ꪊꪀꪖ ρꫀ𝘴𝘴𝓲ꪑꪖ 𝘴ᥴꫀꪶ𝓽ꪖ

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Dottor Sbuci: Sì, prima di te ho aiutato altre persone, mi sento di anima buona.
«Va bene.»
Dottor Sbuci: Perfetto!! Fai come ti dirò e vedrai che andrà tutto per il meglio.
«Ok...»

Ancora non sapevo di aver fatto la scelta più sbagliata di tutta la mia vita.

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Pov's Stefano
Il dottor Sbuci sembrava un uomo serio e colto.
Sarei stato curioso di sapere se anche lui avesse subito degli esperimenti, ma il timore e l'ansia di chiederglielo, mi formava un nodo in gola.
Camminava davanti a me con passi svelti e io lo seguivo a ruota, seguendo la sua velocità.
Tante stanze e celle sfilavano intorno a me e più andavo avanti, meno mi sentivo sicuro.
Non sapevo effettivamente chi fosse quel dottore, ma vari pazienti l'avevano salutato come se nulla fosse, come se io non esistessi.
Non vorrei dire, ma fino a cinque secondi fa volevano staccarmi i gioielli per farne delle collane e attaccarmi una patata.
Forse era il caso di lasciare perdere quei brutti pensieri per un po' e di concentrarmi su una cosa molto più importante di quella.
Sascha, lo spirito che tutti temono qui al manicomio, ma eh io non comprendo.
Mi ha salvato per ben due volte e i pazienti avevano promesso di non toccarmi se esso li avesse lasciati in vita, spoiler: morirono.
Cosa significava il "Non lo toccherò più."?
Una cosa era certa, quello spirito, barra nube ce l'aveva con me e io potevo sentirlo vicino dai brividi sulla schiena e l'aria ghiacciata.
Volevo scoprire di più su Sascha, volevo sapere chi fosse e il perché della sua trasformazione da "spirito temuto e distruggi teste".
E pensare che non credevo al paranormale.

Paziente: Dottor Sbuci?

Una voce rauca e profonda mi risvegliò dai miei pensieri, così la ascoltai anch'io.

Dottor Sbuci: Sì?
Paziente: L'hai finalmente trovato?
Dottor Sbuci: Sì, l'ho trovato.

Chi? Chi aveva trovato? Volevo sapere.

Paziente: Non hai paura di lui?
Dottor Sbuci: No.
Paziente: Ne sei sicuro? Sembra una preda troppo preziosa per lui e non ha intenzione di lasciarla a nessuno, n e s s u n o.
Dottor Sbuci: Ora la preda ce l'ho io e per riaverla, dovrà passare sul mio corpo.
Paziente: D'accordo, signore.

Il paziente se ne andò, lasciando il dottore con uno strano ghigno in faccia e me confuso.
A chi si stava riferendo con il termine "preda"?
E chi era questo lui? L'unica volta che avevo sentito usare il "lui" in modo così segreto, era stato con il paziente senza nome...

Dottor Sbuci: Ecco lo studio di controllo.

Il dottore aprì la porta ed entrò, sorpreso, lo seguii all'interno di quella stanza nera.
Prima di varcare la soglia notai che pochi passi più avanti, si trovasse un'ascensore.

Dottor Sbuci: Credo che le chiavi dell'uscita di sicurezza siano dentro un armadietto.

Mi indicò tre armadietti vicino ad una scrivania e andai a controllare se fossero lì.

Dottor Sbuci: Io ti aspetto fuori, muoviti.
«Va bene.»

Aprii il primo armadietto e dentro ci trovai dei camici bianchi ancora non usati.

«Strano...» dissi, sottovoce.

Aprii il secondo armadietto e dentro non trovai assolutamente nulla, solo le mosche.

Ꭺd un passo dalla libertà - Ꮪaschefano Where stories live. Discover now