Capitolo 3

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-Lou, che cazzo fai?-

Fu Félicité a tirarmi fuori da quella mia situazione. Aprì gli occhi. Stavo ancora dormendo sul divano, vestito ancora nello stesso modo in cui lo ero oramai quasi una settimana fa. Il foglio che era bianco però stava iniziando a prendere forma. Quando riuscivo scrivevo ciò che mi passava per la testa. A quella frase, i miei occhi si bagnarono, e lo stesso fecero quello di Félicité.

-Oh Lou...- balbettò per poi abbracciarmi. Era un abbraccio forte, pieno di dolore.

-È dura per tutti, Lou... Ma non puoi fare così. Stai aggiungendo a tutti preoccupazioni che non dovrebbero avere. Ti sei reso conto quante chiamate perse hai? Tutti quei messaggi? Lou, ti prego- mi disse alzandomi il viso bagnato di lacrime. Annuì, prendendo in mano il cellulare dal comodino. Era completamente scarico. Nel mentre si caricava, rilessi ciò che nel frattempo avevo scritto sul foglio

"It's been a minute since I called you

Just to hear the answerphone

Yeah, I know that you won't get this

But I'll leave a message so I'm not alone"

Come già detto, scrivevo per sfogarmi. Buttavo su carta qualunque cosa mi passasse per la testa.

"This morning I woke up still dreaming

With memories playing through my head

You'll never know how much I miss you

The day that they took you, I wish it was me instead"

Più leggevo le mie stesse parole, più mi rendevo conto della veridicità di ciò che avevo scritto.  E continuavo a piangere disperatamente ma in silenzio, reprimendo in me il dolore. Oh, mamma... perchè non sei qui?

-Lou, tieni- Félicité mi distrasse dai miei pensieri, porgendomi un sandwich con del prosciutto e un bicchiere d'acqua.-

-oh, grazie... ma non ho fame- risposi a bassa voce.

-Sai che c'è Lou? Non me ne frega niente se tu hai fame o no, ora mangi... Ti sei visto? Sei ridotto uno straccio.  Eri tu quello che mangiava di più in famiglia, no?- Esclamò sicura di sé, quasi con tono scherzoso. Ammiccai un sorriso. Mi faceva piacere sapere che nonostante tutto, lei riusciva a trovare momenti di gioia nella semplicità. Ed in effetti era vero che mangiavo tanto, nonostante fossi lo stesso forse anche fin  troppo magro. L'unica persona che conobbi che mangiava più di me era Niall. Riusciva a mangiarsi un mondo e quell'altro senza difficoltà, rimanendo comunque un ragazzo minuto. 

-Senti Lou... ora devo andare. Finisci di mangiare e non fare stronzate. Fatti sentire ogni tanto, ok?- Le feci cenno di sì con la testa, poi aggiunsi:

-Grazie Félicité... davvero. Ti voglio bene.- Non avrei pensato MAI di arrivare a dire certe cose a mia sorella. Non sono il genere di fratello che tratta le sorelle come principesse e le ricorda sempre di essere stupende, ma in quel momento sentì veramente la voglia di farla sentire apprezzata. 

-Ehi, ma da quando tutta questa gentilezza?- rispose schietta con un ghigno, camminando verso la porta d'uscita.

-Ti voglio bene anche io, stupido- continuò infine, guardandomi con tenerezza, per poi chiudere la porta alle sue spalle, con la sua solita delicatezza. 

Come le avevo promesso finì, il sandwich. Dopo di che accesi finalmente il telefono. Trovai tante chiamate perse, da familiari e amici. Ma quelle che più attirarono la mia attenzione furono le chiamate perse da Harry, Niall e qualcuna anche da Liam. Proprio in quel momento mi arrivò un messaggio su Whatsapp. I ragazzi non sapevano niente, io ero sparito nel nulla non dicendo niente a nessuno... Credo che ad attirare la loro attenzione fu proprio il fatto di essere sparito.

"Spero tu stia bene Lou... lo sai che in caso di bisogno, io e i ragazzi ci siamo" -Harry

Subito gli risposi. "Ciao Harry, io sto bene... sai, purtroppo mamma non ce l'ha fatta" 

Dopodiché postai un tweet. Spiegai un po' la situazione, perché credevo fosse giusto farlo. Avevo sempre detto tutto ai miei fan, persone stupende. Poi vedendo tutti i miei direct, pieni di messaggi del tipo "che succede?" oppure "dove sei finito Louis?" era anche una questione di rispetto rispondere a tutti quei dubbi, di quelle persone che comunque ti vogliono bene. Subito dopo aver caricato il tweet, arrivarono tanti di quei messaggi  con scritto "sei forte Lou". Una variante frequente era "noi ci siamo". Mi facevano piacere tutti quei messaggi di conforto. Idem quello di Harry mi aveva tirato un po' su di morale. È sempre importante circondarsi di persone che ti vogliono bene.

Two of us - Louis TomlinsonWhere stories live. Discover now