Complex

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Park Jimin, un ragazzo di media altezza, capelli castano chiaro, occhi scuri, pelle perfetta, era seduto sul letto di camera sua, l'espressione indecifrabile e lo sguardo rivolto verso l'interessante muro bianco.

Stava aspettando Kim Taehyung, che come suo solito era in ritardo.

Jimin sentì finalmente il campanello suonare e rimase immobile sul letto, con la stessa espressione sul volto.

Un minuto dopo la porta della sua camera si aprì, era Taehyung, che ormai non aveva più bisogno di bussare per entrare in quella camera.

<< Che fai lì, come un morto? >> chiese vedendo la posa e l'espressione di Jimin.

<< Magari fossi morto ..>> rispose Jimin, facendo il drammatico.

<< Non esagerare, che succede? >> chiese Taehyung avvicinandosi al letto di Jimin e sdraiandosi al suo fianco.

<< Solita storia.. >> rispose a voce bassa e quasi rassegnata Jimin.

<< Ah.. >> fece Taehyung capendo subito di cosa si trattasse, << tuo padre. >>

<< Si! Adesso ha un nuovo allievo, arriverà domani, dovrà dormire da noi alcuni giorni perché abita lontano, e pensa un po'.. Mio padre non ha ancora fatto nemmeno una lezione con lui e già lo adora e non fa che parlare di quanto sarà bravo e bla,bla! >> Jimin lo disse tutto d'un fiato, rilasciando un peso che aveva nel petto.

<< Lo so Jimin, che ne soffri, ma tuo papà non sta cercando di rimpiazzarti- >> Taehyung non poté finire la frase che Jimin gli rispose prontamente.

<< Ecco, hai detto la parola giusta! "Rimpiazzarmi" è esattamente quello che sta cercando di fare, perché faccio schifo a suonare il piano e perché non amo fare ciò che lui vorrebbe che io facessi... Tu non sai che persona è mio padre, coglie ogni momento per insultarmi e sminuirmi, e continua a lodare i suoi allievi di fronte a me, solo per farmi stare peggio.>> rispose Jimin, con la faccia ancora più incupita.

Allora Taehyung capì che non sarebbe riuscito comunque a consolarlo se Jimin non voleva essere consolato.

Girò la testa verso la sua, per osservare la bellezza e la perfezione di quel viso.

Avvicino il volto al suo e trasse un profondo respiro, inalando il dolce odore di Jimin.

Infine posò le sue labbra sulle morbide guance del ragazzo, baciandolo delicatamente e continuando a dargli dei piccoli bacetti fino a raggiungere le labbra.

Jimin si sentì per un attimo sollevato dai pensieri che lo incupivano, dalla gelosia, dalla rabbia, dalla tristezza.

Ricambiò il bacio delicato e si accoccolò tra le braccia del suo ragazzo, ma una sensazione che provava ormai da giorni inziò a insinuarsi in lui.

Perché?

-

Taehyung uscì dalla camera di Jimin e il ragazzo andò in bagno a lavarsi il volto e si stese nuovamente sul letto. Tra non molto lo avrebbero chiamato per andare a cenare, ma lui non aveva voglia di mangiare e non aveva voglia di uscire dalla sua camera.

Voleva semplicemente starsene lì ad affogare nei suoi pensieri, nella confusione che si stava creando in lui.

Non capiva, Taehyung era il suo ragazzo ormai da anni, erano riusciti a nasconderlo ai suoi genitori, erano riusciti a stare insiemetutto quel tempo e adesso l'unica cosa che Jimin riusciva a provare era confusione.

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⏰ Last updated: Jun 22, 2019 ⏰

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ᥴꪮꪑρꪶꫀ᥊ (ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ/ᵐⁱⁿⁱᵐⁱⁿⁱ) Where stories live. Discover now