A proposito di Ròse

Presenza

Mi chiamo Ròse, a dire il vero Mary Ròse, ma Mary non mi è mai piaciuto più di tanto. Per gli amici sono Ròse. Ròse e basta.

Ho la pelle candida come quella di una porcellana o del color di una rosa canina, o del colore che volete voi. Tanto poco importa.

Sono nata in un paesino dell'Islanda del Nord. A Pingvellir mi sono sposata, a Husavik mi sono separata. 

Faccio il più bel mestiere del mondo: la scrittrice. Sono inciampata all'età di 18 anni in un romanzo di Emily Brontë. E da lì o deciso che avrei fatto la scrittrice. Mi ha aiutato la fortuna, un po' di sale sul naso e l'amore per il cinema, che mi ha sempre fatto emozionare con i suoi film nostalgici, d'autore.

La mia casa è bianca a strisce blu. Lo ammetto, sono un po' eccentrica, ma ai miei compaesani piaccio così. Qualche volta mando loro delle cartoline. Li faccio sognare un po', mi porto a passeggio i loro cuori e li faccio tornare pieni di nuovi ricordi.

Scrivo diligentemente tutto quello che mi capita per ricordarmi che, se anche faccio questo mestiere da molto tempo, non bisogna mai smettere di allenarsi al sapore della routine. Ho 45 anni, un gatto, dei tarocchi nascosti nella libreria, un po' di soldi in banca, un compagno molto innamorato con il quale ci vediamo nei ritagli di tempo, una solitudine meravigliosa.

Ho anche un giardino pieno di esperimenti floreali. All'inizio ero un po' titubante, ma poi a forza di piantare fiori, qualcosa di buono è uscito e adesso dà un tocco romantico alla casa.

Amo il legno e le sue sfumature. La mia camera è dipinta di blu.

Fra qualche giorno devo partire per Izmir, nella profonda e poliedrica Turchia.

Non ho un bel vestito da mettermi. Più tardi andrò a comprare qualcosa. Odio fare shopping, ma mi piace quando sono vestita elegante. Spesse volte ho bisogno di qualcuno che mi assista. Da sola comprerei tutto e niente.

Quando abitavo ad Amsterdam, mi perdevo tra le vie dei negozi ed osservavo le persone. Correvano veloci, andavano di fretta.

Nessuno si ferma più a guardare il cielo. Io ogni tanto m'incanto a guardarlo, poi mi accorgo che quelli che ho attorno mi osservano un po' di trasverso e allora riprendo la mia camminata.

Oggi sono in ritardo. Ho un appuntamento con un'anziana signora e sono in ritardo. Anche lei dice di essere una scrittrice, tuttavia ho cercato un po' nel web e non ho trovato niente di significativo. Almeno di pubblicato, intendo dire. Mark e Met, due amici di penna, mi hanno detto che ha una storia interessante da raccontare ed io ho bisogno di nuovi spunti per un nuovo libro. La mia editrice è una donna meravigliosa, ma pretende sempre troppo!

Non si può mai stare in pace qui. Ma va beh. Un lavoro è sempre un lavoro e soggiace alle regole di mercato.

E così andrò a sentire questa strana signora. Sembra che abbia 98 anni e una pipa come amica. 

Così almeno mi hanno riferito. Così almeno credo di aver capito.