Il supplizio di Bianca

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Bianca non respirava. La pallida pelle, priva della dolcezza di cui si nutriva e delle soffici carezze che tanto bramava, coperta dal tessuto nero nella sua sbiadita lucentezza, prima candida come il bianco della Luna, adesso priva dei suoi bei colori. Era rotta, frantumata sotto la violenza più cruda, squartata da importuni tocchi, che si intrufolavano sotto il tessuto che la ricopriva e la vestivano piuttosto di fiori violacei, orrendi, mostruosi. A Bianca erano tatuati addosso.
Oh frangibile pelle, oh frangibile anima, Bianca non respirava. Tremava come i petali rosati al nascere dell'autunno in procinto di cadere e lasciare il loro posto a foglie cremisi, deboli quanto quell'etereo petalo rosato, ma meno innocenti.

Vento gelato, autunno mostruoso, non portare via Bianca con te, non portare via quella foglia rotta dai più spiacevoli dei tocchi, piuttosto cullala della tua brezza e coprila della luce del Sole, tanto da farla rinascere nella sua delicatezza.
Bianca non respirava. Il corpo vestito di viole e gli occhi di rose rosse, nascoste sotto la testa bassa ed il cappuccio nero.
Bianca teneva la sua anima sulle gambe tremanti, e questa pesava da morire, tanto da farla barcollare sul filo su cui sembrava camminare.

Bianca non sentiva. Troppo avevano sentito quelle orecchie, i lamenti rimbombavano così forte nella sua testa che Bianca non era più in grado di farsi accarezzare il petto dal dolce suono di un violino. Il vuoto, il dolce silenzio di una notte stellata Bianca non la sfiorava, divorata dalle urla struggenti quanto il suo petto in tormento, che le strappavano la pelle con le loro oscure ombre e le coprivano le orecchie del loro eco.
La sua anima bruciava assieme alle sue orecchie sanguinanti, il sangue cremisi gocciolava e sporcava i vestiti della sua disperazione, ma mai nessun occhio si bruciava di quell'angoscia oltre a quello di Bianca di fronte allo specchio frantumato del suo bagno dalle pareti scrostate. Bianca vedeva, e moriva alla vista dei mostri sul suo corpo, che camminavano, strisciavano sulla sua fragile pelle e le stringevano la gola.

Bianca non toccava, Bianca non veniva toccata. La frangibile pelle si sarebbe smembrata sotto il più delicato dei tocchi, tante volte era stata squartata. Sopportava i denti e le unghie marcite, sopportava le nocche ed i palmi delle mani, ma quella pelle delicata non poteva sopportare la più morbida carezza. Tremava sotto il gelo che ormai l'aveva avvolta ed urlava alla dolcezza che mai aveva ricevuto ma che tanto bramava. Paura, paura, abbandona Bianca e la sua pelle, lasciale assaporare la pura dolcezza, lascia che le ferite sulle gambe smettano di piangere lacrime cremisi.

Bianca non mangiava. La gola era amara quanto il sangue che sputava accompagnato dalle sue angosce e dal suo corpo frantumato. Bianca vomitava il cibo che non mangiava ed i sapori che non sentiva come anche i suoi ricordi distrutti e i suoi affanni continui. Bianca era un'ombra, scura come la più spenta delle notti nella sua trasparenza. Lasciate stare Bianca, non guardate quell'ombra vagante o le sue pallide ginocchia potrebbero cedere e abbandonare il peso del corpo stanco e lasciarsi divorare da quei fiori violacei e dai mostri nel suo petto.

Bianca veniva guardata, lo sentiva, Bianca veniva osservata. Via sguardi, Bianca muore nelle sue insicurezze, non guardatele il viso squarciato e le mani tremanti. Oh Bianca, pallida come la fragile neve, non scioglierti sotto gli sguardi, piuttosto lascia che nasca dal terreno fangoso il più bello dei fiori. Grida, sputa il sangue che ti blocca la gola ed urla il tuo terrore, la tua stanchezza, urla quanto hai sopportato, piangi lacrime di sangue e accasciati sul terreno per riposare il corpo stanco, privato, abusato di tocchi troppo invadenti, tanto da averti squartato l'anima stessa. La bellezza di quell'anima persa ti urla di rinunciare, di cadere, Bianca non lasciarti divorare.

Bianca veniva guardata. Bianca trascinava i piedi stanchi. Bianca urlava, ma la voce non usciva. Bianca piangeva, ma a farlo era il suo petto. Bianca rimaneva un'ombra. Scura e pallida, fredda e calda, Bianca moriva sotto gli sguardi e si copriva il volto squartato, le rose rosse sotto gli occhi ed i fiori violacei sulla candida pelle. Bianca nascondeva, era brava a nascondere, nascondeva e sopportava la sua distruzione. Il petto pesava, e lei lo teneva fra braccia stanche, nel disperato tentativo di cullarlo e donargli il conforto di cui aveva tanto bisogno.

Bianca non era sola. Mai. Bianca veniva seguita continuamente, distrutta continuamente e uccisa continuamente. Veniva torturata da mani troppo grandi e da strette troppo forti. Le gambe tremavano ed il corpo spogliato delle sue vesti oscure piangeva nel silenzio dei suoi forti lamenti e del menefreghismo, della poca attenzione, che le bruciava sulla pelle. Perché le persone non vedevano Bianca? Perché non vedevano la sua giovane anima venire frantumata?
Lasciatela volare, quell'anima, lasciatela sorridere, lasciate che quella bianca pelle si graffi del solo vigore del vento.

Bianca era sporca. Sporca, sporca, Bianca non riconosceva la sua stessa pelle rossastra. Non sopportava, basta basta, Bianca era stanca. Lasciatele chiudere gli occhi e sentire il silenzio. Liberatele la testa dalle grida, Bianca era stanca, in Bianca era racchiusa l'anima di una bambina.
Dolcezza concediti a Bianca, scaccia il suo nero tormento e accarezzala della tua meraviglia.
Bianca era scura, scura come la sua pelle, si stava frantumando, debole e stanca.

Bianca non ingoiare. Non ingoiare il tuo sollievo, non ingoiare il respiro che ti è stato rubato, perché sarà la tua completa distruzione.

Bianca piangeva le risa che le erano scivolate sulla pelle troppo presto, Bianca piangeva i fiori violacei sulle sue gambe, che tanto avrebbe voluto fossero dei più vivaci dei colori. Bianca piangeva la sua distruzione ed il suo supplizio.
L'innocente Bianca nulla doveva più sopportare.

Bianca non respirava, Bianca non sentiva, Bianca non toccava, Bianca non mangiava, Bianca veniva guardata, Bianca sopportava, Bianca non era sola, Bianca era pallida, Bianca era frangibile, Bianca era un'ombra, Bianca ingoiava, Bianca piangeva.
Bianca non era, Bianca non è.

Bianca; frangibile pelleWhere stories live. Discover now