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(Forza e coraggio devo curarli)

Non badai più alla fitta al cuore e a tutti i dolori annessi ad esso e presi il corvino dalle spalle trascinandolo su per le scale. Era sporco di terra e mi sentivo estremamente in colpa per come lo avevo trasportato. (Potevo trasportarlo fin da subito prendendolo dalle spalle... ma sono sicura che la mia schiena avrebbe retto?)

Riuscii a trascinarlo faticosamente al piano superiore e lo portai in camera mia. Mancava solamente il problema di metterlo sul letto.

Sbuffai passandomi una mano sulla fronte per rimuovere le goccioline di sudore che colavano sul mio viso e lo presi in braccio, sentendo la mia schiena tremare insieme alle mie braccia. Al primo tentativo non riuscii a metterlo sul letto, ma dopo tre prove ce la feci e gli sistemai il cuscino sotto la sua testa iniziando a rimuovere i ramoscelli e le foglie incastrate tra i suoi capelli.

«Scusami, mi verresti a dare una mano? Cosa stai facendo con quell'uomo?» si lamentò Thabo dal piano inferiore.

(Se avessi avuto una voce avrei grugnito dal fastidio)

Lanciai un ultimo sguardo al corvino addormentato pacificamente sul letto e poi scesi prendendo il biondo dalle spalle mentre il nano lo prendeva dalle caviglie.

«Ti pare il modo di schiavizzare un nano questo?»

Risi per la sua domanda e scossi la testa in segno di diniego, più per divertimento che per rispondere alla domanda.

Finalmente riuscimmo a portare anche il biondo su per le scale e lo posizionammo sul mio letto, accanto al corvino. Erano tutti e due di bell'aspetto adesso che li guardavo meglio.

«Una domanda, se loro dormono nel tuo letto, tu dove dormi?»

Alzai le spalle per fargli capire che non lo sapevo e feci un gesto con la mano, come per scacciare una mosca.

(Voglio pulirgli almeno il volto)

Indicai la porta al mio amico e lui mi augurò la buonanotte andandosene a dormire mentre io aprivo un cassetto della mia scrivania così da prendere un fazzoletto di tessuto. Scesi in bagno per inumidirlo e tornai da loro iniziando a passare il fazzoletto sul volto del biondo. Aveva i capelli corti, un'occhio solo ed il viso mostrava decisione anche se era privo di sensi. L'altro uomo invece aveva i capelli lunghi, i lineamenti più delicati lo rendevano affascinante e dall'aria maliziosa ed i suoi muscoli lasciavano intendere che combatteva un po' di meno rispetto al biondo, ma era pur sempre muscoloso.

(Chissà da dove vengono)

Sentii le palpebre appesantirsi nel mentre pulivo il volto del biondo e mi stiracchiai sentendo le ossa della schiena scricchiolare.

(Questa sì che mi è nuova mi sto spezzando la schiena?)

Scossi la testa per risvegliarmi e passai a pulire il volto del corvino rivelando la sua pelle candida. Se non vedessi il suo petto alzarsi e abbassarsi a causa del respiro, giurerei che sia morto per quanto pallido era sotto la luce lunare.

Sbadigliai.

***

Mi svegliai ritrovandomi con la testa appoggiata sulla spalla dell'uomo dai capelli lunghi ed arrossii cadendo dal letto.

(Com'è possibile che mi sia addormentata accanto a lui?!)

Indietreggiai trascinandomi atterra fino a toccare con la schiena il mio armadio e rimasi a guardarlo mentre mi rialzavo con il cuore che batteva forte dallo stupore ed il respiro affannoso. Erano ancora tutti e due privi di senso, fortunatamente.

Decisi di uscire dalla mia stanza e chiusi la porta dietro di me facendo meno rumore possibile.

(Non dovevo addormentarmi accanto a lui cosa mi è passato per la testa?!)

Ripensando alla scena sentivo un lieve pizzicore sulle guance facendomi intuire che stavo arrossendo di nuovo. Scossi la testa per scacciare l'imbarazzo e scesi le scale tenendomi per il corrimano.

Notai Thabo in cucina, intento a fare colazione, ed io attirai la sua attenzione battendo le nocche della mia mano sinistra sul corrimano. Lui si voltò e mi sorrise facendomi un cenno con la mano per salutarmi nel mentre il cucchiaio colmo di cibo era posto dentro la sua bocca.

«Vedo che non hai avuto sonno se sei rimasta chiusa in camera tutta la notte con loro. Li hai curati?»

Feci finta di niente a quella domanda e presi il bastone che avevo lasciato appoggiato sul tavolo. (Aspetta...)

Guardai il mio bastone con stupore, ma subito la caviglia che mi doleva tremò e ripresi a tenermi in piedi con esso.

(Sono riuscita a rimanere in piedi senza reggermi con il bastone per così tanto?)

Deglutii non capacitandomi di essere riuscita a reggermi in piedi da sola e scacciai il pensiero dalla mia mente. Non lo credevo possibile.

«Tieni.» disse Thabo porgendomi una ciotola di latte con frutta di bosco.

La rifiutai non avendo fame ed andai in uno stanzino che tenevamo per le cose come la scopa o le provviste, per poi prendere la mia balestra e la mia faretra carica di frecce. Dovevo cacciare un po' di conigli se volevamo avere un po' di carne da mangiare.

«Aspetta, vengo con te.»

Mi voltai verso di lui di scatto e gli puntai il bastone fermandolo. Spostai il bastone verso la mia stanza e lui borbottò «Sono diventato una balia». Gli feci un cenno con la mano per salutarlo ed uscii chiudendomi la porta di casa alle spalle.

(A noi due conigli) pensai caricando la balestra.

Mi diressi ad Est da casa nostra e piano piano la casetta di legno sparì tra le foglie ed i rami intricati degli alberi. Conoscevo un posto perfetto dove i conigli non mancavano mai, bastava che io trovassi il ruscello e lo seguissi per qualche centinaio di metri.

***

Ero riuscita a prendere quattro conigli e mi mancavano solo tre frecce. (Spero di riuscire a prenderne un altro prima di tornare a casa si sta facendo anche ora di pranzo)

Ad un tratto notai due orecchie tese in alto e subito dopo un batuffolo scodinzolante. Ecco un coniglio.

Caricai la balestra cercando di fare meno rumore possibile quando ad un tratto percepii uno sbuffo d'aria calda ed umida sulla schiena. Il respiro mi si mozzò in gola.

Mi girai sperando che non fosse quello che credevo che fosse e quando lo vidi sentii il bisogno di urlare dal terrore. Era uno dei momenti che odiavo di più da quando ero diventata muta.

Ed anche il terzo capitolo è stato pubblicato! Ho già voluto creare un problema per la protagonista, tanto per smuovere un po' le cose ahah

Cosa sarà mai il piccolo problema riscontrato dalla protagonista nel bosco? Hihihi

Io, guerrieraWhere stories live. Discover now