando di non far trapelare il suo turbamento.
I ragazzi trattennero il respiro.
“…Pare che abbia aggredito Viktor Krum mentre Potter veniva a cercare soccorso qui al castello e che qualcuno lo abbia ucciso… Con l’Avada Kedavra”
Tutti i presenti la fissarono sconcertati, impauriti.
“Cornelius Caramell è già arrivato con una squadra di Auror e sarà aperta un’inchiesta. Per il momento non sappiamo altro”.
Sollevò lo sguardo. Era stanca, preoccupata, sembrava essere invecchiata di dieci anni.
“Non vi negherò che sono molto preoccupata. Come ben sapete questo Torneo è iniziato in modo inaspettato, oserei dire sinistro, e devo chiedervi anzitutto di tenere gli occhi aperti e proteggere i vostri compagni, soprattutto quelli più giovani. Non possiamo far finta che non sia successo niente, il nostro Preside mi ha chiesto di essere chiara con voi: un mago Oscuro si è introdotto nel castello, potrebbe trovarsi ancora all'interno. Ha ucciso un funzionario del Ministero, un uomo rispettabile che ricopriva cariche importanti. È richiesta la massima allerta. Dovete far rispettare il coprifuoco agli studenti con rigidità e girare sempre in gruppo, sempre. Il Preside non ritiene necessario accompagnare le classi in giro per il castello come l’anno scorso, anche perché a breve termineranno le lezioni, ma vi chiede di avvertire tutti i vostri compagni di Casa e di invitarli a mantenere la massima allerta”.
Fece una breve pausa e riprese.
“Dal momento che è già orario di coprifuoco non ci sarà bisogno di sorvegliare i corridoi, a quello penseranno i fantasmi. Riteniamo che l’assassino avesse come unico obiettivo la sua vittima, per questo – ringraziando il cielo – non ha fatto seriamente male al signor Krum. In ogni caso non permettete a nessuno e per nessun motivo di lasciare la vostra Sala Comune fino a domani mattina, anche a costo di passare la notte intera in Sala Comune”
In quel momento entrò nell’aula Malocchio Moody. Il suo occhio magico andava da una parte all’altra come impazzito, soffermandosi per alcuni istanti sul volto di ogni studente.
“Alastor! Qualche novità?” chiese la Vicepreside.
“Non abbiamo trovato nessuna traccia dell’assassino” rispose l’insegnante arrancando verso la cattedra.
“…Sembra essere svanito nel nulla” borbottò sovrappensiero “Kakaroff è fuori di sé, Silente mi ha chiesto di dirti di raggiungere lui e Caramell il prima possibile. Chiede anche che i Caposcuola ci seguano”
“D’accordo, grazie Alastor” rispose la professoressa. Si rivolse ai ragazzi, che ancora la fissavano senza saper cosa dire o cosa pensare.
“Molto bene, potete andare. Ricordatevi quel che vi ho detto” disse fermamente strofinandosi nervosamente le mani.
“Vigilanza costante!!” borbottò Moody ai ragazzi, che sussultarono “Ve lo dico sempre, non dimenticatelo mai! E ora via!”
Ammutoliti, spaventati e totalmente storditi, i ragazzi uscirono dall’aula. Frannie e Edmund si guardarono preoccupati. Rimasero ad ascoltare mentre i loro compagni si scambiavano le loro impressioni, ma dato che nessuno aveva informazioni importanti da riferire, ben presto decisero di tornare in Sala Comune per avvertire gli altri.
Quando varcarono la porta trovarono quasi tutta la Casa ad attenderli. Erano tutti molto preoccupati. Mag e Jasmine erano rimaste sedute dove le avevano lasciate, stavano parlando nervosamente fra di loro. Quando li videro entrare, Mag si alzò e corse nella loro direzione.
“Cosa è successo?” chiese in preda all’ansia.
“Adesso lo diciamo a tutti” sussurrò Frannie.
“Andate a chiamare tutti quelli che sono già andati a dormire” disse Edmund al resto degli studenti con un tono autoritario.
Una decina di ragazzi si sparpagliò nei dormitori. Mag continuò a guardare Frannie e Edmund cercando di capire cosa fosse successo ma dalle loro espressioni non trapelò nulla se non preoccupazione. Quando tutti arrivarono, alcuni di loro piuttosto assonnati e contrariati, andò a sedersi, mentre Frannie, Edmund e i due Prefetti del quinto anno presero parola.
“La McGranitt ci ha chiamati per dirci che c’è stato un omicidio a Hogwarts” annunciò Edmund in tono grave.
Un mormorio si diffuse in tutta la sala.
A turno spiegarono la situazione ai compagni, sempre più sconcertati.
“…Pensano che l’assassino sia ancora in circolazione. Non sanno quale sia il movente, per questo chiedono la massima allerta” disse Frannie “Non dovete assolutamente infrangere il coprifuoco, né oggi né nei prossimi giorni. So che alcuni di noi non si curano sempre di queste regole, ma vi assicuro che la situazione è grave, quindi non fate sciocchezze, non ne vale la pena”
Fortunatamente i ragazzi accolsero questa richiesta con grande serietà.
Edmund disse che potevano andare a dormire e si scusò per aver dovuto svegliare alcuni di loro. Quando la Sala Comune tornò più o meno alla tranquillità, e tutti iniziarono a parlare dell’accaduto in piccoli gruppi, lui e Frannie andarono a sedersi accanto alle loro amiche, esausti.
“È terribile” mormorò Mag.
“Non era mai successa una cosa simile” disse Frannie “Un funzionario del Ministero ucciso a Hogwarts!”
“Chissà come mai” disse Jasmine “Spero che Aladdin stia bene”
“Sì sì, era con noi, adesso starà facendo il nostro stesso discorso ai Grifondoro” la rassicurò Edmund.
“Ma possibile che non vi abbiano detto altro?!” chiese Mag.
“Probabilmente ne sanno quanto noi, ed è questo che mi spaventa” borbottò Edmund.
“Dicono che probabilmente noi non siamo in pericolo” disse Frannie “L’assassino ha risparmiato Krum, quindi voleva solo Crouch”
“Bella consolazione!” disse Mag con le lacrime agli occhi.
Mentre cercavano di dire qualcos’altro, una ragazza si avvicinò a loro. Quando la vide in faccia, Frannie alzò gli occhi al cielo.
“Ma quindi come sta Harry?” chiese Mary Sue “Desmond, te l’hanno detto?”
“Guarda che c’ero anche io” borbottò Frannie.
“Non ci hanno detto nulla su Potter, Mary. Penso che stia benissimo” disse Edmund sforzandosi di non ridere.
“Io vado a cercarlo, non mi sembri convinto” disse la ragazza con una certa sicurezza. Frannie si alzò in piedi per fronteggiarla.
“In questo momento sarà nel suo dormitorio, quindi a meno che tu non conosca la parola d’ordine dei Grifondoro, non puoi entrarci. E comunque per uscire di qui devi essere molto stupida, perché abbiamo appena detto chiaramente a te e agli altri che non potete uscire di qui fino a domani” le disse con fermezza.
“Ma io…” protestò Mary guardandosi intorno in cerca di un appiglio “Io voglio andare!”
“Tu niente, ora vai a dormire e vedrai che domani potrai parlare con chi vuoi” disse Edmund per dare man forte alla collega. Mary non prese bene quella richiesta e si scurì in volto. 
“…È il mio migliore amico, e ha bisogno di me. Non mi impedirete di uscire di qui!” disse con convinzione “Non corro alcun pericolo, io! Lo avete detto voi!”
“Allora non hai sentito!” disse Edmund alzandosi in piedi anche lui. Era parecchio più alto di lei. “Non sei diversa da noi, e questa sera siamo tutti in pericolo e tutti rimarremo qui”
“Vai a dormire, Sue, altrimenti sarò costretta a farti una fattura” disse Frannie sfoderando la sua bacchetta, spazientita.
In tutta risposta la ragazza voltò le spalle ai due Prefetti, andò a sedersi su un divanetto vicino e incrociò le braccia imbronciata, continuando a fissare il gruppetto del sesto anno. Qualche divanetto più in là Draco Malfoy scosse la testa e scoppiò a ridere silenziosamente.
“Ha intenzione di rimanere lì tutta notte, secondo voi?” chiese Mag sforzandosi di non ridere, quando Frannie e Edmund tornarono a sedersi.
“In tal caso avrà pane per i suoi denti” disse Frannie “Io non ho sonno, e voi?” aggiunse alzando la voce in modo che la ragazzina la potesse sentire.
“Nemmeno io” si affrettò a dire Edmund, stando al gioco.
“Menomale che ho dormito per due ore oggi pomeriggio” aggiunse Mag con un’alzata di spalle.
“Guardate che vi sento” disse Mary sbuffando.
“Bene” le disse Edmund voltandosi per guardarla negli occhi con aria di sfida “Almeno lo sai”
“Guarda che non mi fai paura, Desmond!” sbottò la ragazza.
A quel punto Mag non riuscì a stare zitta.
“Si chiama Edmund! Edmund! È così difficile?!” esclamò spazientita “E poi ti ricordo che è un Prefetto, vedi di portargli rispetto!”
Non riusciva a credere come quella ragazzina potesse essere così stupida e piena di sé.
“Sai, io non mi curo dei nomi delle persone di cui non m’importa niente” rispose la ragazza ostentando una certa sicurezza “E non pensate che io sia antipatica, sono solo molto acida e schietta, se non mi apprezzate affari vostri”
Mag emise un lamento esasperato per il nervoso, Edmund le prese la mano e le intimò con lo sguardo di non rispondere alla provocazione.
“Ma se alla festa di Febbraio voleva limonare con lui” borbottò Frannie ridacchiando “E anche con Tony, tra l’altro”
“Lasciate perdere” disse Edmund tornando a guardarle, facendo finta di non aver sentito le ultime parole della ragazzina.
“Comunque il fatto che non abbia ucciso Krum non significa molto. Forse semplicemente non ne ha avuto il tempo… Non sappiamo come sono andate le cose” disse Frannie accomodandosi meglio sul divano dopo aver fatto un respiro profondo per calmarsi.
“Ma ci pensate?! Un omicidio a Hogwarts, tra gli studenti!” sussurrò Mag “È gravissimo!”
“Non vedevo la McGranitt così preoccupata da quando la Camera dei Segreti è stata riaperta” disse Edmund stringendosi nelle spalle.
“Tra l’altro ultimamente non si vedeva più il signor Crouch! Bagman è sempre qui nei paraggi, mentre lui non si vede dal Ballo del Ceppo! Ha sempre mandato Percy al suo posto” sussurrò Frannie.
“Infatti, dicevano che era malato, perché tornare a Hogwarts?!” disse Mag pensierosa.
Rimasero a parlare fino a mezzanotte inoltrata, intanto la Sala Comune si era completamente svuotata eccetto per Mary Sue, che faceva finta di leggere un libro mentre controllava in continuazione che i tre Serpeverde se ne andassero per poter avere la via libera.
“Idiota” sussurrò Frannie quando se ne accorse.
“Ragazzi, io sto crollando dal sonno” annunciò Mag a un certo punto, cercando di soffocare l’ennesimo sbadiglio. Ormai era mezzanotte passata e il giorno dopo avevano lezione.
“Finché la Sue non se ne va non me la sento di andare a dormire” borbottò Edmund accarezzandole un braccio.
“Nemmeno io” disse Frannie “Ma tu vai pure, rimaniamo noi. Comunque se mi fa passare l’intera notte in bianco gliela faccio pagare”
“Potreste Confonderla” buttò lì Mag facendo un altro sbadiglio.
“Non è una cattiva idea, sai?” disse Edmund guardando verso la ragazza un’altra volta, la quale si accorse che la guardavano e tornò a leggere il libro con aria furtiva.
“Sei un genio!” esclamò Frannie cercando di tenere la voce bassa.
“Però se tiriamo fuori le bacchette, se ne accorge” disse Mag pensierosa “Ci sta controllando da più di un’ora”
“Non c’è problema, lo faccio io” disse Frannie “E con grande piacere, anche! Voi copritemi”
Mag si tirò un po’ su dal momento che ormai era quasi del tutto sprofondata nel divano per il gran sonno, coprendo così la visuale a Mary.
Frannie puntò l’indice e il medio della mano destra verso l’ignara ragazzina alle spalle di Edmund e Mag e sussurrò “Confundus!”
Si alzò subito, Mag e Edmund la imitarono.
Andarono verso Mary, che aveva assunto un’espressione intontita. Puntò lo sguardo vacuo verso i tre ragazzi.
“Mary, vieni, andiamo a dormire!” disse Mag sorridendole dolcemente.
“Ma io non ho sonno” borbottò la ragazza “Devo…”
“Ma sì che hai sonno! Ce lo hai appena detto! Abbiamo tutti sonno, come te” insistette Mag prendendole di mano il libro. La ragazza si alzò.
“Sì, forse sono un po’ stanca” ammise guardandoli tutti e tre. Si accorse della presenza di Edmund, scostò Mag e si avvicinò pericolosamente a lui “Oh, Edison, lo sai che oggi sei molto carino?”
Edmund diventò rosso come un peperone, Mag lottò contro sé stessa per non scoppiare a ridere, anche se l’impulso di tirare un ceffone alla ragazza era molto forte.
“Vieni, cara, ti accompagno nel tuo dormitorio!” disse Frannie prendendola per le spalle e spingendola verso il dormitorio delle ragazze.
“Perché Edismund non mi risponde!? Lo so che mi ama” biascicò la ragazza “anche Draco mi ama, e anche Blaise, tutti mi amano, sono fantastica… io però li amo di più. Non sono come le altre ragazze, sapete?!”
La sua voce sparì dietro la porta. Edmund e Mag si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere. Si diedero la buonanotte cercando di rassicurarsi a vicenda e si divisero.
Quando Mag raggiunse Frannie la trovò in preda alle risate fuori dal loro dormitorio.
“Ha detto che non vede l’ora di fidanzarsi con Draco, che lui la ama tantissimo” disse cercando di tenere la voce bassa.
“Come no” disse Mag alzando gli occhi al cielo “…E a quanto pare va dietro anche a Ed”
“Ti sbagli: è lui che le va dietro, a detta sua” disse Frannie dandole una gomitata “Stai attenta prima che rifili un filtro d’amore pure a lui”
“Starò attenta” disse Mag ridacchiando.
“Ha anche detto che la Granger è una poco di buono e che si veste da meretrice – ha usato un altro termine” disse diventando improvvisamente seria.
“…Non sopporto queste cose, lo sai, per cui l’ho Confusa di nuovo. Non si alzerà fino a domani mattina”
“Hai fatto bene” disse Mag “Lo avrei fatto anche io. È davvero sgradevole quella ragazza”
“Non mi aveva mai messo così tanto male di vivere” disse Frannie entrando nel dormitorio.
“…Domani dobbiamo chiedere a Dimitar se sa qualcosa in più” aggiunse mentre indossava il pigiama.
“Hai ragione” disse Mag sbadigliando “Spero che trovino in fretta l’assassino. Dopotutto Moody ha catturato più Maghi Oscuri di tutti gli altri Auror, no?”
“Lo spero” disse Frannie prima di buttarsi sul letto e addormentarsi.

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