한- mirror.

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«Credevo di essere al sicuro qui.

Inizia tutto nel modo più tranquillo possibile

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Inizia tutto nel modo più tranquillo possibile.

Sono circa le nove di sera, sono nella metro e sto tornando a casa dopo aver trascorso una lunga giornata nel centro di Seoul con i miei amici.

Ho comprato molte cose, tra cui maglioncini, pantaloni, accessori e tanto tanto cibo e forse ho speso troppo.

Provo continuamente a dormire, appoggiando la testa al sedile e rigirandomi in tutti i modi possibili. Ma niente da fare. Mi sento come osservato.

Alzo la testa e mi metto bene a sedere, avvicinandomi tutte le buste per evitare che il contenuto si sparpagli a terra.

Nel farlo, noto un ragazzo seduto due sedili avanti a me. Magro, capelli ondulati e talmente chiari da sembrare bianchi, occhi di un marrone intenso, quasi rosso. Labbra di un colore simile a quello di una rosa e pelle bianca latte.

Ha la testa china sul telefono e solo ogni tanto alza lo sguardo e sembra come se i suoi occhi vogliano entrare nei miei. Mi piace questa sensazione.

Arrivo alla mia fermata e sono circa le nove e trentacinque. Scendendo, cerco impacciatamente di prendere tutte le buste, senza far cadere nulla e senza dimenticarne nessuna.

La metro si ferma, le porte si aprono ed io riesco miracolosamente ad uscire un secondo prima che si richiudano. Mi rendo conto però, che nella fretta, dalla mia busta mi sono caduti degli occhiali costosissimi. "Fanculo!" ringhio, sbattendo un piede a terra.

Chiamo mio padre per farmi venire a prendere alla stazione ed arriva dopo circa venti minuti. Non so se rivedrò mai quel ragazzo e neanche se riavrò indietro i miei occhiali.

Entro in macchina, "Com'è andata?" Mi stringo nelle spalle, "Bene."
"Il viaggio di ritorno è stato tranquillo?"

Annuisco.

"Ero un po' preoccupato, dato che eri solo."

Faccio spallucce. Non mi va di rispondergli, sto ancora pensando a quel ragazzo. Al suo sguardo penetrante, ai suoi capelli lucenti quasi come le stelle che sto fissando ora e alle sue labbra rosse e piene.

Vorrei tanto rivederlo. "Sei pensieroso?" Annuisco di nuovo. Mio padre sorride e scuote la testa. Per la strada vedo le mille luci dei lampioni riflettersi nell'acqua delle piccole pozzanghere, le macchine in coda e sento i clacson fastidiosi suonare insistentemente.

Come sempre, d'altronde. Niente di nuovo, la solita monotonia.

Arriviamo a casa e scendo dalla macchina tenendo in mano a fatica tutti i miei pesanti acquisti. "Papà, mi aiuti?" ora è lui a non aver voglia di rispondere. Lo odio quando mi fa le cose per dispetto.

Devo quindi portare tutto da solo fino alla mia cameretta. Appena arrivato, getto a terra le buste e mi stendo sul letto, esausto. I miei capelli castani si sparpagliano su tutto il lenzuolo ed inizio a sentire talmente tanto caldo che decido di spogliarmi.

BLOOD ISSUE [vkook]✞ (Wattys2019)Where stories live. Discover now