Capitolo 26

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Clarissa

Al posto della sveglia, il mattino seguente, vengo svegliata da Kate che si lascia cadere pesantemente sul mio letto.

«Ma lo sai che ore sono?» borbotto nascondendo la faccia nel cuscino.

«Ho pensato che così non potevi scapparmi e che magari saresti stata più disponibile a parlare con me... o troppo assonnata per cacciarmi via! E se non vuoi che la gente si intrufoli in camera tua dovresti davvero far aggiustare quel difetto alla serratura della finestra» ridacchia lei.
Mi limito a un grugnito poco elegante.

«Dai! Per dimostrarti che non ho cattive intenzioni, ti ho portato anche le ciambelle al gusto zucchero filato, le tue preferite!» esclama Kate allegra.

Subito le mie antenne si drizzano e volto leggermente il capo guardandola diffidente, con un occhio ancora socchiuso. Lei allora mi sventola una ciambella ricoperta di glassa rosa davanti al naso. Quel dolce profumo risveglia subito i miei sensi e mi costringo a tirarmi su a sedere. Afferro la ciambella e le do un bel morso sotto lo sguardo furbo e soddisfatto della mia amica.

Alla fine, rassegnata, sbuffo fuori: «Cosa vuoi sapere?».

I suoi occhi si riempiono di dolcezza e preoccupazione. «Tutto ciò che sei pronta a raccontarmi».

Mi appoggio con la schiena ai cuscini e chiudo gli occhi.

«Quando sei venuta a trovarmi la scorsa estate, stavo bene. Ero felice come non lo ero mai stata. Ethan mi rendeva felice, così come gli amici che avevo trovato in Texas. Ma nessuno lo capiva. I miei insegnanti, i miei genitori... nemmeno tu sei riuscita a capirlo. So che la distanza alla fine ci aveva allontanate, ma credevo davvero che la mia migliore amica sarebbe stata felice per me...».

La sua espressione si fa seria. «Forse avrei dovuto darti qualche altro giorno di tempo, invece di scappare via dopo solo un paio di giorni. Ma credimi quando ti dico che mi sono spaventata. Non ti riconoscevo più. E non solo per il tuo aspetto esteriore. Voglio dire... tutti quei piercing e i capelli rosa non erano certo da te, ma a preoccuparmi più di tutto era il fatto che sembravi girare intorno a quel ragazzo; lo guardavi come se da lui dipendesse la tua vita e non volevi ascoltare il giudizio di nessuno. E il modo in cui ti guardava lui, e ti toccava... era qualcosa che non avevo mai visto. Sembrava volesse dire al mondo "Giù le mani! Lei è mia!" e non mi sembrava corretto... Era qualcosa di troppo strano, possessivo. O forse solo troppo intenso per la nostra età» afferma Kate mordendosi il labbro.

Scuoto la testa mestamente. «Quello che io e Ethan condividevamo era qualcosa di così grande e coinvolgente che è impossibile da spiegare a parole. Ma mi sono resa conto che alla fine era solo una schifosa bugia».

Kate mi osserva perplessa, così comincio a spiegarle: «Dopo poco che te ne sei andata, Jack ha cominciato a ricattarmi. Ho dovuto lasciare Ethan e rimettermi con lui. È stato uno dei periodi più brutti della mia vita. E sono certa lo sia stato anche per Ethan. Lui non sapeva del ricatto, semplicemente credeva lo avessi lasciato per tornare con Jack appena le cose si erano fatte difficili, avendo tutti contro di noi. Le cose con Jack andarono sempre peggio finché non toccarono il fondo, o meglio, quello che credevo dovesse essere il fondo...»

_____

Kate ha gli occhi sbarrati e la bocca spalancata quando finisco di raccontarle della sera della festa in cui Jack mi ha drogata.

«Brutto. Schifoso. Bastardo! Ed io che pensavo fosse un così bravo ragazzo! Non posso crederci che sia arrivato a ricattarti e a drogarti. Razza di pazzo squilibrato! Scommetto che Ethan lo ha ammazzato di botte appena l'ha scoperto, non è vero?».

Ovunque andraiWhere stories live. Discover now