44. Insegnami ad Annientare

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Bridget

Esamino il perimetro della palestra della Tana, mentre richiudo l'ingresso a doppio battente. La stanza dedicata all'addestramento è poco più piccola di quella dell'Accademia.

Alzo lo sguardo, adocchiando la luce soffusa che vibra dalle lampade. L'umidità, plasmata dall'aria afosa, macchia il soffitto. Gli attrezzi per l'allenamento fisico sono sparsi lungo i muri di pietra levigata, lasciando spazio al centro. Lì, sul pavimento rivestito di gomma antiurto, giace un mucchietto di tappetini da fitness.

Scruto il luogo, con le braccia conserte che stropicciano i vestiti. Samantha, la compagna di stanza di Luke, mi ha prestato alcuni dei suoi indumenti, per riempire il mio armadio vuoto. La tuta che indosso, composta da felpa e pantaloni neri, appartiene a lei.

«Sei arrivata, finalmente» esclama Luke, venendomi incontro.

Sposto l'attenzione dalle attrezzature sportive a lui. Mi si piazza davanti e mi scandaglia, come se volesse trapassarmi la pelle con le sue iridi di carbone.

Sul suo volto bianco, macchiato dal ciuffo corvino che ricade sulla fronte, si apre un sorriso sghembo. «Vedo che la trasformazione ha dato i suoi frutti.»

«Mio padre ha fatto un ottimo lavoro» ricambio il ghigno.

«Adesso che sei un'Ombra sotto ogni punto di vista, sei pronta a cominciare l'addestramento della Tana?»

«Prontissima» affermo, sicura, sentendo l'adrenalina scorrermi in corpo.

«Non ti riserverò un trattamento speciale. Imparerai a uccidere, a distruggere, a spezzare qualunque Arcandido capiti nel tuo raggio, proprio come fanno tutte le Ombre degne di essere chiamate così» mi avverte, tirandomi un'occhiata intimidatoria.

Accosto i nostri profili e mi sollevo in punta di piedi, per schiacciare le mie pupille dentro le sue. «Ho detto che sono pronta, Luke. Insegnami ad annientare gli Arcandidi» sussurro, più determinata che mai, a un centimetro dal suo viso.

«Va bene, angioletto» bisbiglia, replicando il mio tono sommesso e persuasivo.

Si posiziona al centro esatto della palestra e, con un cenno della mano, mi incoraggia a raggiungerlo. Mi avvicino, preparandomi a un eventuale attacco da parte sua.

«Gli Arcandidi sanno maneggiare le loro armi in modo impareggiabile, per nostra sfortuna. Ma noi possediamo qualcosa in grado di disintegrarli tutti, in un colpo solo.»

«La magia nera» indovino.

«Esatto. Le nostre capacità psichiche sono il mezzo più letale di questo mondo, la strada per ridurre in briciole un Guerriero.»

Con uno sfarfallio di dita, la mia mano viene circondata da nastri di scariche nere. Cerco di concentrarmi sul mio potere, ma la forza straccia l'autocontrollo: le saette magiche, completamente indipendenti, si fiondano verso Luke. Il ragazzo si scansa prontamente, evitando la mia offensiva.

«Perdonami. Non riesco ancora a regolarmi» mi scuso.

«Non importa» mi rassicura l'Ombra. «Credo che sia meglio occuparci dopo, dei tuoi poteri impazziti. Ora, pensiamo all'allenamento.»

«Sì, hai ragione.»

Luke riprende il discorso: «Dicevo: la magia nera è il nostro principale attacco. Contro gli Arcandidi è efficace, certo, però non è semplice riuscire a centrare il bersaglio. Sono scaltri e allenati tanto quanto noi, se non di più. Dobbiamo sconfiggerli fisicamente, prima di agire sulla loro mentalità. Immagino che in Accademia non ti abbiano insegnato il combattimento corpo a corpo.»

L'Erede delle Tenebreحيث تعيش القصص. اكتشف الآن