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Tutto ad un tratto la camera si riempì di una suoneria fastidiosa. Ancora assonnata prese in mano il dispositivo, il suo volto venne illuminato dal display del telefono.
Il cellulare vibrava senza sosta, e sullo schermo campeggiava in caratteri cubitali "PARTENZAAAA".
"Merda, è vero!" esclamò la ragazza. Si era completamente scordata che quel giorno sarebbe partita per trascorrere una settimana a Bathalaa.
Corse in bagno per darsi una sistemata, contemporaneamente si vestiva e mangiava un biscotto per fare colazione. Dopo una ventina di minuti era pronta: afferrò la valigia e scese a rotta di collo le rampe di scale del condominio in cui viveva.
Aprì l'auto, caricò il bagaglio nel baule e partì.

Deborah guardò fuori dal finestrino.
"Solo da qui ti rendi davvero conto di quanto tutto sia piccolo" pensò. Si mise comoda sul sedile, il rombo dei motori dell'aereo come unico rumore e pensiero nella sua testa.
"Ancora un'ora e poi sarò in vacanza, su una spiaggia con la sabbia bianca e finissima, un mare limpido e un sole da spaccare le pietre".
Stava per chiudere gli occhi quando il telefono squillò.
Massimo. Suo marito la stava chiamando.
Accettò la chiamata:
"Ehy amore come va il volo?"
"Benissimo grazie. Come stai? Mi manchi"
"Qui tutto okay, goditi la vacanza te la sei meritata"
Stava per salutarlo ma in sottofondo, pianissimo, sentì
"Massimo dai torna qui in camera"
Una voce di donna...
"Chi era?"
"Chi?"
"La donna che ti ha detto di tornare in camera"
"Ma qui non c'è nessuno", rispose lui. Deborah conosceva Massimo da anni, ed erano fidanzati da 3. Si erano incontrati per la prima volta ad un meeting, scoprendo di lavorare per la stessa azienda ma in due sedi differenti. Scambiati i numeri di telefono, dopo una settimana erano già usciti 3 volte.
E poi, una sera era successo. Lui l'aveva accompagnata a casa, ma mentre lei si stava svestendo si era accorte di aver lasciato la borsetta nella macchina del ragazzo. Appena bussò alla porta, lei aprì e lo guardò dritto negli occhi.
Capirono entrambi che era arrivato il momento giusto. Lui la attirò a se, le cinse la vita con un braccio mentre con l'altro l'alzava poggiandola sul tavolo della cucina. E finalmente si baciarono.
La loro fu una notte d'amore, non di solo sesso. Era una notte di frasi mai dette, di messaggi non scritti per paura.
La mattina dopo Massimo, quando era sulla soglia della casa di Deborah, le disse semplicemente:
"Hai fatto apposta a lasciare la borsetta in auto vero?"
"Forse" rispose lei ridendo.
"Massimo ma chi è al telefono?".
Ora ne era sicura, Massimo non era da solo.
"Chi c'è li con te?" gli chiese, una strana sensazione che aumentava nel petto.
"Ti ho detto che non c'è nessuno!" ora lui stava gridando.
"Massimo!"
"Mass...".
Aveva chiuso la telefonata.
Deborah guardò fuori dal finestrino dell'aereo.
Da lassù tutto pareva più piccolo, più inutile.

Racconto erotico #3. Deborah e Miguel Onde histórias criam vida. Descubra agora