Behind the door

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Era buio, forse più buio degli altri giorni. La bambina scese le scale di corsa, attenta a non farsi vedere. Giunta sull'ultimo gradino, sentì un rumore provenire dalla penultima porta del corridoio, alla sua sinistra.

Attese.

Aveva paura, ma non poteva bloccarsi e fuggire in camera sua, non di nuovo.
Doveva vedere cosa c'era dall'altra parte della porta in betulla che stava davanti a lei. Era troppo curiosa per fermarsi stavolta. Attese ancora qualche secondo per essere sicura che lui se ne stesse chiuso nell'altra stanza.

Nessun rumore.

Scese l'ultimo gradino e raggiunse la porta bianca. Afferrò la maniglia con la mano tremante di eccitazione e provò a spingere. Chiusa ovviamente.

Un altro rumore, questa volta più intenso.

Determinata ad andare avanti sbirciò dalla serratura. Nulla, solo un'intensa luce bianca. Già, la luce finalmente. Chissà com'era stare al di là di quella prigione di oscurità, se si potevano provare altre emozioni oltre alla paura e all'angoscia.

Un altro rumore, simile a un rantolo: si stava svegliando.

Doveva andarsene. Subito. Estrasse una forcina dalla tasca ed iniziò a scassinare la serratura. Non avrebbe dovuto essere tanto difficile, visto che ormai lo faceva sempre per uscire di nascosto dalla sua camera, eppure ci mise molto più di quanto avesse previsto.

Un sibilio e un tonfo. Ormai era sveglio.

<< Forza, forza apriti! Non voglio che mi trovi di nuovo qui o stavolta non avrò scampo! >> pregava tra sé e sé. Nel momento in cui lui usciva dalla stanza, la serratura scattò. La bambina non ci pensò due volte e corse fuori, richiudendo la porta alle sue spalle.
Fu investita da quella forte luce che aveva scorto dalla serratura e gli occhi le bruciavano perché aveva sempre vissuto avvolta dalle tenebre. Dopo poco tempo riuscì ad abituarsi ad essa e comprese di essere in un tunnel lungo e stretto; la luce proveniva dall'uscita.
In quel momento sentì che lui  iniziava ad agitarsi: sbatteva contro le pareti cercando disperatamente di raggiungere la porta. Urlava e strepitava. La bambina non aveva molto tempo, ma non si sarebbe fatta rinchiudere mai più.

Animata da un nuovo sentimento, a cui non sapeva dare un nome, iniziò a correre verso l'uscita e verso la luce, con la promessa di una nuova vita e nuove speranze, determinata a lasciarsi alle spalle il terrore della sua prigione di buio.

Behind the doorWhere stories live. Discover now